C’era una volta… il fabbisogno. Civico10

C’era una volta… il fabbisogno. Civico10

C’era una volta… il fabbisogno
L’approvazione del Fabbisogno della Pubblica Amministrazione e del Pubblico Allargato sta diventando una vera e propria barzelletta, se non fosse che i ritardi vergognosi che sta subendo da cinque anni a questa parte continuano a creare situazioni decisamente problematiche all’interno di diversi settori.
Appena si è iniziato a percepire l’impatto della crisi economica sui conti pubblici tutti hanno giudicato un’esigenza impellente quella di avere un quadro completo di quanti posti sono necessari per garantire l’efficienza dei vari settori dell’Amministrazione, giunti in questa situazione gonfiati da decenni di clientelismo spudorato. Una necessità, questa, evidenziata anche dal documento della “Spending Review” del 2013 che aveva classificato fra le urgenze tale intervento.
Nonostante però tutti abbiano riconosciuto l’importanza di giungere velocemente al Fabbisogno, da ben cinque anni ci troviamo di fronte a continui e inspiegabili rinvii. L’ultima proroga è quella del Decreto Delegato n.220/2014.
Questo, dicevamo, ha delle conseguenze. Un esempio chiaro è stato evidenziato anche durante questa sessione del Consiglio Grande e Generale. Il Corpo di Polizia Civile risulterebbe infatti in grave deficit di personale (si parla di una trentina di unità), tale da non poter garantire appieno il corretto svolgimento delle proprie funzioni, proprio in un momento in cui la sicurezza è un tema bollente.
A questo proposito, uno dei punti evidenziati dalla relazione del team della spending review suggeriva di affiancare “Gli appartenenti ai Corpi di Polizia (Gendarmeria, Polizia Civile, Guardie di Rocca) […] con personale amministrativo (ridondante in altri servizi) per le pratiche interne.”
Prescrizioni semplici, razionali, che anche il più semplice del cittadino avrebbe potuto fare, ma impossibili da mettere in pratica senza avere prima definito questo benedetto fabbisogno. Ora si dirà che non è così semplice come si può pensare, che ci si sta lavorando alacremente, che ci siamo quasi, tutte cose che sentiamo ripetere ormai da anni.
Frasi altamente offensive dell’intelligenza dei sammarinesi, che se come ha detto qualcuno pochi giorni fa “sono normodotati e possono imparare quelle tre o quattro parole di inglese che servono a vendere vestiti nel Polo del Lusso”, capiscono anche perfettamente che cinque anni di rimandi per il fabbisogno di una realtà di 4000 lavoratori e rotti nascondono qualcosa di diverso.
Nascondono, è evidente, una difficoltà quasi genetica di quei partiti primi interpreti del clientelismo che ha invaso la Pubblica Amministrazione a chiedere alle persone non necessarie, oggi che le risorse per mantenere la macchina ingolfata non ci sono più, di mettersi in fila con altre 1900 persone nelle liste di collocamento.
Civico10 ritiene vergognoso che questa incapacità, ancora oggi, tenga in scacco un Paese che vede nella Pubblica Amministrazione la sua prima voce di spesa, ma anche il suo primo asset di sviluppo.

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