Banche e procure: Forlì su San Marino, Roma sul Vaticano

Banche e procure:   Forlì su San Marino, Roma sul Vaticano

Donatella Stasio di IlSole24Ore tratta di due bonifici di 3 e 20 milioni di euro che il 6 settembre la ‘banca vaticana’
lor aveva richiesto di eseguire al Credito artigiano, presso cui è titolare di un conto corrente‘, in favore, rispettivamente, della Banca del Fucino e di JP Morgan Frankfurt.

Ebbene ‘il Credito artigiano ne informa l’Uif il 14 settembre, precisando che i protocolli per definire con lo Ior l’operatività delle norme di riferimento ‘sono ancora in fase di definizione’ e, quindi, ciò non gli consente di adempiere gli ‘obblighi rafforzati di adeguata verifica’.
Di qui la richiesta all’Uif di disporre, se del caso, la sospensione delle operazioni richieste.
Il provvedimento scatta il 15 settembre e finisce anche alla Procura di Roma.

Come andrà a finire?

A gennaio di quest’anno l’Istituto di via Nazionale comunica al gruppo Credito valtellinese (di cui fa parte il Credito artigiano) l’inclusione dello Stato Città del Vaticano nella lista dei paesi extracomunitari.
Pertanto, nei rapporti con lo Ior vanno applicati obblighi ‘rafforzati’ (e non semplificati) di ‘adeguata verifica’, previsti dall’articolo 28 del decreto 231/07.
La ‘banca vaticana’ deve impegnarsi a identificare i propri clienti e a comunicare, su richiesta, dati e informazioni su di essa; per consentire la segnalazione di operazioni sospette, deve poi comunicare periodicamente le informazioni necessarie ad associare alla clientela la movimentazione degli assegni.
Lo Ior, insomma, è una ‘banca extracomunitaria’.
Perciò gli intermediari italiani non possono applicare gli obblighi semplificati di adeguata verifica, ma quelli ‘rafforzati’.

Di certo quanto sta capitando allo Ior da inizio 2010, mutatis mutandis, pare simile a quanto è capitato da inizio 2008 al sistema bancario sammarinese.

Il procuratore di Roma andrà a scuola da quello di Forlì?

Vedi articolo di Donatella Stasio, IlSole24Ore



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