Civico 10: smac, continua la tiritera

Civico 10: smac, continua la tiritera

ll Movimento Civico 10 continua ad essere stupito per l’enorme confusione creata dal Governo per l’introduzione della SMac come strumento di certificazione dei ricavi, eliminando il più possibile la burocrazia dei controlli.
Un processo chiaro ed efficiente che doveva essere messo in atto al momento dell’approvazione della riforma fiscale e che invece continua ad essere accomodato, modificato e rallentato in corso d’opera, con una legge in vigore quasi da un anno.
Ma se l’obiettivo, quello di spingere sulla contrapposizione di interessi, era cosi chiaro per tutti, da dove derivano tutti questi problemi?
Noi abbiamo sempre pensato che la SMAC andasse potenziata, tanto da proporla come moneta elettronica, una vera e propria carta di credito legata al conto di ogni sammarinese.
Abbiamo sempre pensato che fosse necessario, affinché la SMAC potesse ottenere il risultato sperato:
1) tracciare le transazioni attraverso la deducibilità di una percentuale di tutte le spese effettuate in territorio e documentate con SMac, in una percentuale significativa variabile a seconda del bene acquistato.
2) POS obbligatori e di conseguenza necessariamente gratuiti, per chiunque venda beni o servizi ai consumatori, con zero costi di transazione.
3) nessun obbligo di scontistica per gli operatori, gli sconti sono a carico dello Stato (le attività possono aumentarli in base a scelte autonome, o di cagoria) e differenziati per categoria merceologica magari a rotazione con specifica promozione pubblicitaria allegata;
4) gestione pubblica della transizioni, non affidandosi ad una banca privata per tutti gli aspetti tecnici e organizzativi trattandosi di uno strumento di sistema;
5) previsione di SMac Card turistiche da fornire ai turisti all’ingresso in territorio, che garantisca sconti, secondo le modalità di cui sopra, in tutti gli esercizi della Repubblica, che grazie ad un codice identificativo possa essere utilizzata anche a distanza su eCommerce sammarinesi e che consenta quindi di tracciare anche quella parte di transazioni che altrimenti sfuggirebbero.
Zero burocrazia, transazione veloce di pochi secondi grazie all’eliminazione dello scontrino.
Tutte queste proposte, suggerite in tutte le sedi di confronto alla maggioranza, sarebbero secondo noi servite a raggiungere concretamente l’obiettivo della contrapposizione di interessi, nonché stimolare gli acquisti interni.
Siamo consapevoli che la riforma fiscale è una materia delicatissima, in un sistema economico caratterizzato da sempre da un sistema di accertamento principalmente forfettario e da tasse molto basse per il lavoro dipendente. Proprio per questo sottolineiamo come l’estrema incertezza nell’implementazione del nuovo sistema andava evitata come la peste.
Un impianto completo, dopo un anno, ancora non c’è. Ci troviamo di fronte ad un continuo aggiungere e togliere che non consente né di svolgere una discussione serena fra le parti, generando continuamente polemiche sui reali obiettivi della maggioranza, né di semplificare la vita ai cittadini e agli esercenti, vista la difficoltà sempre maggiore per gli operatori nell’adeguarsi ad un sistema in continuo mutamento.
E dire che un anno fa, secondo Governo e Sindacati, i poco avveduti eravamo noi.

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