Cdls, rinnovo contratti: L’Anis vuole abbandonare la nave

Cdls, rinnovo contratti: L’Anis vuole abbandonare la nave

CONTRATTO INDUSTRIA: L’ANIS VUOLE ABBANDONARE LA NAVE
SAN MARINO, 23 GENNAIO 2012- La Segreteria CDLS riunita questa mattina ha discusso gli ultimi sviluppi del contratto industria.
“In queste ultime settimane – afferma la segreteria CDLS – il negoziato per il rinnovo contrattuale ha avuto una forte accelerazione con incontri quasi quotidiani tra le parti e anche con il Governo che ha svolto un ruolo di mediazione. Un serrato confronto che ha portato alla stesura di un impianto contrattuale che poteva rappresentare un importante punto di equilibrio fra le esigenze delle imprese e quelle dei lavoratori. Ma ad un passo dall’intesa tutto rischia di arenarsi di fronte ad irragionevoli pregiudiziali dell’Associazione industriali”.
In sostanza, continua la Confederazione Democratica, “l’ipotesi di accordo partiva dalla condivisa consapevolezza che l’uscita dalla crisi ha tempi lunghi e quindi fissava delle garanzie reciproche per continuare ad affrontare le difficoltà economiche che stanno mettendo a dura prova l’attività imprenditoriale e la vita dei lavoratori e delle loro famiglie.  Al tavolo negoziale si era arrivati dunque alla stesura di un contratto-ponte di 6/8 anni per traghettare il Paese fuori dalla crisi. Due i punti chiave: da una parte l’adeguamento delle retribuzioni in base all’inflazione, dall’altra un aumento dell’orario di lavoro, in parte pagato ed in parte destinato a finanziare un fondo a sostegno del lavoro”.
 
L’ANIS invece, accusa la CDLS, “ha ripetutamente frenato la trattativa, in particolare con rilanci legati al meccanismo di rivalutazione degli stipendi e alla pretesa di mortificare la contrattazione attraverso il congelamento dell’aumento orario anche oltre i limiti temporali dell’accordo. Inoltre si è ostinata nell’introdurre deroghe riguardanti orario e retribuzione a favore di poche aziende, scavalcando così il contratto collettivo”.  
 
La CDLS non ha “nessuna intenzione di arrendersi ai continui dietro-front dell’ANIS, che dal 2009, anno in cui gli industriali fecero saltare il tavolo tripartito, stanno di fatto bloccando il Paese e scaricando i costi della crisi soprattutto sui lavoratori. A questo punto l’obiettivo di salvare retribuzioni per un periodo medio-lungo diventa una necessità cruciale: dall’inizio della crisi il potere di acquisto dei salari si è drammaticamente ridotto a causa dell’inasprimento fiscale, del raddoppio dell’inflazione e dell’aumento delle tariffe”.  
 
L’accordo-ponte bloccato dall’ANIS, conclude la segreteria,  “potrebbe davvero dare una svolta al Paese perché aprirebbe un lungo periodo di stabilità economica e sociale, elementi indispensabile sia per l’operatività delle imprese che per attirare nuovi investimenti”. Per questo la CDLS “è pronta in tempi brevissimi a chiudere l’accordo, ma in caso contrario è altrettanto pronta a difendere le buste paga dei lavoratori con ogni mezzo.
Ufficio stampa CDLS

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