I commercialisti della Repubblica di San Marino si dicono
pronti a collaborare e mettere a disposizione la loro professionalità per
la messa a punto di una riforma fiscale equa.
La situazione in cui si trova in questo
momento il “sistema San Marino” ed il Paese è gravissima.
Proprio per questo gli Ordini dei
Commercialisti Sammarinesi sono disposti a sedersi ad un tavolo con
tutte le parti politiche, economiche e sociali per lavorare alla soluzione dei
problemi del Paese e del suo Bilancio, con l’obiettivo di evitare lo
scontro sociale.
Non devono essere poste
preclusioni o pregiudiziali, tipo “questo non si tocca” oppure “facciamo
pagare le tasse ai lavoratori autonomi che non le hanno mai pagate”, perché un
simile atteggiamento non è giusto ma soprattutto non è utile a nessuno.
Ammesso e concesso che le
proiezioni del Governo di incrementare le entrate tributarie possano avverarsi
(la base imponibile a livello nazionale si sta assottigliando), gli Ordini dei
Commercialisti Sammarinesi ritengono che il Governo debba invece procedere ad una drastica
riduzione della spesa pubblica.
Come? Tagliando gli sprechi,
riducendo i trasferimenti al settore pubblico allargato, privatizzando i servizi
non essenziali o strategici oppure chiedendo un contributo agli utenti e
iniziando con coraggio ad avviare una riforma della PA che porti ad
un’equiparazione a tutti i livelli del settore pubblico al settore privato (e
non viceversa).
L’erosione del
differenziale fiscale Italia-San Marino, ultimo caposaldo della nostra
economia, potrebbe prima o poi convincere le ultime imprese sammarinesi rimaste
in territorio a trasferirsi in Italia.
Vedi comunicato Commercialisti (ragionieri e dottori)