Permane il problema dello smaltimento rifiuti a San Marino

Permane il problema dello smaltimento rifiuti a San Marino

Forse è facile dire:- noi l’avevamo detto! E quindi non lo diremo, ma è ormai da anni che l’AMS prima e poi altre associazioni chiedono al Governo e ai Governi passati di intervenire per migliorare la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Come AMS abbiamo organizzato serate pubbliche e presentato Istanze d’Arengo regolarmente approvate, come quella sulla sperimentazione della raccolta “porta a porta” nel 2006 o come quella della raccolta del “rifiuto organico” (circa un 30% del rifiuto totale) nel 2008.
Con altre associazioni e una Giunta di Castello abbiamo chiesto incontri a questo Governo nel febbraio e nel novembre 2009 sempre per discutere sul problema rifiuti, ma l’incontro ci è sempre stato negato.
Volevamo, nel nostro piccolo, dare una mano, cercare di aiutare a risolvere il problema scongiurando lo smaltimento in discarica e l’inceneritore e anche puntando su dei metodi di riduzione a monte del rifiuto stesso.
I Governi se ne sono sempre fregati della Direttiva Europea (98/2008) che indica come prioritaria la riduzione della produzione dei rifiuti a monte, il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio, il compostaggio e le altre forme di recupero per ottenere materia prima secondaria dai rifiuti (c’era poi una direttiva ormai dimenticata che imponeva ai paesi di raggiungere il 65% della raccolta differenziata entro il 2012).
Oggi i nodi, anzi i rifiuti, vengono al pettine (il conferimento a Sogliano scade il 31/12/2011) quando per anni,  governi e politici, hanno sempre sottovalutato e non affrontato il problema sperperando soldi pubblici e aumentando il carico ambientale dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (rsu).
I tempi ci sono ancora, le tecnologie e i metodi per ottenere una buona raccolta differenziata sono sotto gli occhi di tutti; basta guardare quello che hanno fatto in molti Comuni e paesi italiani e quello che vuol fare il sindaco De Magistris a Napoli : realizzazione di impianti di compostaggio e di riciclo per arrivare al 70% della raccolta differenziata entro la fine dell’anno.
Il nostro futuro dovrà essere la strategia “rifiuti zero” con il recupero pressoché totale della materia attraverso una politica di riduzione degli imballaggi, la cultura del riuso e la diffusione di una cultura ambientale anche per non pesare sulle amministrazioni di uno stato estero e dipendere dagli umori di chi ci ospita nelle proprie discariche.
Governanti, politici e amministratori datevi da fare, la rinascita di un paese che in questo momento versa in profonda crisi, avviene anche attraverso un nuovo piano di gestione dei rifiuti, migliorando così le condizioni ambientali, la salute dei cittadini, il recupero di energia, di acqua e di materia prima.

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