Comitato Referendum e Odg respinto. Sinistra Unita

Comitato Referendum e Odg respinto. Sinistra Unita

Apprendiamo dalla stampa che Sinistra Unita – insieme alla maggioranza – ha tentato di ingabbiare l’esito referendario, stravolgerlo e non dare seguito al risultato delle urne. Peccato che l’ordine del giorno promosso da Cittadinanza Attiva, ovvero da Sinistra Unita e Civico 10, oltre a LabDem, e non ammesso dalla Reggenza per questioni meramente procedurali, chiedesse l’istituzione di un Tavolo Permanente Paritetico composto da Membri del Consiglio Grande e Generale con il compito di dare corso al recepimento e all’armonizzazione degli esiti referendari attraverso l’elaborazione, entro il termine di un mese dalla sua istituzione, dei necessari testi legislativi da trasmettere al Congresso di Stato per gli adempimenti previsti al comma 1 dell’articolo 23 della Legge Qualificata 29 maggio 2013 n.1 “Del referendum e dell’iniziativa legislativa popolare”.

Il Tavolo Permanente Paritetico, che lavorerà a titolo gratuito fino alla redazione definitiva dei testi di legge di cui sopra, potrà giovarsi della consulenza giuridica e della collaborazione tecnico-professionale degli esperti e dei giuristi in forza alla Pubblica Amministrazione, e dovrà coinvolgere i rappresentanti dei comitati promotori dei tre referendum.

Questo sarebbe ingabbiare il risultato? Oppure certe affermazioni sono frutto di tanti slogan e poche argomentazioni e, non da ultimo, da una difficoltà di capire un ordine del giorno che punta non solo al recepimento, ma anche ad un’armonizzazione delle norme in oggetto e l’aiuto degli esperti e dei giuristi della PA e il contributo dei COMITATI PROMOTORI?

I casi sono due: o il Comitato Promotore, direttamente presente in Aula attraverso il Consigliere Augusto Casali, ha letto e ascoltato troppo distrattamente gli ordini del giorno, oppure qualcuno intende proseguire la campagna referendaria trasformandola in una campagna elettorale anticipata, trasferendo indebitamente i consensi ottenuti dal quesito del 15 maggio scorso al carniere del proprio partito/corrente.

Strumentale è accusare SU di volere “guastare” la volontà popolare; strumentale è attribuire questa volontà negativa non alla coalizione Cittadinanza Attiva bensì alla sola Sinistra Unita (con l’evidente quanto maldestro tentativo di dividere la coalizione in buoni e cattivi); strumentale è invocare il rispetto dell’esito referendario e al tempo stesso sottrarsi dal confronto evitando di partecipare attivamente al recepimento del quesito, proprio quando altri comitati, come quello per l’abolizione del quorum, ha manifestato esplicitamente la propria volontà di essere coinvolto per portare il proprio contributo.

Se dunque il Comitato e il Consigliere Casali non sono disponibili a fare la loro parte per avere al più presto una legge che riveda le materie oggetto dei quesiti inserendo senza alcuna ambiguità la volontà espressa dai Cittadini, allora lo dicano apertamente senza scaricare la responsabilità della loro scelta su altri.

A chi preferisce accostare SU ad una maggioranza fallimentare, noi rispondiamo con azioni concrete e celeri, che mettano da parte slogan validi per ogni stagione e diano risposte valide nel rispetto – almeno in questo caso – degli esiti referendari. Il nostro giudizio di questa legislatura è e rimane negativo e non siamo disponibili né a farci “tirare in mezzo”, né a riproporre soluzioni già vecchie che di risposte ne hanno date ben poche.

Siamo sempre stati disponibili a dialogare con tutti, però abbiamo sempre ribadito che serve una svolta politica forte per far ripartire il Paese: l’emergenza non si supera con soluzioni semplicistiche quanto poco coraggiose, ma con azioni energiche, progetti credibili e una programmazione chiara per il futuro di San Marino.

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