Marco Tura: il dovere della responsabilità
SAN MARINO 20 AGOSTO 2012- “Cosa si può promettere in un periodo di profonda crisi socioeconomica e strutturale del nostro Paese?” E’ l’interrogativo che il segretario della CDLS, Marco Tura, ha lanciato sabato scorso intervenendo alla Festa dell’Amicizia di Serravalle. Interrogativo rivolto a tutti: politici, sindacati, associazioni economiche.
Per Tura è necessario “riscrivere l’agenda delle priorità”, uscendo dalla gabbia degli interessi corporativi e dal rischio della frammentazione sociale e politica: “Sono necessarie – afferma – risposte ragionate, che vadano oltre l’individualismo esasperato che permea la nostra società, ormai somma di individui chiusi in se stessi, timorosi di perdere il benessere economico raggiunto e contrapposti da opposti interessi”. Il dovere di tutti, oggi, è quello della responsabilità. “E la responsabilità – chiarisce – non è solo dei partiti, anche le organizzazioni sociali e gli ordini professionali devono guardare oltre gli interessi particolari e cercare di fare una sintesi”.
Il segretario della CDLS avverte che se da una parte i cittadini i devono affrancarsi dalla pericolosa dinamica della delega in bianco verso i gruppi dirigenti, dall’altra sottolinea che il Paese non esce dalla crisi se si alimenta solo un clima di divisioni e contrapposizioni. Sottolineatura che provocatoriamente traduce così: “Dieci partiti, quattro movimenti e tre sindacati sono forse troppi per un Paese di 32 mila abitanti”.
Quindi, conclude, “ciò che oggi si può promettere è responsabilità, credibilità e tanta concretezza. Quella concretezza che la CDLS ha dimostrato sottoscrivendo un difficile contratto di lavoro nel settore privato, un altrettanto difficile contratto a costo zero nel settore pubblico e proponendo una importante iniziativa referendaria per difendere dalla speculazione il potere d’acquisto delle retribuzioni”.
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