Commissione Affari Esteri, la seduta di lunedì 22 giugno

Commissione Affari Esteri, la seduta di lunedì 22 giugno

Commissione Consiliare Permanente

Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico,

Informazione

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 22 GIUGNO 2020

 

     La Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione si apre con il Comma 1 (Comunicazione) durante il quale il presidente, Paolo Rondelli (Rete), anche a seguito dell’Odg presentato su iniziativa del compianto Gianfranco Terenzi, annuncia la convocazione di una seduta congiunta della Commissione Affari esteri del Parlamento italiano e del Parlamento sammarinese. La seduta si terrà il 2 luglio prossimo in modalità telematica (videoconferenza). Verranno affrontate varie tematiche, inclusa quella dei lavoratori frontalieri.

    Espletati in maniera rapida i Commi 4 e 5, si passa quindi al Comma 2: Audizione dell’Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Silvia Marchetti, e del Console Onorario della Repubblica di San Marino a Londra sui rapporti tra la Repubblica di San Marino e il Regno Unito, Maurizio Bragagni. L’audizione si sofferma su vari punti, dalla Brexit ai rapporti economico e commerciali tra San Marino e il Regno fino alla gestione sanitaria dell’emergenza Covid-19 da parte della Gran Bretagna. “Dopo il 31 dicembre del 2020, al termine del periodo transitorio, il Regno Unito lascerà mercato unico e unione doganale” spiega l’ambasciatore Marchetti dopo aver compiuto un breve excursus sulle tappe che hanno portato alla Brexit. A tal proposito, per la Repubblica potrebbe presentarsi la possibilità di “concludere accordi bilaterali di natura economica. Ad esempio un accordo sulla protezione degli investimenti: a tal proposito devo dire che il dialogo è già iniziato – precisa l’ambasciatore -. C’è la volontà di San Marino di addivenire a rapporti di collaborazione con il Regno Unito. Il dialogo è costante”. Il console Bragagni annuncia quindi che “per la prima volta nascerà un gruppo interparlamentare che avrà il compito di promuovere l’amicizia tra il Parlamento del Regno Unito e il Parlamento di San Marino. E’ un privilegio che pochissimi Paesi hanno e l’Italia lo ha ottenuto solamente due anni fa”. A livello politico, in Inghilterra, vi è “una situazione di totale divisione tra Governo e realtà civile”. Quanto all’aspetto sanitario, invece, il Covid “nel Regno Unito ha colpito ancora di più le minoranza etniche del Paese e i sobborghi”, dove maggiori sono le situazioni di sovraffollamento. Sul fronte dei rapporti internazionali, il console riferisce alcune recenti notizie, secondo le quali“le attività Huawei per quanto attiene la tecnologia 5G entro il 2023 cesseranno. Il Governo vuole essere indipendente dalla Cina per la produzione di materiale sensibile”. Seguono gli interventi dei commissari appartenenti alle varie forze politiche e del Segretario di Stato Luca Beccari. Al termine si passa al Comma 3, il quale si svolge in seduta segreta.

 

Comma 1 – Comunicazioni

Paolo Rondelli (Rete): La prima comunicazione riguarda la Repubblica italiana. Alla luce dell’odg della Commissione precedente, sono state inviate note al Parlamento italiano per eventuali incontri congiunti della nostra Commissione. C’è stata la replica immediata del Senato: abbiamo concordato una seduta congiunta della nostra Commissione con la Commissione Affari esteri del senato per la giornata del 2 luglio prossimo. Utilizzeremo probabilmente la modalità Zoom ognuno con il proprio laptop. Tratteremo vari temi come quello dei lavoratori frontalieri. La seconda comunicazione che vi faccio è legata ad un invito personale che ho avuto. Mercoledì avrò una call privata con il presidente della Commissione Affari Esteri del parlamento inglese. In questo momento il Regno Unito è in una condizione con qualche similitudine rispetto a noi. Londra è da sempre vista come una delle mete dei nostri ragazzi per studio e lavoro. Ho parlato con alcuni esponenti del mondo economico e mi sottolineo ci sono diversi giovani sammarinesi che lavorano nel circondario fuori confine e ci sono anche ragazzi sammarinesi a Londra. Dunque è importante intrattenere questo rapporto con il Parlamento inglese.

Denise Bronzetti (Npr): Ritengo che occorra preparare bene il momento della Commissione congiunta. Quindi capire quali temi approfondire. Relativamente all’incontro di mercoledì, chiedo al presidente se può illustrarci su quali temi verterà l’incontro stesso.

Alessandro Bevitori (Libera): Parliamo di un percorso avviato già nella precedente legislatura per cercare di incrementare le azioni diplomatiche ad ogni livello da parte del Paese. Il Governo deve fare la sua azione ma c’è anche il Parlamento che può svolgere una azione di intensificazione dei rapporti. Senza alcuna vena polemica, devo dire che nella passata legislatura si era concretizzato il gruppo di amicizia interparlamentare con la Federazione Russa: per me era stato un ottimo risultato.  Sono stati fatti passi in avanti importanti. Tutte cose che dobbiamo portare avanti. Era arrivata nella parte finale di legislatura una richiesta da parte del Kazakhistan per la creazione di un gruppo di amicizia rispetto alla quale non è stata data risposta. Sarebbe corretto istituzionalmente prendere contatto per dovuta cortesia.

Paolo Rondelli (Rete): Sul Regno Unito ci sarà un riferimento dettagliato sullo stato della Brexit, su quello che il Governo britannico ha fatto sul Covid-19, quale può essere uno spunto di discussione sul rapporto tra diplomazia e politica estera. Inizieremo una riflessione su quello che potrebbe essere un rapporto più stretto con il Parlamento del Regno Unito. Quanto alla Federazione russa, credo che questo tipo di rapporti sia positivo e condivido il punto di vista del commissario Bevitori. Verificherò in merito al Kazakhistan.

Comma 2 – Audizione dell’Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e del Console Onorario della Repubblica di San Marino a Londra sui rapporti tra la Repubblica di San Marino e il Regno Unito

Silvia Marchetti, ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: Grazie per questo invito. E’ un piacere essere qui. Affronterò anzitutto quelle che sono le tappe principali che hanno portato alla Brexit e quindi a delineare i rapporti eventuali tra San Marino e Regno Unito. In seguito al referendum del 2016, che ha visto il 52 per cento dei votanti votare a favore del recesso dall’Ue, il primo ministro ha notificato a Bruxelles la decisione assunta. Il 15 novembre del 2018 l’Ue e Regno Unito hanno concordato a livello negoziale l’accordo di recesso e la dichiarazione per il futuro partenariato. L’accordo fu bocciato per tre volte. Teresa May chiese una proroga all’accordo di recesso e presentò poi le proprie dimissioni. Il successo Johnson hanno riavviato gli accordi con Bruxelles. Il 17 ottobre 2019 entrambe le parte raggiunsero un nuovo accordo a livello negoziale. L’accordo di recesso ha dato seguito a un periodo transitorio. E’ di questi giorni la comunicazione del primo ministro all’Unione che il Regno Unito non si avvarrà della possibilità di estendere il periodo transitorio. Il Regno Unito rimarrà nel mercato unico e nell’unione doganale per il periodo transitorio. Di tali disposizioni è stata data comunicazione a livello istituzionale. In data 24 febbraio è stato emesso un comunicato stampa. Cosa sta succedendo? Durante il periodo transitorio l’Ue e il Regno Unito stanno lavorando su tre fronti principali. Dare attuazione ad un accordo di recesso che riguarda in particolare i diritti dei cittadini e la situazione dell’Irlanda del Nord. Il secondo fronte riguarda i negoziati per il libero scambio e la cooperazione sul fronte economico. Vi sono delle difficoltà date dai tempi molto ristretti. Il terzo fronte riguarda il gettare le basi del futuro partenariato. Un punto cruciale è la salvaguardia della libertà e dei diritti degli individui. Dopo il 31 dicembre del 2020, al termine del periodo transitorio, il Regno Unito lascerà mercato unico e unione doganale. Anche la Repubblica di San Marino non sarà dunque più legata al Regno Unito come avvenuto in precedenza. Possiamo incominciare ad immaginare gli sviluppi anche dei rapporti con il nostro Paese. Ci sono alcuni elementi da analizzare. Forse possiamo pensare anche alle possibilità che si possono aprire e alla possibilità di concludere accordi bilaterali di natura economica. Ad esempio un accordo sulla protezione degli investimenti: a tal proposito devo dire che il dialogo è già iniziato. C’è la volontà di San Marino di addivenire a rapporti di collaborazione con il Regno Unito. Il dialogo è costante.

Maurizio Bragagni, console onorario: Per la prima volta nascerà un gruppo interparlamentare che avrà il compito di promuovere l’amicizia tra il Parlamento del Regno Unito e il Parlamento di San Marino. E’ un privilegio che pochissimi Paesi hanno e l’Italia lo ha ottenuto solamente due anni fa. Generalmente viene riservato esclusivamente ai membri del Commonwealth. Sarà un gruppo interparlamentare che riunirà membri di tutte le forze politiche. La bella notizia è stata la nascita durante l’emergenza Covid di una bambina sammarinese in Inghilterra. Vorrei parlarvi velocemente di come ho visto io la Brexit. Per la prima volta nel Regno Unito abbiamo una situazione di totale divisione tra Governo e realtà civile. Il ministro Johnson ha vinto con una stragrande maggioranza le ultime elezioni. Allo stesso tempo il Governo non è mai stato così distante dalle istanze del popolo. Questo è dovuto all’emergenza Covid ma soprattutto ad una situazione economica che sta diventando difficile. Questo Governo non vuole un accordo con l’Europa. Non gli interessano le conseguenze economiche che potrebbero derivare. C’è una antipatia viscerale dei membri del Governo per una Europa burocratica. La democrazia in Inghilterra ha una dimensione fisica. Il Covid in Inghilterra ha colpito ancora di più le minoranza etniche del Paese e quindi i sobborghi del Paese. La situazione Covid porta anche un enorme problema dal punto di vista economico. L’Inghilterra ha perso il 20 per cento del Pil. Non paragonabile a nessuna crisi se non a quella del 1708. Già spesi 70 miliardi di dollari in misure di sostegno al virus. La cassa integrazione in Inghilterra non esiste: il Governo l’ha introdotta in via straordinaria. Tutte le imprese hanno potuto usufruirne nel periodo stabilito dal Governo. La cosa positiva ai fini dei rapporti con la nostra Repubblica è che il Regno Unito ha deciso di combattere il Covid a livello mondiale. C’è stata la fusione tra il Dipartimento dello sviluppo economico e il Ministero degli Esteri. Nascerà un unico grande Ministero per combattere il Covid. Altra questione importante è la decisione da parte del Governo di istituire un project defence. Le attività Huawei per quanto attiene la tecnologia 5G entro il 2023 cesseranno. Il Governo vuole essere indipendente dalla Cina per la produzione di materiale sensibile. L’ultimo punto è la situazione interna. Il lockdown è stato per la prima volta introdotto. La situazione Covid ha evidenziato una serie di mancanze in termini di controlli. C’è una situazione spaccata tra l’Irlanda del Nord che rimane in Ue, una Scozia che ha votato per il ‘remain’ e un Galles che ha detto che l’unità secolare tra Gran Bretagna e Galles potrebbe essere riconsiderata. Meno di un terzo degli elettori approva l’operato di Johnson. Faccio riferimento alle due lettere di sua Maestà la Regina alla Repubblica di San Marino. Mi è stato chiesto di ringraziare San Marino per il messaggio mandato nella nostra lettera in occasione del suo  compleanno. Questo per far vedere come il rapporto all’interno degli organi di Governo sono molto cortesi. L’altra questione è che quello che io vi ho detto non toglie un fattore: il partito conservatore ha una maggioranza bulgara. Possono approvare qualsiasi cosa. Ma le tensioni in piazza saranno sempre più presenti.

Francesco Mussoni (Pdcs): Ringrazio ambasciatore e console per questa iniziativa. Saremo molto attivi nel consolidare, sviluppare e far proseguire il dialogo che si sta portando avanti insieme alla Segreteria di Stato e alla maggioranza del Paese.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Vorrei chiedere delle informazioni in merito al numero dei test fatti. Sarebbe interessante sapere le percentuali. Un indice di valutazione che ci può servire anche per ragionare sulla strategia adottata da San Marino. Mi ha colpito molto il fatto di un volere politico che si scontra con le richieste della cittadinanza. Vorrei chiedere un approfondimento su questo fatto: quando dite che c’è questa volontà di bypassare Huawei e tutto ciò che riguarda la Cina, secondo voi è una questione legata al fatto che la pandemia è partita proprio dalla Cina, o era già all’interno del ragionamento nazionale? Vorrei capire se questa cosa qui era già insita nel Parlamento oppure si trattava di una precisa volontà politica.

Ambasciatore Marchetti: Il periodo transitorio durerà fino al dicembre 2020. C’era la possibilità di estenderlo per altri 24 mesi, ma già il 12 giugno Johnson ha comunicato all’Ue che il Regno Unito non chiederà una proroga.

Console Bragagni: Per quanto riguarda Huawei: la situazione è un pretesto. La Cina sta mettendo in crisi la stabilità politica della Gran Bretagna. La Gran Bretagna non può permettersi di perdere il suo più grande alleato, gli Stati Uniti. La Gran Bretagna ha deciso di sacrificare una ingerenza, quella delle aziende cinesi nell’economia locale, Si è cercato l’untore di turno. C’è una guerra economica tra gli Stati Uniti e la Cina. La Gran Bretagna non sta chiudendo le porte alla Cina. Loro ce l’hanno con il Governo cinese, non con il popolo cinese. Quindi non vogliono aziende controllate dallo Stato cinese.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Cominciano a essere diversi i sammarinesi che si sono trasferiti in questa parte del mondo, ma contemporaneamente le relazioni non sono state implementate a dovere. Sappiamo bene che gli Stati Uniti hanno una politica aggressiva dal punto di vista commerciale. Sono stati annunciati i dazi per quanto riguarda le merci di  importazione. Potrebbero nascere nuove relazioni e nuovi accordi tra Repubblica di San Marino e Regno Unito.

Nicola Renzi (Rf): Queste modalità possono essere molto utili per conoscere il nostro corpo diplomatico e consolare. Ci si può rendere conto del lavoro che viene svolto assiduamente. Credo che per la prossima volta sia opportuno svolgere questo dibattito in seduta segreta. Alcune considerazioni. La prima sulla nascita del nuovo Ministero, che si porta dietro varie implicazioni economiche e commerciali. Quello che sta succedendo in Inghilterra è già successo in altri Paesi europei. Penso ad alcuni Paesi europei nei quali la suddivisione dei dicasteri tra Affari Esteri ed Affari europei ha creato ostacoli. Altro dato impressionante: il Covid ha esasperato in alcuni aspetti il divario tra gli stati sociali della popolazione. Differenze sociali che vanno sempre più acuendosi. Questo ci deve far riflettere su che tipo di società europea andremo ad affrontare e con la quale avremo a che fare e quale tipo di società americana e russa andremo a trovarci davanti. Può sembrare marginale ma non lo è per nulla perché cambieranno i rapporti con una certa politica e con i rappresentanti degli Stati. Ciò dovrebbe stimolarci ad un ragionamento molto più ampio che dovrà essere fatto in prospettiva. Cambieranno i rapporti di forza e i generi di consumo. Ciò potrebbe essere un problema anche per la democrazia partecipativa per come l’abbiamo vissuta fino ad oggi. Qui si amplia la riflessione. Non sono per nulla stupito di un possibile incremento dei nostri rapporti con quella realtà specifica né di quella necessità che ha il Regno Unito di trovare una nuova collocazione internazionale. Laddove viene a meno un aspetto di inquadramento preciso all’interno di una unità sovrastrutturata, si manifesta l’esigenza di creare una rete nuova e proficua di accordi bilaterali con tante realtà.

Denise Bronzetti (Npr): Per noi è un’occasione straordinaria per le indicazioni che abbiamo ricevuto. Apprendo con grande felicità la nascita di questo gruppo interparlamentare che si rapporterà in maniera prioritaria con San Marino. Va sottolineato lo sforzo che si sta cercando per la nostra piccola Repubblica. Sono stupita rispetto a questo rapporto che si consolida. Al contrario di quanto sosteneva il collega Renzi questo rapporto con l’Uk va considerato alla luce dei movimenti che San Marino ha fatto nell’ultimo periodo in tema di politica estera. Per quanto riguarda alcune considerazioni sul Covid. Da una parte ha messo in atto una rete di solidarietà all’interno di alcuni Paesi verso altri Paesi ma contemporaneamente ha contribuito vista l’emergenza sanitaria a chiudere le frontiere. Se analizziamo il dato asciutto, si vedono comunque dati che non apparterebbero numericamente parlando a quella che è stata dichiarata una pandemia e su cui ogni giorno vediamo il dietrofront di dichiarazioni dell’Oms. Vorrei capire come l’Uk si rapporta rispetto a questi dati e sta crescendo anche all’interno dell’Uk questo sentore per cui – se analizziamo il dato asciutto della popolazione contagiata – è stata fermata in ragione di questi numeri una economia mondiale. Qual è la lettura che si dà di fronte al fatto che non è escluso del tutto un eventuale ritorno o una crescita dei numeri? Un Paese grande e con molte più risorse delle nostre come si rapporta di fronte a questa situazione?

Ambasciatore Marchetti: Molto interessante la riflessione che si è sviluppata per quanto riguarda il Covid. Definito nei primi tempi un virus democratico, poi alla fine ha colpito tutti ma la risposta che le persone possono dare varia a seconda della condizione economica delle persone. Se si prende in considerazione la situazione in Uk tra le varie etnie, ciò può far emergere altre differenze. Il Covid per alcune donne ha avuto conseguenze nefaste perché i casi di violenza domestica sono aumentati. Forse possiamo dire che l’Italia e la Repubblica di San Marino hanno mostrato come un certo modello è stato efficace nella lotta al Covid.

Console Bragagni: Il motivo per cui si è avuta una frequenza maggiore nelle minoranze etniche è legato alla questione dell’immigrazione. Gli immigrati non hanno case con giardino, possibilità di distanziamento sicuro. Effettivamente il Covid ha colpito di più certe minoranze che vivono in luoghi più ristretti e affollati. Questo ha consentito una trasmissione più rapida. Per la rete 5G è una realtà: il Governo britannico vuole trovare una alternativa alla rete.

Carlotta Andruccioli (Domani – Motus Liberi): Interessante come il Regno Unito si approcci in maniera molto astuta rispetto alla Cina. Vorrei chiedere se l’approccio nei confronti della Russia è simile a quello che il Regno Unito ha nei confronti della Cina. Esistono spazi di manovra tra la nostra Repubblica e dunque è importante procedere nella definizione dei rapporti. Invito il Segretario Beccari a proseguire su questa strada che presenta molte opportunità.

Andrea Zafferani (Rf): Sono interessato a capire gli aspetti di natura economica della Brexit ovvero quali politiche economiche la Gran Bretagna intende impostare d’ora in avanti. Come hanno pensato di fronteggiare l’eventuale perdita di impresa che delle libertà fondamentali hanno necessità per poter competere? La seconda questione: che cosa ha messo in campo il Governo inglese a livello di misure economiche per la domanda e l’offerta.

Ambasciatore Marchetti: Da una parte i percorsi di San Marino e del Regno Unito sembrano distanti, ma alla fine ci troviamo entrambi i Paesi in questo momento in cui cerchiamo di trovare una nuova forma di integrazione e collaborazione. Ci si sta muovendo per trovare nuovi partner anche al di fuori dell’Ue. Ovviamente il Regno Unito si sta muovendo su un binario parallelo: da una parte sta portando avanti il partnenariato con l’Ue per un’area di libero scambio e sta negoziando accordi con Paesi terzi.

Console Bragagni: La Banca Centrale inglese ha agito come la Banca Centrale europea. E’ stato fatto quello che ha fatto l’Italia. Agli inglesi sono stati garantiti prestiti fino a 27mila sterline a chiunque avesse una attività fino a un milione. Garantite al cento per cento dallo Stato. Le banche però non stanno consegnando soldi perché esiste un regolamento europeo bancario. La Banca Centrale ha stampato moneta per garantire la liquidità. La cosa più buffa è che il costo più alto per la Gran Bretagna non è il Covid, ma la Brexit. Costerà meno importare da fuori piuttosto che produrre internamente. La risposta della Banca Centrale sulla situazione Covid è stata pronta anche perché aveva un risparmio enorme.

Segretario di Stato Luca Beccari: Alcune brevissime considerazioni. E’ stato sviscerato ampiamente il tema legato al Regno Unito e alle relazioni con il Regno Unito. Questa occasione di confronto deve essere presa ad esempio per fare lo stesso lavoro anche con altri Stati. Entrando nel vivo di quelle che sono le particolarità. San Marino dovrà cogliere l’invito a sviluppare una serie di nuovi accordi che derivano dall’uscita dalla Brexit. Uno su tutti: lo scambio automatico di informazioni. In ogni caso dovrà essere portato avanti con il Regno Unito un rapporto di dialogo e scambio di rapporti che non facciano venire a meno le relazioni economiche. Noi siamo stati tra i primi Paesi a sostenere la richiesta inglese sull’applicazione degli accordi europei che riguardavano la Gran Bretagna e abbiamo fin da subito manifestato la volontà di aprire un dialogo esplorativo sulle modalità di accordo da sottoscrivere. Abbiamo avuto un dialogo importante qualche settimana fa e abbiamo parlato di diverse cose tra cui il superamento di alcune criticità riguardanti i viaggi di lavoro. Abbiamo introdotto un articolo che permette di allineare la durata delle residenze. Una serie di rappresentanti hanno dimostrato una forte sensibilità verso San Marino. L’ambasciatore inglese mi ha più volte confermato che stanno esplorando delle possibilità di supportarci. Direi di esprimere nuovamente un ringraziamento ad ambasciatore e console con l’invito a proseguire su questa strada. Si possono proporre incontri anche con altri Stati.

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