CDLS: la previdenza complementare è un trucco

CDLS: la previdenza complementare è un trucco

CDLS: la previdenza complementare è un trucco
SAN MARINO 12 SETTEMBRE 2011 – E’ imminente l’approdo in Consiglio del progetto di legge che istituisce la previdenza complementare, ultimo tassello del progetto di riforma delle pensioni. Ma siamo di fronte ad un trucco: non c’è nessuna previdenza complementare o secondo pilastro, ma solo un aumento mascherato delle aliquote e quindi un semplice allargamento del primo pilastro con una nuova quota a capitalizzazione.
La previdenza complementare è in realtà tutta un’altra cosa: si basa su accordi fra le parti di tipo aziendale o di categoria, di stampo contrattuale e collettivo. I lavoratori e le imprese sono gli unici e veri protagonisti di questa forma previdenziale attraverso un controllo attivo della gestione, dei rendimenti e delle prestazioni. Lo Stato si limita a definire il quadro normativo di riferimento e l’istituzione di un organismo di controllo. La previdenza complementare di tipo contrattuale e collettivo in vigore in tutta Europa prevede inoltre la netta separazione dei soggetti coinvolti: Consiglio di Amministrazione del Fondo, Banca depositaria e Gestore. Tutto ciò con l’obiettivo prioritario di garantire trasparenza e sicurezza dei soldi dei lavoratori. 
A San Marino tutto questo non esiste. Come al solito il Congresso di Stato accentra poteri ratificando, nominando e disponendo su molti ambiti della legge. Si evidenzia inoltre che il soggetto al quale per legge sono demandati i controlli in tema finanziario e assicurativo è la Banca Centrale, che, nello stesso tempo, è Banca Depositaria del Fondo e autorizzatrice delle società che gestiranno i soldi raccolti. In pratica, Banca Centrale controlla, valuta e autorizza e custodisce le risorse. Ci troviamo di fronte ad un mostruoso conflitto di interessi con implicazioni e rischi oggi difficilmente prevedibili.
Si è insomma creata l’ennesima situazione di monopolio, senza alcuna possibilità di intervenire sulla funzionalità e i costi del servizio. E a proposito di monopolio, fuori dai nostri confini, i Consigli di Amministrazione dei fondi previdenziali indicono gare d’appalto a livello internazionale per scegliere il miglior gestore in termini di costi ed efficacia di rendimenti. A San Marino invece la legge prevede tassativamente che il gestore dei fondi deve essere autorizzato da Banca Centrale a svolgere servizi di investimento. Guarda caso, ad oggi ci risulta che solo due soggetti, legati a banche sammarinesi, di cui uno è di fatto inattivo, hanno le caratteristiche previste dalla legge. Non ci sembra una cosa seria.
La nuova Legge apre infine la porta al pagamento delle prestazioni socio-sanitarie per i cittadini non autosufficienti. In prospettiva si tratta di una profonda modifica del nostro stato sociale in quanto le prestazioni per gli anziani disabili, che oggi sono offerte gratuitamente dall’ISS, potrebbero essere pagate dai lavoratori con un ulteriore incremento dell’aliquota nel fondo complementare di Stato.
Segreteria CDLS

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