Chiusura governo. Crisi sistema bancario

Chiusura governo. Crisi sistema bancario

Domagnano, giovedì 12 febbraio 2009

A circa tre mesi dal suo insediamento, il Governo, al di là delle enunciazioni di principio, stenta ad attuare le necessarie riforme e si ostina a rifiutare la collaborazione delle componenti politiche d’opposizione e delle varie categorie economiche in merito alle allarmanti e delicatissime questioni che il Paese si trova ad affrontare.
Ci si riferisce, per esempio, alla nomina del Presidente di Banca Centrale, incarico nevralgico per l’assetto finanziario che San Marino dovrà assumere nel prossimo futuro. Tale nomina dovrebbe essere apertamente discussa mentre si mantiene un omertoso riserbo che contribuisce solamente a far crescere preoccupazione e disorientamento nei comparti economici e finanziari.
Inoltre, comincia a risultare assai stucchevole e poco credibile la pantomima settimanale del Congresso di Stato che ogni qual volta si riunisce non trova nulla di meglio da fare che ribadire le presunte responsabilità di chi l’ha preceduto. Questa improduttiva e comoda linea tenuta dal Governo, oltre a palesarne l’inadeguatezza, non tiene conto del fatto che almeno la metà dei suoi componenti ha contribuito in maniera importante alla creazione dei mali che oggi affliggono il nostro Stato.
Ciononostante, Sinistra Unita ribadisce quanto già affermato insieme alla coalizione Riforme e Libertà confermando la disponibilità a collaborare per la realizzazione di misure utili alla ristrutturazione del sistema bancario e necessarie a fare uscire San Marino dall’attuale stato di crisi.

Sinistra Unita

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