Carloalberto Giusti, professore universitario di Diritto Commerciale e presidente della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, ha rilasciato di recente un’intervista al quotidiano italiano “IlGiornale.it” sulla situazione economica della Repubblica più antica del mondo.
Ecco alcuni estratti dell’intervista fatta dal giornalista Stefano Zurlo.
È vero, come ha scritto “Il Fatto Quotidiano”, che il lockdown vi ha dato un’ulteriore preoccupazione portando via il 12% del Pil?
“Il World economic outlook del Fondo monetario internazionale ha stimato per San Marino una contrazione non molto distante dal 9% previsto per l’Italia. Viceversa per il 2021 la previsione di crescita del Pil è stimata per il 5,4%. Uno shock diffuso a livello globale che non ha risparmiato floride economie nord europee: la ripresa deve viaggiare sui binari della solidarietà della Ue, provando a superare rapidamente individualismi opportunistici”.
San Marino per ripartire ha emesso un Titano bond da 500 milioni. Che prospettive avete?
“Il progetto è quello già richiamato dalla stampa economica, di collocare sul mercato il primo titolo sovrano della Repubblica: una novità assoluta che il Parlamento ha approvato attraverso l’assestamento della legge di bilancio. Gli analisti lo hanno definito allettante, mi associo nel giudizio”.
È in arrivo anche un aiuto del Fmi?
“È proprio il Fmi che raccomanda il ricorso a un supporto esterno che possa dar sollievo alle economie che, per fronteggiare il post Covid, devono assicurare quelle azioni necessarie a scongiurare il calo della fiducia nei mercati e cosi evitare una crisi ancor più profonda”.
Che ruolo avrà su questa strada il rapporto con la Banca d’Italia? E poi con l’Italia e l’Europa?
“Il governo è al lavoro per un Accordo di associazione con la Ue che permetta di consolidare gli strumenti tecnici che al momento risultano assenti: penso per cominciare alla possibilità di poter operare in Italia e in tutta Europa con adeguate e moderne forme tecniche che permettano al sistema bancario sammarinese di operare superando i confini nazionali. In questa prospettiva Banca di Italia resta un interlocutore imprescindibile. Il nuovo corso deve essere all’insegna di un sistema finanziario moderno e in grado di poter competere sui circuiti internazionali e le comuni radici europee non possono che favorirne la realizzazione”.
Come immagina la San Marino di domani: più turismo e meno finanza, più hotel e meno offshore, come aveva spiegato il ministro Marco Gatti in un’intervista a “Il Giornale” nei mesi scorsi?
“Un sistema finanziario solido non può che favorire la ripresa e il consolidamento del settore del turismo che resta un pilastro fondamentale per l’intera comunità: molti importanti operatori sono interessati a San Marino, il cui meraviglioso centro storico è patrimonio Unesco e già in questi giorni di post Covid le strade stanno tornando a ripopolarsi di turisti italiani e stranieri”.
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