Arriva forte la denuncia di Ivan Toni della Confederazione Sammarinese del Lavoro (Csdl) di fronte al fenomeno sempre più preoccupante della chiusura di aziende nella Repubblica di San Marino che sta determinando una
inversione nei flussi del frontalierato.
‘È necessario che la politica, ed in primo luogo il Governo, invece che perdere tempo pensando ai soliti giochini di potere che ben poco interessano la cittadinanza, ormai disillusa da questa classe dirigente, si riappropri dei propri doveri senza limitarsi ad osservare questa situazione di drammaticità, e si impegni per creare le condizioni affinché le imprese non siano obbligate ad andarsene da San Marino.
E la condizione principe è ritrovare un rapporto politico con lo Stato Italiano, e ciò potrebbe essere enormemente facilitato dalla scelta di San Marino di giungere, unilateralmente,
all’adozione immediata dello scambio automatico di informazioni in materia finanziaria. Ciò darebbe senza dubbio all’Italia ed all’Europa la reale prova che la strada della trasparenza e della legalità è quella su cui San Marino vuole camminare da ora…. e non tra 12 o 24 mesi!‘
Vedi l’articolo di Ivan Toni, Csdl