Camorra a San Marino: sveglia o qui ci scappa il morto eccellente (da Fixing)

Camorra a San Marino: sveglia o qui ci scappa il morto eccellente (da Fixing)

Camorra a San Marino: sveglia o qui ci scappa il morto eccellente

 

SAN MARINO – Un affondo tagliente come quello di un bisturi. Non ha usato
mezze parole Enrico Cecchi, Comandante della Guardia di Finanza di Rimini che,
sulle pagine del quotidiano “La Voce di Romagna”, assieme al Comandante del
nucleo di Polizia tributaria, Gianfranco Lucignano, ha picchiato come un
martello. “A San Marino è in corso una vera e propria spartizione del territorio
e soltanto quando ci scapperà il morto, l’omicidio eccellente, i sammarinesi si
sveglieranno e capiranno che è giunto il momento di dialogare per non far
mancare quel travaso di dati indispensabile per esercitare il ruolo di
controllo”. Già, ma a cosa si riferiscono Cecchi e Lucignano? Secondo loro, sul
Titano sarebbe in atto una suddivisione del territorio. un’operazione in cui le
finanziarie sammarinesi rivestono un ruolo di primissimo ordine, in accordo con
società sammarinesi e riminesi, celando di fatto i nomi dei componenti delle
società. “A San Marino – ha chiosato Cecchi – già da tempo risiedono alcuni
malavitosi, che sono stati in grado di naturalizzarsi assumendo la residenza”.
Un attacco grave, quello lanciato a gran voce dalle Fiamme Gialle e della
Polizia tributaria. Un attacco che pare abbia lasciato senza parole l’Esecutivo
del Titano, che non si è ancora pronunciato in merito. All’inizio del 2010
l’ANIS ha ritenuto opportuno avere un colloquio proprio con il colonnello Cecchi
e il comandante Lucignano. Dell’ incontro, “contestato” da alcuni ambienti della
politica, la stessa associazione ha riferito dettagliatamente agli
Eccellentissimi Capitani Reggenti allora in carica ed a tutti i capi gruppo
consigliari. Abbiamo sentito l’ANIS per avere un commento sulle dichiarazioni di
oggi della GDF di Rimini ma la risposta ferma è quella di voler attendere la
reazione dello Stato prima di esprimere pubblicamente la sua posizione. “E’
evidente che Anis con decisione ha ripetutamente sollecitato l’intervento del
Governo verso i temi della legalità e della trasparenza e non ha mai nascosto
una certa insoddisfazione: il Governo poteva e doveva fare di più sia
all’interno del Paese sia nelle relazioni con l’Italia, oggi ci si aspetta dal
Governo una presa di posizione decisa e chiara non solo a parole ma concreta nei
fatti”.

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