Anna De Martino di NQRimini San Marino: Il Procuratore della Repubblica di Rimini / Giovagnoli: “Confermati i nostri sospetti”
SAN MARINO – “L’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli conferma quello che avevamo già detto”. Così il procuratore capo della Procura della Repubblica di Rimini, Paolo Giovagnoli a proposito della recente operazione, denominata “Staffa”, che ha portato, tra gli altri, all’arresto dell’avvocato- notaio di San Marino, Livio
Bacciocchi, e del procacciatore d’affari dei clan Francesco Vallefuoco per riciclaggio. In questi giorni, sulla scorta delle intercettazioni e dell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip di Napoli per ben 30 persone, tra cui 3 sammarinesi (Bacciocchi, Roberto Zavoli e Oriano Zonzini) legati a vario titolo agli affari di Vallefuoco e quest’ultimo a quelli del boss Stolder di Forcella, sono emersi preoccupati risvolti. Il più inquietante è sicuramente quello che lega i protagonisti della vicenda con esponenti della politica sammarinese. Emerge chiaramente che c’è un’intromissione nella gestione del riciclaggio da parte di persone legate alla politica. E’ lo stesso comunicato della Dia ad indicare la strada a chi la vuole vedere, scrivendo: “L’indissolubile pactum sceleris esistente tra Francesco Vallefuoco e Livio Bacciocchi è tale che per il primo, in occasione delle elezioni, era necessario che il gruppo politico di riferimento di quest’ultimo, non fosse ostacolato”. Ma non solo nelle intercettazioni, Vallefuoco riferisce di una conversazione avuta con un sammarinese, il quale è invitato caldamente a riferire il messaggio a chi di dovere, di tenere fuori dagli scontri politici sammarinesi Livio Bacciocchi, che deve rimanere in affari. E gli affari, è chiaro, sono quelli legati al giro degli assegni e dei finanziamenti di FinCapital. Ad un certo punto Vallefuoco (sempre da una intercettazione) consiglia a Bacciocchi di chiedere una mano ai clan, pagando, per disfarsi di chi lo sta, a San Marino, ostacolando. E mentre Zonzini e Zavoli, cittadini sammarinesi, restano in Repubblica, anche se non si esclude che il secondo scelga di presentarsi spontaneamente alla Procura di Napoli, la maggioranza di Governo invita a non speculare e si dice pronta alla verità. Allora forse per fare chiarezza basterebbe rispondere a delle semplici domande. 1) Chi ha favorito, con delibere e concessioni, l’ascesa dell’impero Bacciocchi, uomo che attraverso la finanziaria ha gestito ben 70 cantieri edili contemporaneamente? 2) Perché dal 2008 anno in cui è iniziata la crisi economica della Fincapital, si è intervenuti solo tre anni dopo? 3) Come ha fatto San Marino a non accorgersi che qualcosa di sospetto c’era in casa se ben 9mila immobili (e se ne costruivano di nuovi) da tempo rimanevano sfitti? 4) Cui prodest?
Leggi la ordinanza cautelare del gip di Napoli Isabella Iaselli
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