In occasione dell’8° anniversario della morte di don Luigi Giussani (22 febbraio 2005) e del 31° del
riconoscimento pontificio della Fraternità di CL (11 febbraio 1982), come ogni anno vengono celebrate
Messe che sono presiedute da Cardinali e Vescovi in Italia e nel mondo, secondo questa intenzione:
«Commossi per l’annuncio fatto dal Papa e ancora più consapevoli della nostra responsabilità, chiediamo la Grazia, nell’Anno della Fede, di una conoscenza e affezione sempre più profonde a Cristo attraverso la sequela intelligente e appassionata del carisma di don Giussani nella vita della Chiesa, al servizio dei nostri fratelli uomini».
Per la Diocesi San Marino-Montefeltro, la Santa Messa sarà celebrata venerdì 22 alle ore 21:00 presso la Pieve di San Leo, da S.E. Arcivescovo Mons. Luigi Negri.
Ricevendo in Udienza i partecipanti all’Assemblea Generale della Fraternità sacerdotale di San Carlo
Borromeo, il 6 febbraio 2013, Benedetto XVI ha ricordato don Giussani con queste parole: «Ho conosciuto la sua fede, la sua gioia, la sua forza e la ricchezza delle sue idee, la creatività della fede. È cresciuta una vera amicizia; così, tramite lui, ho conosciuto anche meglio la comunità di Comunione e Liberazione». E subito dopo, rivolgendosi a don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, ha detto del Movimento: «E sono lieto che il successore sia con noi; che continua questa grande opera e ispira tante persone, tanti laici, donne e uomini, sacerdoti e laici, per collaborare alla diffusione del Vangelo, alla crescita del Regno di Dio».
In una recente lettera agli iscritti alla Fraternità di CL, don Carrón ha scritto: «Affinché la nostra vita possa essere così cambiata, occorre la nostra disponibilità alla conversione, cioè alla sequela, secondo l’invito di don Giussani: “La sequela è il desiderio di rivivere l’esperienza della persona che ti ha provocato e ti provoca con la sua presenza nella vita della comunità, è il desiderio di partecipare alla vita di quella persona nella quale ti è portato qualcosa d’Altro, ed è questo Altro ciò cui sei devoto, ciò cui aspiri, cui vuoi aderire, dentro questo cammino”. (…)
Ricordando che “a nulla fuorché a Gesù il cristiano è attaccato” (don
Giussani), aiutiamoci a camminare dentro la memoria di Lui, obbedendo alla voce del Mistero che ci chiama
attraverso quel grande testimone che è Benedetto XVI. Se ci risparmiassimo questo che è “il” lavoro della
vita, mancheremmo al compito della testimonianza per cui il Signore ha suscitato il carisma del movimento
nella Chiesa».
L’ufficio Stampa di CL