Trattativa Banco BRJ – Cs. Marcello Gianferotti scrive a Mario Gerevini

Trattativa Banco BRJ – Cs. Marcello Gianferotti scrive a Mario Gerevini

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Sig. Gerevini,

Sono Marcello Gianferotti, procuratore del Banco BRJ.
Le rimetto quanto segue in quanto dopo il suo articolo odierno credo sia opportuno precisare alcune questioni evidentemente a lei non note che, se mal interpretate o mal riportate potrebbero indurre in errori i lettori ed arrecare danno all’istituto che rappresento.
In primo luogo le posso assicurare che non c’è assolutamente nulla di strano nella tentata procedura di acquisto del Credito Sammarinese da parte del Banco BRJ.
La BRJ, seppur piccola, ha tutta la patrimonialità e la capacità di procedere all’acquisto del Credito Sammarinese. Ovviamente non ci siamo rivolti ad istituti per noi troppo grossi, ma ci siamo limitati a scegliere tra quelli piccoli alla nostra portata. Tra l’altro cercavamo unicamente istituti che non fossero nella UE.
Questo non certo per aggirare leggi, ostacoli o quant’altro, ma semplicemente perchè agendo in una comunità piccola come la RSM pensavamo di accelerare le procedure. L’acquisto si rende necessario in quanto svariata clientela imprenditoriale brasiliana. già nostra cliente al Banco BRJ, già da un paio d’anni sta iniziando ad intrattenere rapporti con l’italia (in particolare modo con il comparto manifatturiero delle Marche – calzature, pelletterie ecc) per importazione di prodotti. La scelta era se instaurare un rapporto di corrispondenza con banche locali (ma per una banca piccola non è semplice) o se acquistare noi un piccolo istituto.
La scelta è ricaduta su San Marino per il solo motivo che solamente a San Marino abbiamo trovato un istituto in vendita alla nostra portata.
Non credo sia corretto lanciare ombre o dubbi su una operazione che invece si è sviluppata nell’assoluta semplicità e di questo la prego, nel limite del possibile, di dare rettifica.
 
Per quanto riguarda la Gibor Trust questa è una società che per svariati anni ha operato in Svizzera, controllata al 100% dal Banco BRJ, radiata solamente perchè cancellata d’ufficio dal registro di commercio del Ticino dopo l’abbandono della BRJ alla Svizzera.
Le preciso a tal proposito che il termine Radiata in Svizzera viene utilizzato in modo molto diverso che dall’Italia. Non è un termine dispregiativo, ma è semplicemente il termine con il quale si intende cancellata una società domiciliata (succursale) in Svizzera. Indica la cancellazione d’ufficio una volta che le cariche (amministratore e direttore) dimissionarie non vengano ricostituite entro 60 giorni dalla loro dimissione.
E’ semplicemente una società liquidata.
 
Le preciso inoltre che dopo l’accaduto ci stiamo fortemente interrogando (e su questo stò attendendo disposizioni dal Brasile)  sull’opportunità di proseguire nella trattativa con gli attuali nuovi interlocutori (Commissario ed eventualmente liquidatore) e quindi lasciare alla Banca Centrale l’onere di giudicare la nostra buona operazione. L’unica alternativa sarebbe per noi quella di abbandonare del tutto, ma rimarrebbe comunque inrisolto il nostro problema originario.
Per il momento abbiamo semplicemente provveduto alla risoluzione del contratto con gli Amati e chiesto l’immediata restituzione degli anticipi versati per loro inadempimento. Per il resto presumo che a breve prenderemo contatti con gli organismi di vigilanza (con i quali ci siamo tra l’altro già incontrati i primi di Giugno) per verificare se esistano le condizioni per avviare una trattativa direttamente con loro. Per il momento attendiamo di capire meglio quali possano essere gli eviluppi ed i riflessi sulla banca dell’inchiesta in corso.
 
Sperando di esservi stato utile rimango a Vostra disposizione per chiarimenti e o integrazioni e cordialmente saluto
 
Dr. Marcello Gianferotti

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy