COMMERCIO. OK AL DETTAGLIO GRAZIE AL TAGLIO DELLA MONOFASE

COMMERCIO. OK AL DETTAGLIO GRAZIE AL TAGLIO DELLA MONOFASE

ARZILLI: SI VALUTA AUMENTO IN SEGUITO A QUELLO IN ITALIA DELL’IVA
Sorride il commercio al dettaglio sul Titano. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, complice
l’abbassamento di due punti della monofase e la Smac, i consumi sono tornati a crescere, cosi’ come il numero delle imprese e degli occupati. Risultato opposto invece per l’ingrosso e per l’intermediazione. I dati raccolti dall’Osservatorio sul commercio dicono che, al 30 settembre, il fatturato del commercio al dettaglio e’ cresciuto del 4,6%, le imprese dello 0,12% e la monofase dell’1,56%, mentre l’import e’ passato da 151 milioni di euro a 158 milioni di euro.
Dunque “il settore ha tenuto”, commenta con la stampa il segretario di Stato competente, Marco Arzilli, mettendo in luce un altro “dato confortante e positivo”, il 76% dei consumi viene
fatto in Repubblica, un segnale che “le politiche di incentivazione sono risultate vincenti”, a partire dall’abbassamento di due punti della monofase.
Alla faccia di chi, aggiunge il presidente dell’Osservatorio, Libero Barulli, parla di otto milioni di euro in meno di incasso per lo Stato dai due punti tolti di monofase, che si sarebbero
messi in tasca i commercianti. Invece “la riduzione ha colto nel segno: sono aumentati gli acquisti all’interno e c’e’ anche apprezzamento per l’offerta e per i servizi”.
E con le imprese e gli occupati che crescono, il commercio al dettaglio svolge anche un “ruolo di ammortizzatore sociale”, specie se confrontato con altri settori in crisi: se quello bancario “sta quasi diventando un peso, il commercio e’ uno dei pilastri principali dell’economia e della
finanza pubblica sammarinesi”. Non si puo’ dire altrettanto degli intermediari, che vuoi anche gli aumentati controlli, vedono il numero delle imprese calare, cosi’ come il fatturato, 200 milioni di euro in meno tra il 2009 e il 2010. Mentre la monofase e gli occupati sono stabili, a conferma che il comparto era “drogato: c’erano fattori distorsivi nell’interscambio con l’Italia”,
sottolinea Barulli.

Ora si guarda al futuro, perche’, come precisa Arzilli, “si puo’ fare di piu'” e si pensa a un nuovo intervento sulla monofase in virtu’ dell’aumento in Italia dell’Iva per mantenere

una differenza di cinque punti: “Non vogliamo essere un fenomeno distorsivo e creare problemi- spiega il segretario di Stato per il Commercio- abbiamo sempre tenuto un range di ‘buon vicinato'”.

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