Bonifico Bcs, Cittadinanza Attiva

Bonifico Bcs, Cittadinanza Attiva

La notizia riportata lunedì su L’Informazione, che ha provocato la pronta
replica da parte del Segretario agli Affari Esteri, è di quelle su cui non si
può tacere.

Sembrerebbe, infatti, che l’ex capo della Vigilanza Antonio Gumina abbia
testimoniato in Tribunale che Pasquale Valentini, nella passata veste di
Segretario di Stato per le Finanze, avesse esercitato pressioni su Banca
Centrale, in particolare sul Direttore Giannini, per ottenere lo sblocco di un
bonifico che doveva partire da Banca Commerciale Sammarinese, dirigersi verso
Finanziaria Infrastrutture e da lì, tramite William Colombelli e Claudia Minutillo,
arrivare presumibilmente all’ex governatore della regione Veneto ed ex Ministro
della Repubblica italiana, Giancarlo Galan e ai suoi compagni d’affari.

In quel momento, come tutti ormai sanno, Banca Commerciale era in regime di
blocco dei pagamenti: blocco che valeva per tutti, a partire dai poveri
correntisti che non potevano prelevare contanti, pagare le utenze o i mutui e
che erano bloccati nella loro operatività quotidiana.

Ricordiamo che, sulla base di quanto riportato sulla stampa, Colombelli e
Minutillo sono indagati, a San Marino e fuori San Marino, per questioni legate
ad un giro di tangenti per opere pubbliche a Venezia, soldi che sarebbero stati
riciclati proprio a San Marino tramite la sopra menzionata finanziaria.

Allora alcune domande sorgono spontanee:

Qual’era la ragion di Stato che ha spinto Pasquale Valentini a “richiedere
informazioni” a Banca Centrale sulle motivazioni per cui quel bonifico, diretto
non si sa dove, non era stato liquidato? E per conto di chi, Valentini,
effettuò la sua richiesta di informazioni? Non ritiene, l’attuale Segretario
agli Esteri, che una telefonata simile, in un momento come quello, potesse
prefigurarsi come una vera e propria pressione politica piuttosto che come
un’ingenua e innocente richiesta di informazioni?

Non sarebbe il caso di riflettere anche sull’atteggiamento dei vertici di
Banca Centrale in quella vicenda, in particolare Giannini e Gumina? Che senso
ha rivendicare l’autonomia delle proprie funzioni e poi inchinarsi alla prima
telefonata, dando un implicito assenso all’esercizio di una pratica non
consentita dalle norme?

Il fatto che Gumina continui ad essere confermato nel suo ruolo attuale – di
consulente lautamente pagato dalla Segreteria alle Finanze per il recupero dei
crediti pubblici presso le banche che beneficiano di crediti di imposta –
nonostante i risultati deprimenti della sua attività (i crediti di imposta si
sarebbero più che raddoppiati), ha forse qualcosa a che fare con questa
vicenda?

Infine: quale differenza c’è fra le pressioni che nel 2008 Stolfi avrebbe
compiuto, nei confronti di alcuni giudici, in merito ad una rogatoria
internazionale, e “l’interessamento” di Pasquale Valentini nella vicenda del
Bonifico BCS? Perché verso quell’azione compiuta nel 2008 da un Segretario di
Stato fu rivolto addirittura un Ordine del Giorno, firmato dallo stesso PDCS, e
per Valentini dovrebbero bastare dieci righe di inconsistenti spiegazioni sui
media?

CITTADINANZA ATTIVA

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