Bisogna occuparsi della crisi

Bisogna occuparsi della crisi

c.s.] A San Marino gli effetti della crisi finanziaria ed economica si stanno sentendo: tra i segnali più evidenti, vi sono le diverse aziende che hanno avviato richieste di cassa integrazione, di riduzione di personale o di cessazione dell’attività. Ma anche sul piano sociale si vedono le difficoltà, con tante famiglie che faticano a far quadrare i bilanci familiari e a far fronte al costo della vita, già elevato prima che arrivasse la crisi, determinando situazioni e rischi di impoverimento.

In questa fase San Marino si trova in una situazione paradossale. Mentre siamo nel bel mezzo di questa crisi economico-finanziaria mondiale, viste le recenti vicende politico-istituzionali è stata elaborata dal precedente Governo una proposta di legge di Bilancio dello Stato 2009 (che ricordiamo è il principale strumento di politica economica) di “ordinaria amministrazione”, senza la necessaria progettualità. Quindi, una proposta di legge del tutto inadeguata per far fronte a questa situazione così delicata! Sul piano procedurale, il nuovo Consiglio Grande e Generale sarà chiamato ad approvare la legge di Bilancio in tempi strettissimi (la prima lettura è già prevista per la seduta di insediamento del 25 novembre), onde evitare l’esercizio provvisorio.

Nel rilevare questo grave limite “strutturale”, il Sindacato sta comunque lavorando per presentare al nuovo Esecutivo le sue proposte rispetto al Bilancio 2009. In particolare verranno poste alcune esigenze prioritarie per tutelare i cittadini più deboli, ad iniziare dal Certificato di Credito sociale. La cifra stanziata nel Bilancio 2009, come dimostrano le recenti esperienze, è largamente insufficiente rispetto alle necessità della popolazione.

Nell’ultimo anno infatti si è assistito ad un aumento rilevante del numero di richiedenti, e solo una parte delle domande è stata accolta, destinando nella maggioranza dei casi una somma esigua. È necessario quindi aumentare in maniera consistente lo stanziamento per il Certificato di Credito Sociale, affinché sia uno strumento di reale sostegno alle famiglie in difficoltà, e parallelamente si dovranno rivedere i criteri per l’accesso a tale contributo. Altra richiesta sociale ripetutamente avanzata dal Sindacato, è l’aumento degli assegni familiari, per sostenere maggiormente le famiglie con figli a carico. Ciò, anche considerando che nella precedente legislatura si era sviluppato un ampio confronto su questa materia, nel quale si erano configurate possibili soluzioni. Quale altro intervento prioritario a tutela delle condizioni economiche dei cittadini, vi è la necessità di confermare la prassi consolidata che vede il raggiungimento, entro dicembre, dell’accordo sul fiscal drag: una misura molto importante che consente di tutelare – sul piano del prelievo fiscale – i redditi da lavoro e da pensione dall’incidenza dell’inflazione.

Sul piano occupazionale ed economico, occorre intervenire urgentemente con una serie di misure a sostegno del sistema delle imprese, da un lato consentendo loro di disporre della liquidità necessaria per proseguire al meglio la propria attività, e dall’altro assicurando tutti gli ammortizzatori sociali, a partire dalla cassa integrazione, a quei lavoratori e aziende che ne hanno necessità. Il Governo dovrà avere tra le sue priorità l’approvazione dei provvedimenti di legge sui nuovi ammortizzatori sociali, da tempo individuati e oggetto di concertazione tra le parti, ad iniziare dall’estensione della cassa integrazione a quei settori, come il comparto dei servizi, che finora non possono beneficiare di questo intervento sociale.

Va quindi favorita il più possibile l’attività di export delle aziende sammarinesi. A questo riguardo diventa una necessità strategica e vitale raggiungere molto rapidamente un accordo positivo di cooperazione economica e commerciale con l’Italia, che permetta alle imprese di operare sui mercati senza penalizzazioni o difficoltà burocratiche. Sempre a sostegno dell’economia, va evitato il rischio di isolamento che corrono le banche sammarinesi dal primo gennaio 2009, da quando cioè – da parte delle banche italiane – gli stessi Istituti di Credito sammarinesi saranno codificati come extra UE, per effetto di una circolare di Bankitalia. Occorre negoziare con l’Italia uno status che consenta agli istituti di credito del nostro paese di operare senza nessuna penalizzazione rispetto alle banche degli stati aderenti alla Unione Europea.

di Giovanni Ghiotti – Segretario Generale CSdL

Comunicato stampa

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