Augusto Michelotti: “Garanti?”

Augusto Michelotti: “Garanti?”

Augusto Michelotti: “Garanti?”

Non sono un avvocato né un magistrato, non sono esperto in giurisprudenza, non è la mia materia ma credo di avere le capacità intellettive minime per comprendere un’arrampicata sugli specchi come quella che ho trovato leggendo la sentenza del Collegio dei Garanti che ha rigettato il sindacato contro la Reggenza Mancini-Zafferani che ho convintamente firmato condividendone tutti i punti d’accusa.

Forse sono uno dei pochi che, al di fuori dell’ambiente del diritto, delle leggi e della loro interpretazione, si sia preso la briga di leggere le 22 pagine della sentenza n° 5 del 26 marzo 2021 del Collegio garante della costituzionalità delle norme nel sindacato sui Capitani Reggenti n° 0001/2020.

Oltre ad aver colto la zelante ricerca di motivazioni per derimere e dare una giustificazione all’operato dei Reggenti messi sotto accusa e che trasuda da ogni risposta elaborata dal giudice garante relatore in ognuno dei punti in cui i ricorrenti hanno creduto (invano) di trovare dei comportamenti della Reggenza non corretti soprattutto nella loro veste istituzionale di presidenti del Consiglio giudiziario sia in seduta ordinaria (che non hanno mai convocato) che in seduta plenaria.

Non mi stupiscono più di tanto le reazioni scomposte di alcuni rappresentanti politici di maggioranza così come è di moda negli ultimi tempi e cioè, denigrare quanto fatto anche da chi sta esercitando, mettendoci la faccia, un suo storico diritto istituzionale quale è il sindacato alla Reggenza uscente sul fatto o non fatto; un pilastro storico su cui si basa la nostra democrazia.

Ecco, i soliti che fanno il sindacato alla nobile Reggenza Mancini-Zafferani solo per creare tensione e dare fastidio al grande manovratore. Tutto si è svolto all’interno di un mandato reggenziale che ha evidenziato più ombre che luci soprattutto nella gestione del ruolo di presidenza del Consiglio giudiziario.

Purtroppo il Paese sta attraversando un periodo in cui, quando si entrava in argomento, tra cittadini ci chiedevamo quando sarebbe stata emessa la sentenza, anche se l’amaro commento da parte di tutti era sempre lo stesso: “tanto lo sappiamo già come andrà a finire”, questo governo può permettersi che il sindacato colpisca i Reggenti? No davvero, e poi poverini hanno beccato un periodo difficile, anche per la pandemia e per le tensioni del momento; se non hai gli attributi stai a casa e non fai il Reggente, non è un giochino, o lo fai bene o stai fermo e buono.

Se proprio vogliamo essere pignoli, leggendo la regolamentazione delle tempistiche di svolgimento della causa di Sindacato della Reggenza, non è che il Collegio dei Garanti sia stato inappuntabile, non ha azzeccato una data prevista per l’iter dell’azione di Sindacato allungando i tempi in maniera esagerata, rischiando di finire a sentenza dopo il 1° aprile 2021, nel nuovo mandato reggenziale.

Non entrerò nel merito dei punti della sentenza, sarebbe troppo lungo, ma almeno su uno vorrei dire qualcosa, mi riferisco al n° 7 a pagina 6 della sentenza in cui i ricorrenti addebitano alla Reggenza un comportamento non corretto: “… per non avere convocato il Consiglio giudiziario riunito in seduta ordinaria a seguito della ripetuta richiesta di nove magistrati” in cui si cita la seguente frase composta dal giudice relatore: “Non si ravvisa nella condotta dei precorsi Capitani Reggenti la violazione di alcun precetto di legge, anche se, almeno sotto il profilo del galateo istituzionale sarebbe stato opportuno che la Reggenza avesse comunicato ai richiedenti le motivazioni in forza delle quali non riteneva di poter convocare la riunione”.

Forse quelle motivazioni la Reggenza allora non le sapeva, adesso si.Mi ricordoquei giorni immaginando la frustrazione di quei giudici che, secondo i dettami di legge avevano chiesto ripetutamente e invano ai Capitani Reggenti di convocare il Consiglio giudiziario.

Oltre a questo, e qui casca l’asino, ecco dove le cose non quadrano e compare in maniera sempre più evidente la estraneità culturale dei componenti del Collegio dei Garanti a gestire fatti peculiari degli ordinamenti storici sammarinesi dimostrando di non avere capito compiutamente cos’è veramente l’attaccamento dei sammarinesi all’istituto della Reggenza non comprendendone fino in fondo l’immenso valore che tali figure hanno ricoperto nella storia e ricoprono per il popolo sammarinese entrandone direttamente nei cuori.

Anche se i dotti professori di diritto hanno cercato di descrivere in forma più o meno corretta dal punto di vista della legge il vero ruolo dei Capitani Reggenti e cosa rappresentano per i sammarinesi così come hanno cercato di descriverli nelle citazioni a inizio sentenza, hanno dimostrato di non averne capito l’essenza e cioè che, non è necessario che un Capitano Reggente violi qualche precetto di legge, basta che si comporti in maniera approssimativa e sospetta in una dimensione in cui si recepisce che sta remando in una direzione che non è quella verso cui deve andare per rispettare gli assunti di imparzialità e soprattutto di super partes che in questa occasione sono naufragati all’interno di comportamenti che per essere giustificati hanno avuto bisogno del criptico e in taluni casi fantasioso supporto di specialisti, seppur bravi, nel linguaggio tecnico del diritto e dell’interpretazione fiscale delle leggi.

La sentenza che è stata pubblicata può funzionare dal punto di vista formale e, anche se qualcuno dice che le sentenze si accettano nel bene e nel male, non mi trova d’accordo, perché anche i giudici sbagliano e prendono spesso fischi per fiaschi; una volta i giudici del sindacato della Reggenza erano altri consiglieri (naturalmente in forza del ruolo erano sammarinesi) e che erano ben consci del valore del ruolo reggenziale.

Essere o non essere super partes; è un reato? no, non lo è dal punto di vista del diritto civile e penale, ma lo è molto di più per noi sammarinesi ed è anche un reato di sostanza grave perché svilisce l’autorevolezza dei nostri padri supremi (in questo caso anche madri), della “nostra” Reggenza e la rende un organismo con valore giuridico mentre per noi è ben altro: è la nostra garanzia di sopravvivenza, è la nostra protezione, la nostra sicurezza, l’estremo baluardo della nostra indipendenza e della nostra libertà.

Ho visto persone assolutamente inadeguate andare a fare il Reggente e trasformarsi completamente sotto il peso di una responsabilità che per noi sammarinesi ha un valore immenso e assoluto. Potranno mai capirlo i giuristi forensi? Penso proprio di no anche perché per noi sammarinesi quando parliamo di Capitani Reggenti accettiamo anche che due più due faccia cinque, purché tutto il fatto e non fatto sia per il bene della Repubblica e sempre super partes davanti a cittadini tutti uguali in un vagito di Stato di Diritto.

Ad essere sincero, certe istituzioni dovrebbero comunicare ai cittadini sensazioni di sicurezza e protezione; beh, in questa circostanza, il Collegio Garante, in ogni spiraglio della sentenza ha mandato forti segnali di protezione verso la Reggenza sottoposta a sindacato ricorrendo anche a pirotecniche girandole di parole ed elaborate circonlocuzioni.

Noi sammarinesi crediamo molto nella condizione di super partes sia dalla Reggenza che dalle istituzioni di Garanzia come il Collegio dei Garanti. Io come cittadino non mi sento, in questo frangente rappresentato dalle istituzioni, è così che comincia la fine di un Paese piccolo e fragile come il nostro, da dentro, dalle sue forme di garanzia principali e storiche che perdono colpi e ci rendono vieppiù anacronistici perché quelle tradizioni che ci hanno distinto e sostenuto nel corso dei secoli e in cui la maggioranza dei sammarinesi crede fermamente, vengono ultimamente sempre più spesso violentate e screditate.

Grazie, davvero grazie a tutti. Pensate davvero che se la Reggenza si fosse comportata diversamente o comunque con bilanciata equità a difesa delle più importanti istituzioni sammarinesi (giustizia compresa), avrei firmato e condiviso quel sindacato alla Reggenza? No, non lo avrei fatto mai, au contraire, avrei difeso a spada tratta il loro operato.

Purtroppo così non è stato e ne sono fermamente convinto, anche perché non voglio permettere a nessuno di tentare di violentare la mia intelligenza; ma riflettiamo, tutto questo gran bailamme, questa baraonda è stata fatta per niente?

Questi Reggenti qualche danno l’hanno fatto e il Collegio dei Garanti lo sa, secondo me lo sa bene.

Sappiamo tutti anche che, se la sentenza fosse stata a favore dei ricorrenti sarebbe stata una botta micidiale per il governo e avrebbe svelato il vile attacco alla Magistratura (il terzo potere dello Stato che ora praticamente non esiste più), della serie: ”Vi ricordate quando venne chiesto al segretario alla Giustizia, Ugolini, se la legge che si andava ad approvare fosse retroattiva, che cosa rispose? ‘Non lo so’”.

Stava facendo approvare in forma retroattiva una delle più deleterie e liberticide norme per il nostro ordinamento giudiziario che avrebbe sconvolto l’impianto giudiziario del Paese e lui molto tranquillamente risponde “Non lo so”. Vai a casa!

Per incompetenza; se non sai cosa stai facendo e come stai degradando il diritto che ha nella non retroattività delle leggi uno dei suoi pilastri, devi andare a casa a giocare con i videogames. Mi scuso per la lunghezza del mio intervento; ma probabilmente se stimolato ne scriverò ancora.

 

Augusto Michelotti

 

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy