Augusto Gasperoni su Centrale del latte

Augusto Gasperoni su Centrale del latte

Il segretario Mularoni sulla privatizzazione della Centrale del Latte ha commesso molti errori. Ora però sembrerebbe avere qualche ripensamento sull’approccio mantenuto fin qui. Ha chiesto infatti ai produttori del latte di presentare un’altra proposta conforme alle condizioni del bando precedente a cui non avevano potuto partecipare a causa di un requisito – i cinque anni di esperienza nel settore caseario – che si sarebbe detta disposta a mettere da parte. Del resto la Mularoni di fronte a un progetto che prevede la riassunzione di tutti i dipendenti non poteva fare finta di niente. Probabilmente si è sentita spiazzata e ha deciso di temporeggiare.
Vorrei portare all’attenzione dei lettori quali sono le differenze principali fra i due progetti stando a quanto s’è letto sui giornali.
Progetto Valform
Si impegna a:
ristrutturare l’edificio che attualmente occupa la Centrale del Latte;
assumere 6 dei 15 dipendenti attuali.
Chiede:
il mantenimento della zona bianca per almeno 5 anni;
sgravi fiscali per molti anni compreso il canone di affitto, per un importo pari ai costi di ristrutturazione dello stabile.
Progetto produttori del latte
Si impegnano a:
costituire una cooperativa di diritto sammarinese;
assumere tutti i dipendenti al di fuori del direttore;
Chiedono:
il mantenimento della zona bianca;
il pagamento del canone di affitto con le stesse condizione della altre cooperative come la Vinicola.
Se la matematica non è un’opinione non si dovrebbero avere dubbi sulla scelta da fare. I 10 dipendenti fuori dal progetto Valform andrebbero a carico delle finanze pubbliche e costerebbero almeno 500 mila euro l’anno; considerando che l’età media dei dipendenti si aggira sui 45-50 anni e che quindi sono lontani dalla pensione, si parla di una cifra di almeno 10 volte superiore ai costi di ristrutturazione dell’edificio.
E a proposito dell’edificio, il problema potrebbe essere facilmente superato proponendo alla Cooperativa dei produttori del latte di spostare l’attività presso il capannone ex Forcellini carni, a Valdragone, che è di proprietà dello Stato ed è anche già provvisto di celle frigorifere, ovviamente a fronte del pagamento di un adeguato canone di locazione.
La Cooperativa inoltre garantirebbe maggiormente la continuazione di tutto l’indotto: la filiera corta, la qualità e la tipicità. Valform, se davvero ha interesse a investire a San Marino, può farlo liberamente come qualsiasi altra azienda, anche perché, come sostenuto dallo stesso Bernardi in un’intervista pubblicata, egli “non avrebbe nessun interesse sulla Centrale del Latte, lo farebbe perché gli è stato chiesto dalla politica”.
Ricordo a tutti i cittadini la serata pubblica di approfondimento sulla Centrale del Latte che si terrà mercoledì 4 marzo alle ore 21.00 presso la sala dell’ex international di Borgo Maggiore.
AUGUSTO GASPERONI

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