Cellule staminali a San Marino

Cellule staminali a San Marino

Nel campo della conservazione di
cellule staminali a San Marino “la situazione e’ assolutamente
sotto controllo”, ma per il prossimo futuro e’ meglio chiudere i
rubinetti e non concedere altre autorizzazioni nel settore. I
contenuti della relazione dell’Authority sanitaria sammarinese
sull’accreditamento e l’autorizzazione di societa’ legate
all’attivita’ di conservazione di cellule staminali sono state
presentate oggi al tavolo del Congresso di Stato da Claudio
Podeschi, segretario di Stato per la sanita’. Il ministro li ha
poi sintetizzati nell’incontro settimanale con la stampa,
mettendo una pietra sopra alle polemiche che, nelle scorse
settimane, hanno coinvolto uno dei settori su cui San Marino “ha
alte aspettative di crescita”. Di fatto, l’inchiesta torinese che
ha portato all’Istituto di medicina del benessere di San Marino,
struttura privata in cui sarebbe stata effettuata un’iniezione
illecita di cellule staminali su un paziente, ha messo
sull’attenti l’esecutivo che ha attivato l’Authority per una
visione complessiva del settore.

Rispetto all’Imb, Podeschi spiega che “al momento non abbiamo
elementi che accertino l’atto medico effettuato dal dottor
Luciano Fungi”. Di certo se si tratta, come ipotizzato dalla
procura di Torino, di un’inoculazione di cellule staminali,
questa e’ “un’attivita’ non autorizzata e, insieme all’Istituto
superiore di Sanita’, collaboreremo per fare chiarezza”. Inoltre,
la relazione dell’Autority spiega che l’Imb ha preso le distanze
dal medico e dal suo ex direttore, Pietro Bugli, denunciato dalla
stessa societa’. “A San Marino, tranne la conservazione, ogni
altra pratica e’ vietata”, chiarisce una volta per tutti il
segretario di Stato per la Sanita’.

La relazione ricorda infatti che la
delibera dell’11 febbraio 2009 prevede, come uniche attivita’
autorizzate nel settore, la crioconservazione delle cellule
staminali adulte o da cordone ombelicale. Il report elenca quindi
le societa’ autorizzate a tale funzione: Bioscience Institute,
Biocell, Isf e Rewind Biotech. Altre due aziende hanno presentato
domanda ma “una ha cessato autonomamente, l’altra non ha ottenuto
autorizzazione”. Delle quattro societa’ con il via libera a
operare, solo due pero’ hanno avviato la fase di accreditamento e
sono effettivamente operative: Bioscience e Isf. “Entrambe non
hanno mai dato problemi e la loro attivita’ e’ sotto controllo”,
spiega il ministro.

La relazione dell’Authority prosegue sottolineando la
necessita’ di portare avanti due interventi legislativi che
saranno all’esame del prossimo Consiglio Grande e Generale: la
nomina del comitato di bioetica e la legge quadro sull’utilizzo
di sangue, cellule e organi umani. Infine, l’Autorita’ di
controllo sanitario compie una valutazione “sull’inopportunita’
di concedere ulteriori autorizzazioni nel settore”.

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