Cannabis For Future San Marino: “Il governo infonde terrore nella popolazione attraverso l’equiparazione del cannabidiolo alle peggiori droghe”

Cannabis For Future San Marino: “Il governo infonde terrore nella popolazione attraverso l’equiparazione del cannabidiolo alle peggiori droghe”

Interviene il Movimento Cannabis For Future San Marino in seguito alla discussione consiliare del 29 agosto 2023 relativa all’Istanza sulla cannabis ricreativa.

“Il dibattito consiliare di martedì 29 agosto in merito all’Istanza d’Arengo n. 15 ha avuto esito negativo.

L’Istanza chiedeva l’introduzione di una regolamentazione che non superasse la legislazione italiana relativa all’uso e il possesso della cannabis a scopo ricreativo.

A motivare tale richiesta sono stati gli elementi caratterizzanti l’odierno contesto legislativo europeo, nel quale si evidenziano numerose nazioni che hanno già provveduto o provvederanno a depenalizzare o addirittura a legalizzare la cannabis ricreativa. Evidente è il caso legalizzazione in Germania. Ma non solo, infatti ribadiamo che la legislazione sammarinese risulta essere senza meno una tra le più repressive in tutta Europa.

L’intervento del neo segretario di Stato per la Sanità, Mariella Mularoni, ha evidenziato quanto esposto sul sito della Comunità di San Patrignano, creando un quadro fortemente drammatico e di paura. Anche se a ‘SanPa’ sono certi che di cannabis nessuno è mai morto.

Ma la domanda sorge comunque spontanea: come mai il segretario alla Sanità si è limitata alle affermazioni di questa struttura privata (che non fa ricerca ed è anche una realtà economica) anziché portare studi di istituti scientifici indipendenti e imparziali? Dichiarazioni piuttosto ambigue.

In primis, diversamente da quanto esposto, solo l’8,2% degli incidenti sulle strade sammarinesi risulta direttamente collegato all’alterazione psico-fisica, come indica l’Ufficio di Statistica di San Marino. Una percentuale in cui vi rientrano: malori, colpi di sonno, alcol o altre sostanze (anche farmaci).

Viene successivamente menzionato il costo per la sanità pubblica nel sopportare una cannabis legale ma è evidente il parallelismo con sostanze come l’alcol, e il tabacco, sul quale lo Stato ottiene pure una percentuale dalla vendita, rispetto alla pericolosità per giovani, per chi ha problemi di salute mentale e via dicendo.

Il segretario e altri consiglieri sembrano trascurare l’intenzione dell’Istanza che non chiede la legalizzazione, tantomeno la liberalizzazione, ma piuttosto di regolamentare parimenti alla legislazione italiana. Gli interventi successivi, di circostanza più che altro, pongono l’accento sulla ‘pericolosità’ di questa sostanza ma mai citando studi scientifici. Il tutto si svolge come se il dibattito fosse sul ‘sentito dire da altri’.

Ma è proprio l’intervento del consigliere Aida Maria Adele Selva (Pdcs) a sconcertare, la quale afferma che volendo essere in linea con la futura politica italiana, la Repubblica di San Marino dovrebbe inserire tra le sostanze stupefacenti, al pari dell’eroina, il Cannabidiolo o Cbd. Il Cbd. Proprio quella sostanza dichiarata non stupefacente dall’Organizzazione mondiale della sanità e che ne ha esaltato le proprietà benefiche per chi la assume, così anche dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dall’Unione europea in recezione della decisione dell’Oms stessa.

A scanso di equivoci, citiamo la decisione Ue 2021/3 del Consiglio del 23 novembre 2020: ‘La cannabis e la resina di cannabis non sono particolarmente idonee a produrre effetti negativi simili a quelli prodotti da altre sostanze incluse nella tabella IV della Convenzione sugli stupefacenti’… ’Secondo la valutazione del comitato di esperti dell’Oms, il cannabidiolo (Cbd) è presente nella cannabis e nella resina di cannabis ma non possiede proprietà psicoattive e non ha alcun potenziale di abuso né di produrre dipendenza’.

Non potremmo essere altrettanto sicuri delle medesime proprietà benefiche rispetto a prodotti distribuiti sotto monopolio statale.

Quindi perché il no a una regolamentazione che ponesse in essere una depenalizzazione non superiore a quanto effettuato in Italia?

Il sistema sammarinese odierno punisce e criminalizza le persone, o meglio i giovani sammarinesi, che assumono anche solo una modestissima quantità di cannabis. Questo sistema proibizionista basato sul terrore crea una vera discriminazione accettata nella società, che guarda questi ragazzi con sdegno e biasimandoli, procurando un danno psicologico immenso ai giovani rispetto a quello di una canna. E succede in luoghi impensabili, anche a scuola o al lavoro ma non solo. Insomma, oltre al danno anche la beffa, e solo per una canna magari.

Conosciamo questi dettagli perché le persone, onesti studenti e lavoratori, non criminali, si confidano con noi e ci raccontano le loro assurde esperienze. Questo sarebbe un tema da approfondire in Consiglio, lo stesso che ha dato parere negativo respingendo l’Istanza.

Arriviamo così alla controffensiva delle forze a favore. Gli interventi di Guerrino Zanotti (Libera), Giovanni M. Zonzini (Rete) e Iro Belluzzi (Libera) sono illuminanti e comprensivi. Intendiamo ringraziare questi esponenti. Come ha ricordato il consigliere Zonzini, si tratta delle medesime pene addebitate agli imputati di Banca Cis.

Si evidenzia l’infondatezza dimostrata scientificamente della Teoria del Passaggio (la cannabis porta a droghe più pesanti) e della teoria del ‘16%’ (la maggior potenza rispetto al passato).

Siamo in grado di citare ulteriori studi che confutano l’ipotesi secondo cui consumare cannabis aumenta il rischio di psicosi e altri danni celebrali. L’obiettivo di chi ha esposto contro l’Istanza è semplice: infondere terrore nella cittadinanza attraverso l’equiparazione della cannabis alle peggiori droghe in circolazione per semplici motivi ideologici di partito o personali. Una vignetta salviniana, insomma.

In conclusione, questa Istanza intendeva proseguire sulla linea dell’Istanza d’Arengo n. 16 dell’ottobre 2019, approvata, che chiedeva di parificare la normativa italiana e che pare venne presentata da soggetti afferenti a un partito dell’attuale maggioranza. Il respingimento dimostra ben più di un dibattito troppo incentrato sulle ideologie, argomenti già trattati in altri comunicati del nostro movimento.

Se lo status quo del Codice Penale sammarinese deve rimanere tale e se dev’essere la linea punitiva a primeggiare, tanto vale renderlo coerente con l’inserimento di tabacco e, soprattutto, dell’alcol per i motivi sopra esposti”.

Movimento Cannabis For Future San Marino

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