Collaborazione tra Il Sole 24 Ore e Università di San Marino per quattro progetti di data journalism

Collaborazione tra Il Sole 24 Ore e Università di San Marino per quattro progetti di data journalism

Studenti e docenti dell’Università di San Marino collaborano con Il Sole 24 Ore per quattro progetti di data journalism.

Lo annuncia l’Università degli studi della Repubblica di San Marino, spiegando in un comunicato che 13 suoi studenti “hanno curato quattro progetti di data journalism in collaborazione con Il Sole 24 Ore, affrontando temi che riguardano l’impatto della tecnologia su ambiente, politica, pornografia e agricoltura“.

I risultati, online da oggi sul sito web della testata italiana, sono stati ottenuti nell’ambito del corso di laurea magistrale in Interaction & Experience Design dell’Ateneo sammarinese, con il coordinamento dei docenti Matteo Moretti e Paolo Rigamonti: “Fra i vari aspetti sono state analizzate le emissioni di CO2 legate a internet – spiega il primo – considerando per esempio quanta elettricità viene consumata per alimentare i server e come viene prodotta, includendo fonti come carbone oppure rinnovabili. L’inquinamento, da quanto emerso, è simile a quello prodotto da un Paese come la Russia, e in questo senso il nostro lavoro è stato rendere comprensibili ed efficaci i messaggi e le informazioni coinvolte in termini visivi per una migliore fruizione da parte dei lettori. Rispetto alla pornografia – prosegue il docente – l’intenzione è mostrare, fra le altre cose, come alcune questioni tecnologiche, per esempio l’e-commerce, siano state sviluppate proprio grazie al traino di questo settore. Altri articoli riguardano il lavoro dei cosiddetti contadini 4.0, che si distinguono per competenze in agraria e altri ambiti molto avanzate, e un’analisi sull’ultimo mese di attività di Donald Trump da presidente degli Usa su Twitter fra censure e fake news”.

Proprio sul tema della verità, il 9 giugno scorso, Moretti ha offerto un contributo nell’ambito della biennale di Design di Porto, in Portogallo, con un intervento nel quale ha considerato, alla luce della sua esperienza come esperto di data journalism, “i rischi della post-verità, con posizioni e convinzioni individuali sempre più radicate dalle quali derivano delle sfide per la convivenza comune”.
Il 3 giugno, invece, aveva fatto parte dei relatori della web conference “Dai dati allo storytelling – il ruolo dell’infografica nel racconto della pandemia”, per illustrare la creazione della prima dashboard in Italia che ha permesso di leggere i dati sulla diffusione del virus appositamente da cellulare, curata dal suo studio.

Nell’ambito della partecipazione dei docenti del corso di laurea magistrale in Design in iniziative di rilievo internazionale, Alessandra Bosco e Silvia Gasparotto, hanno recentemente offerto un contributo durante una conferenza organizzata dall’Università di Roma – La Sapienza: i partecipanti hanno riflettuto sul contributo che il design collaborativo può portare nella trasformazione dei musei e nel coinvolgimento degli attori che ne fanno parte.

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