Civico10 sul futuro Referendum sull’Europa

Civico10 sul futuro Referendum sull’Europa

Civico10 è un Movimento che fonda la propria attività politica sulla necessità di prendere posizioni informate e meditate, e non basate su demagogia e strumentalizzazioni.

Il referendum che andrà in votazione il 20 ottobre prossimo riguardante l’invio della richiesta di Adesione all’Unione Europea tratta un tema fondamentale per lo sviluppo futuro del nostro Paese.

In assenza di una minima informazione da parte del Governo, che ha colpevolmente scelto il silenzio, e preso atto che alcune fondamentali domande che ci eravamo posti erano ancora senza risposta, abbiamo deciso di attivarci per ottenere informazioni tecniche il più possibile dettagliate da fonti autorevoli. Tra queste, le più autorevoli sono state quelle reperite dal Capo Missione aggiunto dell’Ambasciata di San Marino presso l’Unione Europea, Antonella Benedettini, e da altre figure esperte in materia. Questo è ciò che abbiamo imparato.

1) LO SCOPO: il quesito referendario non chiede di entrare in Europa da domani, ma semplicemente chiede di inviare la domanda di adesione, dopo la quale potranno iniziare i negoziati. Nel corso di questi negoziati, sarà compito di San Marino trattare condizioni favorevoli per il proprio ingresso in Europa, chiedendo deroghe adeguate al nostro status di Paese di appena 32.000 abitanti e 61 chilometri quadrati di territorio.

Qualora le condizioni poste non fossero accettate, San Marino non sarebbe obbligato a completare il percorso di adesione. A questo proposito è tranquillizzare tutti su un fatto, cioè che è possibile negoziare anche deroghe alla libera circolazione delle persone, come dimostra il caso del Liechtenstein che ha ottenuto di poter concedere, ogni anno, un numero molto piccolo di residenze a forensi: nessun timore quindi, non ci sarà alcuna “invasione” di forensi in territorio.

2) IL PERCORSO GIA’ INTRAPRESO: un’eventuale SI al referendum non comprometterebbe necessariamente il percorso cosiddetto “intermedio” (basato su accordi ad hoc o sull’ingresso nello Spazio Economico Europeo) che San Marino sta già percorrendo da 3 anni e che, con ogni probabilità, permetterà di ottenere l’accesso alle quattro libertà fondamentali in tempi più brevi rispetto all’adesione completa. Se vincesse il SI, infatti, starebbe al Governo di San Marino chiedere, e secondo noi lo dovrebbe fare, che prima di proseguire con l’Adesione si completi il percorso intermedio, come tanti altri Paesi hanno fatto. Richiesta che, con ogni probabilità, sarebbe accettata, dato che la stessa Commissione Europea si è già espressa sostenendo che né l’Europa, né San Marino, sono al momento pronti per un’Adesione completa. Questa strada intermedia ci permetterebbe comunque di viaggiare, studiare e lavorare all’estero senza problemi; le nostre imprese potranno vendere i loro beni e i loro servizi all’estero senza difficoltà; i capitali circoleranno liberamente senza vincoli. Un risultato fondamentale.

3) IL MESSAGGIO: questo Referendum, per Civico10, è da considerarsi principalmente come un messaggio, sia verso l’interno sia verso l’esterno. Una certa classe politica sammarinese ha sempre lottato per tenere San Marino fuori da ogni contesto politico-economico internazionale con lo scopo di fare del nostro Paese una culla perfetta per gli affari di certe lobbie economiche. Un voto negativo diventerebbe automaticamente un appiglio rivolto a coloro che hanno distrutto questo Paese per sostenere con più forza le loro tesi, e rappresenterebbe un brutto messaggio verso le istituzioni europee e verso lo stesso percorso di integrazione che abbiamo già intrapreso, che rischierebbe di perdere ogni base di consenso e volontà. Con che diritto il Governo si muoverebbe verso l’Europa, di fronte a un No referendum?

4) UNA SOVRANITA’ PIENA: tanti sostenitori del NO sventolano lo spauracchio della perdita della nostra millenaria sovranità che si avrebbe entrando a far parte dell’Unione Europea a tutti gli effetti. A ciò rispondiamo che ad oggi San Marino dipende in tutto e per tutto dal rapporto con l’Italia, come dimostrano le gravi difficoltà che stiamo vivendo da anni per la mancata uscita dalla Black List italiana (oramai del tutto ingiustificata). Muoversi verso l’Europa ci consentirebbe di far parte di un contesto di regole chiare, di essere rispettati e riconosciuti da tutta la comunità internazionale, senza dover più sottostare alla volontà (e alla stabilità politica) di un unico grande, a tratti ingombrante, “vicino di casa”.

Alla luce di tutto quanto compreso negli incontri di approfondimento che abbiamo avuto, e che abbiamo illustrato sopra, Civico10 sostiene il si al referendum – per far si che San Marino lanci un forte messaggio politico a sé stesso e a tutti gli interlocutori esterni – e chiede con forza al governo di impegnarsi, dopo l’invio della lettera di adesione, a completare nel più breve tempo possibile il percorso “intermedio” di integrazione già delineato, dando al paese la possibilità di godere velocemente delle 4 libertà fondamentali, procedendo poi verso un’adesione piena con i tempi che occorreranno.

 

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