Con la fiducia sul dl Semplificazioni passa anche l’emendamento Alfieri
La formulazione, però, non viene corretta
DAVIDE PEZZI – Immaginiamo quanti lettori direttamente coinvolti nella questione targhe abbiano tirato un sospiro di sollievo alla notizia che il Senato italiano ha approvato il decreto semplificazioni, contenente il tanto sbandierato emendamento del senatore Pd Alessandro Alfieri, teso – secondo quanto annunciato da membri dell’esecutivo – a risolvere il cosiddetto “caso targhe”. Finalmente! Tutto risolto dunque per i frontalieri, o comunque per chi a vario titolo, cittadino italiano, si trova a dover guidare un’auto con targa sammarinese? Non proprio, anzi, potremmo dire: proprio per niente. La stesura dell’emendamento è un piccolo capolavoro di confusione lessicale e di solenni imprecisioni normative, rendendolo di fatto inapplicabile. Il testo approvato dice che le sanzioni per i veicoli immatricolati all’estero non si applicano, tra gli altri, “ai lavoratori frontalieri, o a quei soggetti residenti in Italia che prestano un’attività di lavoro in favore di una impresa avente sede in uno Stato confinante o limitrofo, i quali, con il veicolo ivi immatricolato a proprio nome, transitano in Italia per raggiungere il luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all’estero”. (…)
L’attuale normativa sammarinese non consente l’intestazione di un veicolo con targa Rsm a cittadini di altri Stati, nella fattispecie l’Italia. Eppure è questo che si legge nel testo dell’emendamento, dove parla di “soggetti residenti in Italia (…) i quali, con il veicolo ivi immatricolato a proprio nome, transitano in Italia per raggiungere il luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all’estero”. Il termine “soggetti”, naturalmente, può comprendere società o ditte individuali (partite Iva). (…)
L’emendamento parla chiaro: “per raggiungere il luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all’estero”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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