Civico10: proposte per l’occupazione

Civico10: proposte per l’occupazione

L’attuale situazione di crisi economica che si protrae oramai da diversi anni sta creando anche nella Repubblica di San Marino problematiche sociali un tempo sconosciute.
Una di queste è quella della disoccupazione, che da residuale sta diventando, specie per alcuni lavoratori, abituale.
Questo avviene soprattutto perché o è molto difficile ricollocarsi dopo aver perso il posto di lavoro oppure, soprattutto i giovani in questo caso, non si riesce a trovare nemmeno la prima occupazione e quindi non si maturano i diritti per accedere agli ammortizzatori sociali.
Infatti, e lo dimostrano i dati che abbiamo richiesto con una interpellanza alla Segreteria del Lavoro, coloro che hanno terminato gli ammortizzatori sociali sono ben 898 di cui 612 i lavoratori che non li hanno mai percepiti, 362 di questi hanno meno di 32 anni.
Numeri spaventosi per la nostra realtà, numeri che devono far riflettere soprattutto la politica.
Sappiamo che i posti di lavoro non si creano per legge o decreto, serve uno sviluppo economico del paese e una maggiore attrattività del sistema ma a nostro avviso qualche strumento necessario per limitare la grave emorragia deve essere messo in campo fin da subito.
Noi come Movimento Civico10 avevamo pensato al Reddito di Cittadinanza, proposto mediante legge d’iniziativa popolare che vedrà la sua prima lettura proprio nella prossima sessione consigliare.
Un sussidio pensato per permettere a chi, nonostante stia cercando attivamente una nuova occupazione, sia rimasto senza reddito e che ha trovato attuazione in tutti gli Stati Europei se si esclude l’Italia e la Grecia.
Un ammortizzatore sociale di ultima istanza, pari massimo a 900 euro al mese, per dare sostegno a chi si impegna a cercare lavoro ma che per via della situazione economica non riesce a trovarlo.
A questo strumento, utile per risolvere l’emergenza, dovrà ACCOMPAGNARSI una riforma del mercato del lavoro che, in piena coerenza con il modello della flex-security, punti in primis ad un unico contratto a tempo indeterminato per tutti i lavoratori (interrompibile per ragioni economiche ed organizzative), un contratto che sia uguale, a livello normativo e di salario di base, per il settore pubblico e privato e ad un ufficio del lavoro dinamico, informatizzato, che sappia orientare, ricollocare velocemente e che offra servizi per l’impiego efficaci.
Inoltre, per puntare alla piena occupazione dei sammarinesi il nostro Stato deve darsi regole interne volte alla tutela dei lavoratori sammarinesi e residenti per fare in modo che la forza lavoro interna sia pienamente occupata rivolgendosi a lavoratori fuori confine solo in casi di particolare bisogno, come per esempio qualora manchino determinate professionalità o competenze.
Anche su questo argomento il nostro movimento ha recentemente proposto un progetto di legge al fine di delineare incentivi e disincentivi per le imprese che assumono sammarinesi e residenti.
Sarà, quindi, economicamente più conveniente per l’azienda assumere un lavoratore sammarinese piuttosto che un lavoratore frontaliere: infatti, nella legge, abbiamo inserito importanti incentivi fiscali per l’assunzione di lavoratori residenti occupati, scontando l’aliquota IGR dall’1 al 5% a seconda dei lavoratori interni occupati e un disincentivo contributivo all’assunzione di lavoratori esterni, attraverso l’aumento dell’aliquota a carico dell’impresa per il finanziamento della cassa per gli Ammortizzatori Sociali.
Politiche economiche e fiscali che, a nostro avviso, ogni Stato deve poter mettere in campo per indirizzarsi verso la piena occupazione dei suoi lavoratori riducendo drasticamente la piaga sociale della disoccupazione.

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