Il dr. Marcello Gianferotti, procuratore del Banco BRJ, in trattativa con la famiglia Amati per l’acquisto di oltre il 50% di Credito Sammarinese, ha ritenuto opportuno far avere alcune puntualizzazioni al giornalista Mario Gerevini in riferimento al suo articolo sul Corriere della Sera: Mafie a San Marino, «serve un protettorato italiano», in cui accenna alla trattativa di cui sopra.
In primo luogo le posso assicurare che non c’è
assolutamente nulla di strano nella tentata procedura di acquisto del
Credito Sammarinese da parte del Banco BRJ.
La BRJ, seppur piccola, ha tutta la patrimonialità e la
capacità di procedere all’acquisto del Credito Sammarinese. Ovviamente non ci
siamo rivolti ad istituti per noi troppo grossi, ma ci siamo limitati a
scegliere tra quelli piccoli alla nostra portata. Tra l’altro cercavamo
unicamente istituti che non fossero nella
UE.
Questo non certo per aggirare leggi, ostacoli o
quant’altro, ma semplicemente perchè agendo in una comunità piccola come la RSM
pensavamo di accelerare le procedure. L’acquisto si rende necessario in quanto
svariata clientela imprenditoriale brasiliana, già nostra cliente al Banco BRJ,
già da un paio d’anni sta iniziando ad intrattenere rapporti con l’Italia (in
particolare modo con il comparto manifatturiero delle Marche – calzature,
pelletterie ecc) per importazione di prodotti. La scelta era se instaurare un
rapporto di corrispondenza con banche locali (ma per una banca piccola non è
semplice) o se acquistare noi un piccolo istituto.
Leggi per intero la lettera Gianferotti – Gerevini