Carisp San Marino, conferenza stampa del gruppo. Agenzia Dire Torre 1

Carisp San Marino, conferenza stampa del gruppo. Agenzia Dire Torre 1

Conferenza stampa Cassa di Risparmio: Tito Masi, Clelio Galassi, Pietro Giacomini. Agenzia Dire Torre1

BANCHE. CRRSM, OK AD AUMENTO CAPITALE PER 80 MILIONI  ORA FONDAZIONE A 95,64%, SUMS A 4,36. MASI: “ISTITUTO PIU’ FORTE”

  – La firma del contratto di finanziamento tra Stato e Fondazione San Marino e subito dopo l’ok all’aumento di capitale per Cassa di Risparmio. Con queste due azioni, “si conclude un percorso iniziato due anni e mezzo fa”, sottolinea Tito Masi, presidente della Fondazione San Marino, incontrando la stampa, insieme agli altri due protagonisti del progetto, Pietro Giacomini, presidente della Cassa di Risparmio, e Clelio Galassi, presidente della Sums. Le due “mosse”, portate a termine ieri nel corso dell’assemblea degli azionisti di Crrsm, consentono cosi’ al primo istituto del Titano di guardare al futuro e di concentrarsi sulla “seconda fase” del rafforzamento del suo capitale, che prevede l’emissione di un prestito obbligazionario da 70 milioni di euro.
 Nell’assemblea degli azionisti, per la prima volta, era presente anche il presidente di Sums, entrata nel capitale sociale con la ricapitalizzazione. L’assemblea e’ stata preceduta dalla firma del contratto di finanziamento dello Stato alla Fondazione, cui erano presenti i sindaci revisori e il segretario per le Finanze, Pasquale Valentini.     Masi, con la stampa, ripercorre i passaggi nodali a partire dal febbraio 2010 quando l’assemblea della Fondazione ha deliberato l’avvio dell’iter per l’aumento di capitale, conseguenza delle perdite legate alla vicenda Delta. “Due anni e mezzo dopo il progetto e’ realta’”, spiega. Nel frattempo, la Fondazione ha cercato soluzioni diverse, chiarisce, per evitare l’intervento dello Stato, e “valutato la possibilita’ di far partecipare al finanziamento anche altri soggetti, in Italia, Europa e oltre i confini europei”. Ma “non e’ stato possibile- motiva- c’e’ una realta’ del Paese che non consente un’apertura di questo tipo”. San Marino, 28 ago. – Masi scende quindi nei dettagli del contratto con lo Stato: nel rispetto dell’assestamento di bilancio approvato in Consiglio a fine luglio, si prevede l’erogazione di 60 milioni di euro, da utilizzare per l’aumento di capitale della Cassa. Il finanziamento avverra’ attraverso due tranche da 30 milioni, la prima erogazione e’ in agenda per il 7 settembre, la seconda entro l’anno. “La durata del finanziamento e’ di 7 anni- puntualizza il presidente- con la possibilita’ per lo Stato di ridurre il prestito a 5 anni e con la facolta’, da parte della Fondazione di rimborsare il prestito dall’inizio del terzo anno”. Mentre gli interessi sono pari al tasso di rifinanziamento della Bce. Fra gli obblighi della Fondazione, Masi cita quelle di impegnare in favore dello Stato tutte le azioni detenute dalla Fondazione di Cassa di Risparmio, sia quelle gia’ emesse e quelle che saranno emesse a seguito dell’aumento di capitale.     Tra i patti particolari previsti, quelli relativi alle candidature di presidente e di alcuni membri del cda della Cassa: “I nomi- scandisce Masi- saranno proposti dallo Stato, ma condivisi dalla Fondazione”. In particolare, lo Stato ha facolta’ di indicare da uno a tre membri del consiglio di amministrazione, ma sempre garantendo la maggioranza in capo alla Fondazione. E’ l’unica pattuizione particolare. Una volta sottoscritto il contratto, l’assemblea dell’istituto ha potuto approvare e deliberare l’aumento di capitale in 80 milioni. La quota sottoscritta dalla Fondazione e’ di 70 milioni, quella di Sums di 10 milioni, mentre il prezzo di sottoscrizione della singola azione e’ stato determinato in 23 euro, considerato il valore nominale delle azioni e non il patrimonio netto, che e’, a fine 2011, di 149 miloni di euro. Con l’ingresso di Sums nell’azionariato, “la Fondazione non e’ piu’ socio unico della Cassa- chiarisce Masi- ma socio con un’ampia maggioranza al 95,64% delle azioni”. La fetta di Sums e’ invece del 4,36%.     “Siamo lieti di questa decisione assunta- commenta il presidente della Fondazione- si rafforza la Crrsm e diventa piu’ solido il legame con Sums”. In sostanza, la partecipazione della Societa’ di mutuo soccorso “e’ un valore aggiunto per la Cassa di Risparmio che puo’ contare sul suo apporto e sull’attenzione maggiore degli oltre mille sammarinesi soci di Sums”. Conferma il concetto Clelio Galassi, presidente Sums: “Di fronte a una situazione importante e delicata per la Cassa, la Societa’ mutuo soccorso non poteva non dare il suo aiuto, cosi’ con assenso unanime dell’assemblea dei soci abbiamo deciso di investire 10 milioni di euro in azioni, partecipando all’aumento di capItale sociale”. I legami tra Sums, Cassa e Fondazione, assicura, “continueranno e saranno piu’ forti”. Conclude Pietro Giacomini, neo presidente di Ccrsm: “Questo governo, con il prestito fatto, ha dato atto che Cassa di Risparmio va salvaguardata perche’ e’ un valore per tutta la collettivita’”.
 
BANCHE. CRRSM, FONDAZIONE E SUMS: TUTELARE SAMMARINESITA’ 
MONITO A BCSM: “OK A NUOVI SOCI, MA 51% RESTI A TITANO”
 Con l’aumento di capitale di Cassa di risparmio, il percorso di rafforzamento dell’istituto non e’ comunque finito e cosi’ le insidie che lo minano. Tanto che dalla sede centrale di piazzetta del Titano, i presidenti dell’istituto, di Fondazione e Sums, proprio in una giornata all’insegna dell’ottimismo, non possono non lanciare un avvertimento, in conferenza stampa, alla politica, al Paese, e soprattutto a Banca centrale: “E’ fondamentale che Cassa di Risparmio rimanga nelle mani dei sammarinesi”. Chiarisce il concetto Tito Masi, numero uno della Fondazione: “Il 51% della proprieta’ dell’istituto, come previsto dalla legge, deve rimanere alla Fondazione”.     E questo, mentre la seconda fase del rafforzamento del capitale dell’istituto deve andare avanti: il prossimo passo e’ l’emissione di un prestito obbligazionario da 70 milioni di euro entro il 2012. Ma prima serve l’autorizzazione di Banca centrale.
 Poi le obbligazioni in due anni potranno infatti essere convertite in azioni della Cassa, “e i cittadini sammarinesi potranno diventare azionisti”. Non solo: una volta normalizzati i rapporti con l’Italia e data piena attuazione all’accordo Delta, che significa cessione di una parte di Sedici Banca e Bentos assicurazioni a Intesa San Paolo e termine del commissariamento, “cercheremo nuovi soci istituzionali e bancari- annuncia Masi- soci dal profilo ineccepibile per credibilita’ e immagine e che possano dare un contributo anche per il loro know how e le loro relazioni internazionali”.  Nuovi soci quindi che consentiranno di “restituire il prestito ricevuto”. Ben vengano investitori esterni, precisano da piazzetta Titano, ma non aspirino a scalate. Il valore globale di Crrsm e’ dato dalle masse amministrate- continua Masi- 2 miliardi di raccolta globale, la piu’ alta della Repubblica, di questi 1,7 miliardi di raccolta diretta”. Non solo: con il rientro di quasi un miliardo e mezzo di euro da Delta, l’istituto sammarinese avra’ “un’altissima capacita’ di investimento”. Il tutto “deve tornare a vantaggio della nostra comunita’- continua- sarebbe disastroso e irresponsabile perdere la Cassa di risparmio e darla a mani non sammarinesi perche’ questo denaro potrebbe essere utilizzato per finalita’ diverse”. Masi, insieme a Clelio Galassi, Sums, e Pietro Giacomini, Crrsm, insistono: “Crediamo sia necessario fare fronte comune sulla difesa dell’istituto”. Quindi Cassa, Fondazione  e Sum, “insieme a governo e Consiglio grande e generale, sia forze di maggioranza che minoranza”. Non solo: “Crediamo che anche Banca centrale debba dare il suo contributo per preservare un valore per la comunita’ sammarinese”.     Masi lancia quindi un monito: “Non siano prese scorciatorie- avvisa- se qualcuno puo’ avere un’opinione diversa, si deve considerare che investimenti esteri di un certo tipo possono rappresentare anche un pericolo per la nostra stessa democrazia”.
 E ancora piu’ diretto Galassi: “Qualsiasi scalata dovrebbe essere approvata dal Consiglio grande generale che dovrebbe cambiare la legge”. Quindi: “Bcsm deve tenere conto che su questo aspetto non ha l’ultima parola, spetta all’organo legislativo”. Conclude Masi: “Compito di Bcsm e’ la vigilanza ma anche salvaguardare il sistema”. Percio’, “qui non siamo di fronte a Bcs e Cs, la Cassa e’ una realta’ molto diversa e Banca centrale deve contribuire a trovare soluzioni per la sua stabilita’”.
 
ELEZIONI. AP, MASI: “CANDIDARMI? ORA HO ALTRO DA FARE…” 
Tito Masi, presidente della Fondazione San Marino, non scioglie la riserva sulla sua possibile candidatura alle elezioni di novembre. Di fatto, non nega la possibilita’ di tornare nell’agone politico, ma nemmeno si sbilancia. Per ora. “Credo di essere impegnato su problemi di grande rilievo- risponde a domanda diretta dei cronisti, a margine della conferenza stampa sulla ricapitalizzazione di Crrsm. “Ho intenzione di condurli a conclusione”.     Eppure il tempo stringe, le liste dei candidati devono essere presentate entro il 2 ottobre e il mandato del presidente Masi scade a fine settembre. Anche per questo “sono ancora in fase di approfondimenti”, ammette. Ad ogni modo, “sono impegnato in altro- ribadisce- consentitemi di portare a termine il mio lavoro”.
 

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