Commissione Affari Esteri 11 febbraio. SMNA

Commissione Affari Esteri 11 febbraio. SMNA

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI
ESTERI, EMIGRAZIONE
ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE

GIOVEDI’ 11 FEBBRAIO

 

Le richieste del Consiglio dei XII rivolte alla
Commissione, viste come interferenze dal presidente e da alcuni commissari, e
le offese rivolte da un dirigente della Pa agli stessi, hanno occupato la prima
parte del dibattito odierno. In particolare, in apertura della seduta, il
presidente Marino Riccardi riferisce la richiesta pervenuta dal
Consiglio dei XII di avere dei chiarimenti sulla concessione di una residenza
da parte della Commissione Affari Esteri. 
Per lo stesso Riccardi, “questa è una ingerenza- lamenta- la Commissione
Affari Esteri è responsabile di quello che fa e non deve dare altre
spiegazioni, suo compito è quello di dare o respingere le richieste di
residenza sulla base della legge e dei requisiti dei richiedenti”.

Motiva l’iniziativa Alessandro
Mancini
, Ps, membro di entrambi gli organismi: “Questa richiesta era nata
in modo del tutto naturale, ci siamo trovati delle pratiche che ci mettevano in
difficoltà- spiega- in vista della modifica della legge sullo Sviluppo,
ritenevamo e credo sia ancora opportuno, confrontarsi a livello di istituzioni
senza nessun conflitto”.
Quindi Maria Luisa Berti, Ns, riferisce un episodio “grave e offensivo
del ruolo dei consiglieri” che ha visto come protagonista il dirigente
dell’ufficio Industria. Ovvero, “nell’ambito di un corso di formazione del 29
gennaio scorso, destinato ai liberi professionisti, il dirigente- spiega Berti-
riferendosi alla disciplina della concessione della residenza, ha fatto una
dichiarazione di cattivo gusto, definendo i membri della Commissione Affari
esteri dei ‘delinquenti’”. Berti sollecita una presa di posizione e chiede alla
commissione di valutare provvedimenti seri nei confronti del dirigente. Qui i
commissari, di maggioranza e minoranza, sono concordi nel presentare un esposto
al capo del personale della Funzione pubblica. 

Sempre in comma Comunicazioni inoltre, Gian Matteo Zeppa, Rete, alla
luce delle sollecitazioni che la Reggenza, nella recente visita al Consiglio
d’Europa, avrebbe ricevuto dal commissario per i diritti Umani sulla riforma
della Legge dell’Editoria, chiede un riferimento del segretario di Stato Iro
Belluzzi in una prossima convocazione della Commissione. Marco Podeschi,
Upr, chiede aggiornamenti sugli interventi previsti in tema di riorganizzazione
dei corpi di polizia cui risponde il segretario di Stato per gli Affari esteri,
Pasquale Valentini il quale riferisce di aver ricevuto la proposta per
la centrale unica e il potenziamento delle pattuglie elaborata dai comandanti
delle tre forze di polizia. Inoltre il segretario di Stato si impegna a portare
alla commissione la proposta di legge sul dipartimento di Polizia. Infine Giovanni
Francesco Ugolini,
Pdcs, riferisce di avere incontrato il direttore della
rivista Limes, Lucio Caracciolo, e propone di coinvolgere la commissione
nell’organizzazione di una sua conferenza sulle relazioni strategiche tra macro
e micro Stati. “Pongo questa opportunità- spiega- se ci può essere occasione di
invitare questo professore illustre in primavera per tenere una lezione su
questa tematica, visto anche che il percorso verso l’Europa di San Marino è di
attualità”.
I lavori proseguono con gli altri punti all’ordine del giorno. Nel riferimento
del segretario di Stato Valentini su nomine e revoche di Rappresentanti
diplomatici e consolari, viene presentata la nuova convenzione con il console a
Buenos Aires Viviana Gennari che prevede una retribuzione forfettaria di mille
euro lordi al mese per coprire le spese degli spostamenti della stessa tra le
comunità argentine. Si procede con l’esame dell’Accordo tra la Repubblica di
San Marino e la Repubblica dell’Azerbaijan 
sull’abolizione del visto per i passaporti diplomatici e di servizio,
firmato a Baku l’8 settembre 2015 e quindi con la concessione dei permessi di
soggiorno e le residenze.
I commissari affrontano quindi il comma 12, con la presentazione da
parte del segretario di Stato Valentini della proposta di emissione  di bando di concorso per n.5 posti di
Segretario d’Ambasciata alle dipendenze del Dipartimento Affari Esteri. Infine,
i lavori si concludono con l’ultimo punto all’ordine del giorno, il riferimento
del segretario Valentini in merito alle problematiche fiscali dei cittadini con
doppia cittadinanza sammarinese e americana. Ultimo passaggio in Aula è la
formalizzazione della richiesta, avanzata da tutti i gruppi della Commissione
permanente affari Esteri, rivolta al capo del personale della Pa, “preso atto
dell’affermazione del dirigente dell’Ufficio industria (…) che ha definito i
commissari dei delinquenti”, perché provveda alla determinazione di eventuali
provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. Inoltre, nella lettera, i membri
annunciano di riservarsi di addivenire a iniziative giudiziarie a loro tutela

 Di seguito una sintesi del lavori odierni.

Comunicazioni

Marino Riccardi, Psd, Presidente: “Ho alcune comunicazioni da dare. La prima è che il
ricorso fatto a seguito della nostra revoca di residenza è stato respinto. La
seconda è relativa alla richiesta fatta dal direttore dell’ufficio Industria di
avere del personale in più per poter monitorare anche le residenze che noi
concediamo. Infatti, l’ultima legge dà mandato all’ufficio Industria di essere
punto di riferimento per fare queste verifiche. Altra comunicazione: è
pervenuta a questa Commissione una richiesta da parte del Consiglio dei XII di
chiarimento sulle motivazioni rispetto la concessione di una residenza. Questa
è una ingerenza, la Commissione Affari Esteri è responsabile di quello che fa e
non deve dare altre spiegazioni, suo compito è quello di dare o respingere le
richieste di residenza sulla base della legge e dei requisiti dei richiedenti.
Passo la parola alla dott.ssa Chiaruzzi per avere ulteriori chiarimenti su
questa richiesta del Consiglio dei XII”.

Dott.ssa Chiaruzzi: “Ho cercato di verificare e chiarire il percorso. E’
una residenza estremamente recente, la legge entrata in vigore a luglio demanda  i controlli all’ufficio Industria e prevede
una verifica annuale sulla concessione di residenza e il controllo degli
impegni è al momento, dopo pochi mesi, prematuro. Sulle motivazioni per la
concessione di residenza la Commissione è autonoma. Questo signore è residente
da meno di 4 mesi, mi sembra complesso fare ora la verifica e, in caso, il
Consiglio dei XII deve rivolgersi all’ufficio industria per le verifiche”.

Pasquale Valentini, segretario
di Stato per gli Affari Esteri
: “Che
il Consiglio dei XII chieda motivazioni alla Commissione mi sembra
assolutamente improprio. C’è una pratica, la sottoscrizione di un impegno da
parte del richiedente, basta che il Consiglio dei XII chieda all’ufficio
preposto tutte le informazioni. Se questo significa vedere se quelle
motivazioni sono state mantenute, allora semmai si può dire che questa verifica
sia fatta dopo un congruo periodo di implementazioni. La dott.ssa Chiaruzzi
diceva che ha ricevuto il completamento della pratica il 4 agosto scorso,
chiedere di avere già soddisfatto tutti gli adempimenti è un controsenso.
L’interlocutore in ogni caso non è  la
Commissione, ma l’ufficio preposto ai controlli. Non la prenderei in tono
polemico, ma direi al Consiglio dei XII che sulle motivazioni la Commissione ha
piena legittimità a concedere residenze, circa la verifica credo possa avere un
senso qualora il Consiglio dei XII si trovi ad esaminare la pratica dopo un
periodo congruo”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Le considerazioni del segretario di Stato sono
condivisibili, sarebbe sufficiente che gli uffici avessero relazioni tra loro e
si possano trasmettere dati”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “E’ evidente, se come è stato detto, che si è data la
residenza e viene chiesto l’intestazione di un immobile, per forza di cose si deve
passare al Consiglio dei XII. E’ vero che ognuno deve prendersi le proprie
responsabilità, siamo due commissioni parlamentari e come si deve chiedere più
dialogo tra uffici statali, lo si deva fare anche tra organi dello Stato, senza
toni polemici.
Nell’incontro recente a Strasburgo tra i Reggenti e il commissario per i
diritti Umani del Consiglio D’Europa, Nils Muiznieks, è stato chiesto di
modificare la legge sulla riforma dell’Editoria, perciò chiedo al presidente
quale sia la via formale per richiedere al segretario di Stato competente di
riferire in merito. Belluzzi non ha mai detto niente a riguardo, era andato a
parlare con il commissario uscendo con le ossa rotte e ne usciamo di nuovo così
quando lo stesso ha rinnovato la richiesta al Reggenti. Chiedo sia posta in
essere una richiesta di un riferimento in Commissione Affari esteri al
segretario con delega all’Informazione.
Per la richiesta del Direttore dell’Ufficio industria chiedo di sapere quante
persone ha a disposizione e che ci sia necessità di ulteriori risorse non lo
metto in dubbio. E ancora: la diminuzione totale dei permessi di soggiorno-
aumentano solo quelli delle badanti ucraine- è il segno del totale fallimento
delle politiche del governo per l’incremento del lavoro.  Chiedo al presidente di farsi da portavoce
con il segretario di Stato di fare in modo che i decreti per le residenze
‘start up’ e i permessi straordinari siano accorpati”.

Marino Riccardi, Psd,
presidente
: “Al consigliere Zeppa
rispondo che io non sono mai stato contattato da qualche rappresentante del
Consiglio dei XII per questa richiesta, nelle mie parole non c’è nessuna
prepotenza, ma già in un caso analogo abbiamo detto che abbiamo valutato i
requisiti in base alla legge e non eravamo tenuti a dare altre spiegazioni in
merito. Nel frattempo inoltre  è stata
approvata una normativa che dà competenze per le verifiche ad un ufficio
specifico. La richiesta di intestarsi un immobile rientra tra gli impegni
assunti dalla persona, se il Consiglio ha atteggiamenti diversi mi preoccupa.
Se non si è soddisfatti dagli esiti delle votazioni mi pare che qui si trovino
altre strade per mettere i bastoni tra le ruote, è una mia deduzione ma lei
consigliere lo ha fatto capire dal suo intervento”.

Marco Podeschi, Upr: “Parliamo di sicurezza e ordine pubblico, al
segretario chiedo una cosa. L’anno scorso è stato adottato un Odg su questi
temi e tra i punti era inclusa la legge per l’istituzione del Dipartimento di
polizia  e si sollevava la mancanza di
una figura amministrativa per il coordinamento dei corpi. Oggi ancora un
progetto di legge non l’ho visto e non se ne parla più. Vorrei sapere se è
sparito come il Pdl sulla carriera diplomatica e se non è più priorità del
governo. Idem per la creazione di una centrale unica del comando dei corpi di
polizia, questo progetto insieme al regolamento dei corpi e la legge sul
dipartimento di polizia sono in stand by?

Maria Luisa Berti, Ns: “Segnalo un episodio che ritengo grave e offensivo
del nostro ruolo. Nell’ambito di un corso di formazione del 29 gennaio scorso,
destinato ai liberi professionisti, il dirigente dell’ufficio Industria,
riferendosi alla disciplina della concessione della residenza, in favore di
coniugi di imprenditori, ha fatto una dichiarazione- poi l’ha giustificata come
una battuta- ma la ritengo di cattivo gusto, definendo i membri della
Commissione Affari esteri dei ‘delinquenti’. Ho stigmatizzato la cosa, ma un
soggetto che riveste un ruolo dirigenziale in un ufficio pubblico può
certamente fare riflessioni sulla  nostra
incapacità, ma definire delinquente qualcuno è un termine fuori luogo che va
non solo stigmatizzato. Visto che non sono pervenute scuse ufficiali, credo che
la questione sia da segnalare e che si debbano valutare dei provvedimenti Era
un contesto non privato e ha usato termine delinquenti un dirigente della Pa”.

Giovanni Francesco
Ugolini, Pdcs
: “La mia è una
comunicazione più tranquilla. Ieri in occasione della presentazione a Bologna
del nuovo numero di Limes dedicato alla Russia, tramite il console russo in
Emilia Romagna, ho avuto l’opportunità di invitare a San Marino il direttore di
Limes, Lucio Caracciolo, e proponendo di organizzare una conferenza sulle
relazioni strategiche tra macro e micro Stati coinvolgendo la nostra
Commissione. Pongo questa opportunità, se ci può essere occasione di invitare
questo professore illustre in primavera per tenere una lezione su questa
tematica, visto anche che il percorso verso l’Europa di San Marino è di
attualità”.

Marco Gatti, Pdcs: “Condivido la posizione del presidente sul conflitto
di competenza che nasce un po’ troppo spesso a livello costituzionale tra
commissioni. E anche su quanto riferito in commissione da Berti rientra in
questo, quando ognuno giudica il lavoro degli altri, prevaricando le proprie
competenze, senza conoscere come mai sono state prese certe decisioni. In
occasione del convegno formativo di organi professionali è emerso che il
funzionario che ha parlato non conosceva la legge sul rilascio di residenze e
sulla base di cosa la commissione decidesse le concessioni. Prevaricare i
confini di competenze è sconveniente, emergono mancanza di conoscenze e
appellativi non appropriati. Sulla posizione del Consiglio dei XII
sottolineerei proprio il fatto che mai la Commissione Esteri è entrata nel merito
delle decisione di autorizzazioni prese dal Consiglio stesso. Altrettanto
rispetto va dato alla decisione portata avanti dalla commissioni Affari
esteri”.

Gian Franco Terenzi,
Pdcs
: “Il conflitto istituzionale è
abbastanza grave. L’operato della Commissione esteri è di deliberare in base
alla normativa legislativa di fronte alle informazioni a disposizione. E’ una
decisione autonoma della stessa commissione che ritengo non possa essere
oggetto di interferenza da parte di altre commissioni. Secondo argomento,
proprio per questa ragione salto al dirigente di un ufficio pubblico che si è
permesso in una riunione dei liberi professionisti di giudicare i membri della
commissione come dei delinquenti. Se risulta il vero, credo che una posizione
della Commissione stessa debba esserci, ferma e dura, un dirigente non può
permettersi di fare certe affermazioni. Chiedo a tutti voi di associarsi ad
un’azione per cui la Commissione non può accettare tale dichiarazione”.

Marco Podeschi, Upr: “Intervengo a livello personale sul dirigente
dell’ufficio Industria. Chiederei alla commissione di presentare un
esposto  al capo del personale della
Funzione pubblica. Nel momento in cui ci sono ex politici finiti in carcere,
non mi va giù che un dirigente pubblico, che è anche dirigente di un partito e
in comitati vari e organismi che vigilano su fondazioni, davanti ad avvocati e
notai ci dia dei delinquenti. Oppure scriviamo direttamente al tribunale e se
il dottor Luciano Bollini ci da dei delinquenti ne risponda perché non è accettabile”.

Luca Santolini, C10: “Sottolineo in toto le affermazioni del collega
Podeschi e chiedo di procedere con un esposto. Mi pare un fatto molto grave.
Altrimenti procederò anche io in separata sede singolarmente”.

Alessandro Mancini, Ps: “Intervengo sulla prima questione del Consiglio dei
XII. Come altri collegi faccio parte di entrambi gli organismi. Questa
richiesta era nata in modo del tutto naturale, ci siamo trovati delle pratiche
che ci mettevano in difficoltà. In vista della modifica della legge sullo
Sviluppo, ritenevamo e credo sia ancora opportuno, confrontarsi a livello di
istituzioni senza nessun conflitto. Un raccordo in previsione di un adeguamento
normativo credo debba essere fatto. Perché si mette in difficoltà questa
commissione e anche il Consiglio dei XII”.

Denise Bronzetti,
Indipendente
: “Anche io faccio parte
del Consiglio dei XII. Condivido in toto quanto detto dal consigliere Mancini,
ci sono tanti esempi in cui il Consiglio dei XII si è dovuto far carico di
problematiche che hanno fatto scaturire la lettera inviata solo per richiedere
un incontro, per evitare che proceduralmente si possano creare problemi che non
sono solo in capo agli organi decidenti, ma spesso producono poi effetti sugli
istanti che si trovano in difficoltà perché poi la Commissione Esteri fa una
cosa e il Consiglio un’altra. Ci sembrava ragionevole che tra le due
commissioni ci potesse essere un chiarimento sul modo di operare, in mancanza
di un quadro normativo che ha necessità di un adeguamento. Rispetto all’episodio
di cui non ero a conoscenza, mi associo alle osservazioni dei colleghi e credo
sia la strada giusta coinvolgere la commissione disciplinare, visto che
parliamo di un dirigente in organico nella Pa. Rispetto alla comunicazione di
Ugolini, mi fa molto piacere ci possano essere questi interessamenti e inviti,
e vorrei rammentare al presidente che a inizio legislatura avevamo chiesto di
interessarsi per un incontri anche con l’omologa Commissione Affari esteri
italiana. Oggi le motivazioni possono essere diverse, ma ce ne potrebbero
essere comunque tante per continuare a promuovere un incontro tra le
commissioni”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Sul Consiglio dei XII faccio parte di coloro che
auspicano un maggiore dialogo tra le due istituzioni, sicuramente penso che
anche l’atteggiamento delle istituzioni debba esser quello di sostenere lo
sviluppo economico, il consolidamento patrimoniale di aziende e imprenditori e
che debba essere il comune denominatore delle istituzioni. Anche il Consiglio
dei XII deve cogliere questo passaggio e assumerlo nel suo ruolo di verifica e
tutela del patrimonio immobiliare, quando viene richiesta l’intestazione da
parte di soggetti non residenti. Il Consigli dei XII dovrebbe non cercare le
ragioni per dire di no, questo è un atteggiamento della Pa in generale che deve
essere abrogato nel Paese. Bisogna cercare le ragioni per sostenere le ricerche
del cittadino e verificare la loro legittimità. Sull’episodio sollevato dalla
collega Berti credo che assolutamente dobbiamo prendere posizione e che il
percorso disciplinare sia la soluzione più appropriata”.

Tony Margiotta, Su: “Sull’episodio sollevato da Berti credo anche io sia
necessario intervenire e che la commissione prenda provvedimenti. Un dirigente
di esperienza in una location con professionisti deve avere un determinato
atteggiamento e rispetto nei confronti delle istituzioni”.

Pasquale Valentini,
segretario di Stato
: “Rispetto alcune
domande fatte,  sono oggetto di alcune
mie comunicazioni. La prima: mi farò carico sicuramente al collega Belluzzi di
prevedere un intervento in Commissione sulla legge per l’Editoria, ma ci tengo
a precisare senza polemica che la comunicazione data a seguito dell’incontro
con la Reggenza, cui ero presente, non corrisponde al vero. In una visita ufficiale
il commissario ha incontrato la Reggenza e si complimentava perché siamo andati
a ratificare la convenzione di Instanbul. 
Poi ci ha detto in tono cordiale che aveva avuto un confronto con il
segretario Belluzzi sulla legge per l’Editoria e voleva sapere se c’erano stati
degli  sviluppi, abbiamo riferito del
lavoro in corso con la Consulta dei giornalisti per il codice deontologico,
quindi si è congedato congratulandosi per il fatto che non si è lasciata cadere
la cosa  e ha offerto il sostegno del suo
staff.
Seconda comunicazione: la Legge di bilancio aveva previsto che entro il 31
gennaio i tre comandanti avebbero dovuto predisporre una proposta per la
centrale unica e il potenziamento delle pattuglie. Il 26 gennaio abbiamo
ricevuto il verbale e la proposta dei tre comandanti e martedì scorso ne
abbiamo preso atto in congresso di Stato. La legge dice che devo darne
comunicazione alla commissione e intendevo farlo, ho qui il cartaceo e domani
vi invio il verbale per mail. Quella proposta operativa prevista dalla legge è
stata realizzata. Sul dipartimento di Polizia: se è possibile alla prossima
commissione, e lo chiederò anche alla maggioranza, c’è una prima lettura e
credo sia giusto pronunciarsi. Ritengo al di là del tutto necessario questo
passaggio per consentire ai tre corpi di dialogare tra loro e avere compiti
affidati da un’entità sovraordinata. Sarò promotore per  riprendere in mano quella prima lettura e
vedere cosa ne vogliamo fare. Stessa cosa vale per la carriera diplomatica,
visto tutte le osservazioni fatte in prima lettura e i cambiamenti avvenuti
abbiamo rivisto tutto l’impianto dei diplomatici fuori e dentro carriera. Mia
intenzione è quella di sostituire il progetto precedente con un nuovo progetto
ed esaminarlo. Altra comunicazione, è segnalare alla commissione un memorandum
d’Intesa tra la Repubblica di San Marino e il Perù, siamo ai primi passi per
dire che abbiamo l’intenzione di elevare il livello di collaborazione tra i due
Paesi. Sul potenziamento dell’ufficio Industria: è una richiesta legittima
perché abbiamo fatto già un censimento delle pratiche da esaminare, sono oltre
200, c’è la giustificazione di qualche persona, al massimo due, per portare
avanti sia questo discorso di pregresso, sia la normalità dei controlli sulle residenze
e il rispetto degli impegni”.

Marino Riccardi, Psd,
presidente
: “In merito agli
atteggiamenti del dirigente ufficio Industria proporrei alla commissione di
approvare una bozza di lettera da inviare al Capo del personale, in cui lo
invitiamo a prendere posizione di conseguenza. Direi di riprendere poi questo
argomento alla fine dei lavori, per ragionare su una bozza di lettera per
trovare accordo unanime”.

Comma 13. Riferimento in merito alle problematiche fiscali dei
cittadini con doppia cittadinanza sammarinese e americana.
Pasquale Valentini, segretario di
Stato per gli Affari esteri:
“Ho
ritenuto di fare questo riferimento su una situazione venuta alla ribalta dopo
gli accordi Fatca, perché ho visto crescere varie dicerie, opinioni e una
notevole confusione. Ritengo che questa commissione debba essere fatta
partecipe delle problematiche e di poter esercitare insieme un ruolo per fare
chiarezza su un argomento che ha rilevanza, non solo per le persone
interessate, ma anche per lo Stato. Oltre il 10% della popolazione è
interessata dalla doppia cittadinanza sammarinese e americana. La problematica
fiscale è venuta in evidenza con l’entrata in vigore degli accordi Fatca che
non hanno modificato la legge fiscale americana. Gli accordi hanno provocato lo
scambio di informazione, gli Stati uniti hanno preteso di poter conoscere la
situazione dei conti bancari dei loro cittadini ovunque residenti nel mondo. Un
cittadino ovunque residente per gli Stati uniti deve fare la dichiarazione
negli Stati uniti.
Gli accordi Fatca hanno fatto venire a galla la situazione dei cittadini
americani e in questo caso sammarinesi. L’assenza di accordi contro le doppie
imposizioni e sulla sicurezza sociale hanno aggravato la situazione. Chi fa la
dichiarazione redditi deve per obbligo in America pagare anche la sicurezza
sociale. Molti cittadini poi non avendo più avuto relazioni stabili con gli Usa
non si sono tenuti in regola con dichiarazione dei redditi americani. Si è
detto che le autorità sammarinesi non hanno mai proceduto ai due accordi, non è
vero, dal 2003 ci sono scambio di note per stipulare con Usa accordi su doppie
imposizioni, ma gli Usa non hanno valutato la cosa interessante, perché i
volumi di scambio non giustificavano per loro la stipula di un accordo complesso.
Avevano piuttosto proposto un accordo sullo scambio di informazioni  già allora, ma la risposta sammarinese è
stata  cauta.  Quando ci siamo confrontati con l’autorità
Usa sull’accordo Fatca, sin da 2014, in cui abbiamo comunicato la nostra
disponibilità, inevitabilmente avevamo sollevato la questione dei due accordi.
Per la prima volta abbiamo avuto un incontro al Dipartimento economia
americano, è iniziato uno scambio di elementi tecnici che dovrebbe produrre la
costituzione di un gruppo di lavoro misto per vedere di addivenire ad
un’ipotesi di accordo. L’accordo contro doppie imposizioni non evita però
l’obbligo della dichiarazione dei redditi. 
Ma cosa può fare? Attenuare tramite credito di imposta alcune tassazioni
da pagare negli Usa.  Il credito di
imposta nel nostro caso è svantaggioso perché il livello di tassazione nel
nostro Paese è inferiore. Non possiamo quindi immaginare  un effetto strabiliante malgrado l’accordo.
L’accordo in materia di sicurezza sociale si rivolge prevalentemente a società
ed  è rivolto a tutelare questa
tipologia, noi invece abbiamo prevalenza di pensionati. Se anche raggiungiamo
poi velocemente questi accordi non hanno valore retroattivo e il pregresso
rimane. C’è però una norma che viene incontro alla regolarizzazione, c’è una
norma transitoria, in caso sia riconosciuto che il contribuente “poteva non
sapere” di dichiarare, per la lontananza di lunga durata dagli Usa, ma è una
finestra transitoria. Questa norma transitoria permette di contribuire solo gli
ultimi tre anni. La rinuncia di doppia cittadinanza non vale se ci sono
insolvenze con il fisco americano, l’eventuale rinuncia può avvenire solo se la
posizione fiscale è in ordine. Il problema quindi riguarda le situazioni
pregresse, la legge americana prevedere tutta una serie di deducibilità e
crediti fiscali, anche senza legge contro le doppie imposizioni. C’è poi
l’opzione delle norma transitoria. Abbiamo chiesto all’Iss, in quanto erogatore
delle pensioni, di documentare l’incidenza sulle pensioni che ha avuto la
contribuzione, per far capire all’amministrazione americana che sono
conseguenza di un versamento fatto nel tempo non di una donazione dello Stato.
Abbiamo avuto la possibilità di non avere una dichiarazione individuale, lo
studio è generale e ci dice la media della retribuzione che è attorno al 51% e
può essere portato come elemento di deducibilità”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Ringrazio per il riferimento puntuale del segretario
di Stato. E’ tematica di grande attenzione e preoccupazione. L’accordo contro le
doppie imposizioni ha come obiettivo di sollevare i pensionati dalla doppia
imposizione, poi importante il secondo accordo per giungere a liquidazione
pensione. Importante il tavolo tecnico misto mi permetto di sollecitare
l’impegno massimo per arrivare alla loro sottoscrizione. Spero che il dato
della contribuzione al 51% sia corretto, so che c’è qualche riserva su questa
stima da parte di soggetti competente in materia”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Più che opportuna questa relazione del segretario di
Stato Valentini. Chiedo al segretario di dare una spiegazione più chiara sui
pensionati, i più tartassati da dichiarazioni redditi”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Credo che l’opzione della dichiarazione degli
ultimi tre anni sia la più conveniente e mette condizione i nostri cittadini di
avere condizione di privilegio.

Pasquale Valentini, segretario di Stato: “L’Iss ha fornito un dato e ha fatto una relazione
di 15 pagine per spiegare come si é arrivati a quel dato. Noi lo abbiamo
mandato alle autorità americane, ma senza una verifica non si può dire che, se
c’è copertura del 51%, allora c’è deducibilità del 51%, è un meccanismo da
valutare con autorità americane e specialisti. Bisogna vedere qual è il
meccanismo di deducibilità”.

 

 

San
Marino, 11 Febbraio 2015/01

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