Commissione consiliare permanente igiene e sanita’, previdenza, sport, ambiente. SMNA

Commissione consiliare permanente igiene e sanita’, previdenza, sport, ambiente. SMNA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITA’, PREVIDENZA E SICUREZZA
SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT; TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

GIOVEDI’
9 GIUGNO – Mattina

Al
centro dei lavori, in mattinata, è

il
r
iferimento
del segretario di Stato per la Sanità e la sicurezza sociale,
Francesco
Mussoni
,
sull’ambito sanitario e, in particolare, sulle recenti critiche
rivolte dalla Consulta sanitaria e da Asmo in capo alla dirigenza
dell’Iss e il dibattito successivo. Ai commissari sono consegnati
dal segretario di Stato due documenti: un piano strategico dell’Iss
che “fornisce una proposta di lavoro per guardare in prospettiva-
spiega Mussoni- rispetto alle problematiche e anche a scenari
positivi”. Il secondo documento è “una valutazione economica
delle dinamiche di bilancio dell’Iss- illustra- lo stanziamento
previsto per l’Istituto non è sufficiente, se vogliamo servizi e
una corretta gestione dobbiamo stanziare di più o fare decisione
politiche diverse”. 

Quindi il segretario di Stato censura le
dichiarazioni del direttore Iss, Bianca Caruso, ai media, sul reparto
di Ginecologia e Ostetricia: “E’ evidente che la modalità ha
creato una forte tensione e preoccupazione”. E così, rispetto la
lettera inviata dalla Consulta a tutti i membri del congresso di
Stato e a tutti i consiglieri, Mussoni riconosce che“
esprime
una posizione forte che non va accantonata- spiega il segretario di
Stato in Aula- nei suoi contenuti vedo uno sfogo”. Rigetta poi
l’ipotesi di allontanare l’attuale dirigenza dell’Iss: “Rispetto
alla testa del direttore, la Consulta parla di Comitato esecutivo-
prosegue- si rileva l’opportunità di prevedere interventi
legislativi sulla governance dell’istituto, non si chiede la testa
di qualcuno. Pensiamo a non commissariare l’Iss, non dobbiamo fare
la cacciata dei dirigenti che sanno fare il loro lavoro”. Mussoni
rileva che “c’è un problema, che riguarda i rapporti interni”
all’istituto e si prende la responsabilità di impegnarsi nei
prossimi mesi per “invertire questa tendenza”. 

Quindi invia un
messaggio chiaro alla maggioranza: “A luglio voglio vedere se vuole
governare la sanità, e parlo anche del bilancio dell’ISS, oppure
se non lo vuole fare”. Infatti, anche nella replica ribadisce il
concetto: “Non ho detto che do le dimissioni, ma c’è un aspetto
politico- insiste- ci sono tematiche politiche aperte, non dobbiamo
far ricadere l’istituto in questo terreno, ci devono essere le
condizioni per fare leggi, interventi, risposte che servono, non è
questione ‘dirigenti si o no’”. E ancora: “Ci devono essere le
premesse per continuare il lavoro di riforma e riorganizzazione e
incidere nel settore- manda a dire- se invece i temi dei rapporti, le
conflittualità del problema politico sono prevalenti, è evidente
che si dovranno fare le necessarie valutazioni”.

Nel corso del dibattito i
consiglieri sia di maggioranza che di minoranza stigmatizzano le
dichiarazioni ai media del Direttore Caruso.
Roberto
Venturini
, Pdcs, parla della sua esperienza: “Lavoro
nell’ospedale da 25 anni. Non ho mai avvertito il clima di tensione
attuale. In questi mesi non c’è un clima sereno, c’è disagio
negli operatori, insofferenza”.
Augusto Michelotti, Su,
punta il dito direttamente sulla dirigenza: “Bisogna cambiare le
persone. Il direttore generale non va bene, non ha creato armonia
nella struttura”. Per
Franco Santi, C10, “se
non vengono presi provvedimenti il Consiglio deve chiederne conto”.

Elena Tonnini Rete, rileva che “un equilibrio
precario politico si sta evidentemente riflettendo sull’equilibrio
precario dell’Iss”.
Enrico Carattoni, Psd
invita a capire “se il problema sono le persone messe nei ruoli o
solo i ruoli, serve un ragionamento al netto della bagarre politica”.
Nicola Renzi, Ap evidenzia che “nella gestione
del comparto socio sanitario ci sono problematiche evidenti-
prosegue- non possiamo derubricare tutto alla ricerca di certi
equilibri politici”.Infine,
Stefano Canti,
Pdcs, propone di invitare la Consulta in audizione della commissione
sanità, proposta che viene approvata dal segretario di Stato
Mussoni.

Il dibattito proseguirà
con le repliche nel pomeriggio dalle 16,30.

Comma
1

– comunicazioni

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Chiedo
la disponibilità per prolungare la seduta della mattinata fino alle
13.30 – 14, e riprendere alle 16 e 30”.
Stefano Canti, Pdcs:
Per noi va bene terminare all’una, abbiamo impegni. Se c’è
esigenza di iniziare il pomeriggio più tardi non c’è
problema”.
Paolo Crescentini, Ps: “Mi allinea a quanto
detto da Canti. Questa sera il Ps non sarà presente ai lavori della
commissione, abbiamo un impegno di partito”.

Franco Santi,
Civico 10: “
Mussoni ci regala sempre sorprese. Mi sarei
aspettato un intervento rispetto a una situazione dirompente esplosa
ieri. Mi viene da ridere, ma c’è poco da ridere. C’è un
organismo istituzionale dell’ISS che ha lanciato una gravissima
accusa nei confronti del comitato esecutivo. Il segretario non dice
niente? Secondo me non è molto serio. C’è un conflitto
istituzionale fortissimo, dovuto a una gestione, da parte del
comitato esecutivo dell’ISS, che sta scontentando tutti: operatori,
cittadini, organismi istituzionali. La politica deve trovare delle
soluzioni. La consulta socio sanitaria chiede di mettere in
discussione l’operato del comitato esecutivo. L’ha ritenuto non
consono al suo ruolo. L’azione sta minando l’istituto. Un appunto
alla Consulta lo devo fare: queste problematiche esistevano anche
quando in Commissione si fece l’audizione del Comitato esecutivo.
La sua voce doveva essere messa sul tavolo allora. Spero che i
commissari abbiano intenzione di prendere dei provvedimenti. Magari
con una discussione qui, oggi. Nella prossima seduta del Consiglio si
potrebbe prevedere un comma specifico su questo tema”.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “
Farò un
riferimento nel comma previsto, davo per scontato fare lì un
riferimento al documento della consulta. Non c’è volontà di
sminuire”.
Augusto Michelotti, Su: “Si sono verificati
incidenti nel reparto neo natale dell’ospedale. E’ stata gestita
in modo approssimativo la situazione. E’ stato creato un allarmismo
generato dai fatti verificati. Due morti di cui uno pre natale. Un
altro bambino nato con problemi gravi. Si legge che il reparto non è
all’altezza del suo compito. Per le indagini si è scelto un
consulente che è parte in causa. Con quale criterio si possono fare
queste cose? Serve una persone neutrale. Metto sul piatto la
possibilità che il direttore generale possa essere messo in
discussione per l’ennesima volta. Alla luce della lettera della
consulta, mi pare che le tematiche siano talmente forti da richiedere
risposte immediate. Le situazioni di disagio sono troppe. Derivano da
scelte tecniche e politiche, dalla gestione. Ciò va inserito
nell’ordine del giorno di questa seduta”. 

Paolo
Crescentini, Ps: “
Quindi ne parliamo nel comma numero
2?”.
Oscar Mina, Pdcs, presidente: “Avrete il modo di
parlarne in quel comma”.
Nicola Selva, Upr: “La
lettera della Consulta ha una priorità su tutti i temi oggi in
oggetto. Ci sono forti preoccupazioni sulla gestione dell’ISS. La
lettera va tenuta in forte considerazione da tutti i consiglieri. E’
una forte critica alla direzione dell’istituto. Dobbiamo prendere i
dovuti provvedimenti. Ci sono una decina di punti contro il comitato
esecutivo dell’istituto. Non è stato presentato un budget, non
sanno se è stato rispettato. Sono espresse preoccupazioni per alcune
dichiarazioni sulla mala sanità. Serve un comma specifico
nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e
Generale”.

Elena Tonnini, Rete: “Chiedo al segretario
di cercare di rispondere in maniera pertinente su entrambe le
tematiche. Anticipo un paio di domande in merito a quanto emerso
dalla lettera. La consulta ha deciso di inviare ai consiglieri la
lettera dopo aver interpellato la sua segreteria? Si è agito per
prevenire determinate problematiche? Il malessere della consulta
poteva essere affrontato il maniera diversa?”.
Paolo
Crescentini, Ps: “
L’argomento ha la priorità sui lavori.
Nessuna forza politica vuole distruggere l’ISS. Anzi. Ma il
problema c’è, eccome. Non possiamo più permetterci di avere una
persona sola al comando”.
Nicola Renzi, Alp: “Questa
lettera è una novità importante, non si può sottacere. Merita un
dibatitto ampio. La tempistica con cui è stata presentata ha fatto
sì che non potesse essere tema dell’ordine del giorno. Non vorrei
che si iniziasse a personalizzare le cose, a parlare solo di alcune
peculiarità, perdendo d’occhio la necessità di mantenere una
sanità di alta qualità, come in passato. Non ci possono essere
delegittimazioni. Mi aspetto che ci sia una presa in carico forte
dell’argomento”.

Stefano Canti, Pdcs: “Faccio una
proposta: dibattiamo il tema nel comma 2, prima affrontando il punto
B, poi entrando nel merito del riferimento del segretario alla Sanità
con il passaggio sulla lettera”.
Enrico Carattoni, Psd: “Una
lettera rivolta ai consiglieri non è un elemento che può essere
lasciato passare in sordina. Vanno date spiegazioni sulle denunce
fatte dalla Consulta. Vorrei capire se in questa lettera sono
contenuti altri temi rispetto al dibattito che c’è stato in
commissione in marzo? Nella lettera della consulta ci sono elementi
che non rispecchiano quantro ci era stato detto dai vertici
dell’ISS”.
Oscar Mina, Pdcs, presidente della commissione:
Facciamo prima l’audizione e poi il dibattito”.
Franco
Santi, Civico 10: “
Entro oggi mi piacerebbe trovare la sintesi
per dare un messaggio forte alla popolazione su cosa la politica
intende fare per risolvere la situazione. Se posticipiamo la
discussione perdiamo un giorno e questo non è giusto. Propongo di
fare per prima la parte sulla comunicazione della consulta”.
Nicola
Selva, Upr: “
Mi associo a Santi”.
Oscar Mina, Pdcs,
presidente della commissione: “
Diamo per mantenuto l’ordine
del giorno come previsto”.

Comma 2. Riferimenti su tematiche attinenti
l’ambito sanitario e della sicurezza sociale:
a) Riferimento da
parte del Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale
b)
Audizione del Consiglio di Previdenza dell’ISS
Francesco
Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “
Questa Commissione
è conseguenza di quella di marzo, quando avevamo avuto modo di
esprimerci su dei contenuti e dei problemi che i dirigenti dell’ISS
avevano evidenziato in modo chiaro. C’era un Odg che chiedeva la
testa del direttore. In aprile si scaricò la tensione sulle persone
e si tornò ai contenuti. Ho portato documenti che la Commissione
analizzerà responsabilmente. Ho consegnato un piano strategico
dell’ISS. Fornisce una proposta di lavoro per guardare in
prospettiva, rispetto alle problematiche e anche a scenari positivi.
Il secondo documento è una valutazione economica delle dinamiche di
bilancio dell’ISS. 

Lo stanziamento previsto per l’ISS non è
sufficiente. Se vogliamo servizi e una corretta gestione dobbiamo
stanziare di più o fare decisione politiche diverse. Dopo la
convocazione del Consiglio di marzo, dove erano state respinte le
richieste di dimissioni di Caruso, il 18 aprile è stato firmato
l’accordo con l’Università di Modena e Reggio Emilia per le
specialità mediche. In aprile anche l’accordo sulla sanità con la
regione Marche per uno scambio dei servizi. Il fatto nuovo è
rappresentato dalla bagarre giornalistica. Sono critico verso il
Direttore, se il giornalista ti chiama serve una risposta fredda e
oculata. Chiederò alla Direzione di non fare più dichiarazioni sui
giornali. 

Ci saranno comunicazioni strutturate. L’intervista
nasceva da situazioni difficili riscontrate e comunicate in malo modo
in un reparto. Se rileggo le dichiarazioni, togliendo i titoli e
l’emotività, i dirigenti e i medici non dicono cose diverse. Siamo
tutti con i medici. Ma all’ISS ci sono anche amministrativi e
dirigenti. Non dobbiamo fare valutazioni solo su quanto uscito sui
giornali. I medici vanno guidati. Questo clima di scontro rende
difficile l’analisi. A me questo clima non piace. Ci sono delle
complessità, la politica le deve gestire, oltre a evidenziarle. La
strada non è quella del rimuovere a colpo secco. C’è il tema
medici, c’è il tema dirigenti, c’è il tema politica attorno
all’ISS. Il mandato dei dirigenti è già nella mia disponibilità.
E’ una decisione che posso prendere domani mattina, non servono 6
giorni di dibattito e un Odg. Stop alle derive mediatiche e
politiche. Ognuno stia al suo posto e faccia il suo mestiere. Mi
impegnerò di più per essere più vicino ai medici, ai dipendenti
dell’ISS, ai dirigenti e ai politici, di maggioranza e opposizione.
I problemi non si risolvono cacciando, ma mettendo ordine.

La
Consulta è un organismo al quale ho sempre partecipato. Ci sono le
componenti sociali del Paese. Ha fatto un lavoro sempre molto buono
in questi 3 anni e mezzo. E’ un organismo di indirizzo, non un
consiglio di amministrazione. Nella seduta di maggio ero assente. La
relazione esprime una posizione forte che non va accantonata. Nei
contenuti della relazione vedo uno sfogo. L’arrivo del Budget era
già previsto. In futuro servirà più puntualità. Rispetto alla
testa del direttore, la Consulta parla di Comitato esecutivo. Si
rileva l’opportunità di prevedere interventi legislativi sulla
governance dell’istituto. Non si chiede la testa di qualcuno. Si
dice che la legge del 2004, che ha riorganizzato l’ISS, ha dei
limiti. Si chiede una risposta legislativa. 

Pensiamo a non
commissariare l’ISS. Non dobbiamo fare la cacciata dei dirigenti
che sanno fare il loro lavoro. C’è un problema, che riguarda i
rapporti interni. Mi prendo le mie responsabilità, voglio vedere se
nell’arco di alcuni mesi riusciamo a invertire questa tendenza.
Centralizzerò di più per capire se serve un azzeramento oppure è
sufficiente correggere le cose. In Consiglio in giugno non ci sarò
perché a New York, alle Nazioni Unite, ho un impegno preso da tempo.
Non può esserci un dibattito senza di me. A luglio voglio vedere se
la mia maggioranza vuole governare la sanità, e parlo anche del
bilancio dell’ISS, oppure se non lo vuole fare”.

Franco
Santi, Civico 10: “
Rispetto all’elenco delle dolenze fatto
dalla consulta, si evince chiaramente che è una situazione che si
porta avanti da tempo. Non è una cosa degli ultimi giorni. E’ uno
sfogo, sì. Ma allucinante. E’ una denuncia di mancanza di rispetto
istituzionale che crea problemi all’ISS. Se c’è un problema
personale di rapporti fra gli organismi si deve fare qualcosa. L’ISS
viene messo in difficoltà continuando a perpetrare questa
situazione. L’unica cosa da fare è modificare i rapporti, con
persone nuove. Se non vengono presi provvedimenti il Consiglio deve
chiederne conto. Era opportuno un comma nel prossimo Consiglio. Se il
segretario è assente si può pensare a una comunicazione condivisa
della commissione con ciò che va fatto da domani”.
Augusto
Michelotti, Sinistra Unita: “
La consulta denuncia di non aver
potuto vedere il budget, come previsto dalla legge. La consulta
esprime perplessità sulla gestione dell’ISS da parte di un
comitato esecutivo con 3 direttori che trasmettono l’impressione di
essere in conflittualità fra di loro. Come può funzionare un
apparato che si basa su figure apicali di questo tipo. Si riversa
incertezza sul futuro. Come si può tenere in piedi una struttura
giudicata non idonea. Bisogna cambiare le persone. Il direttore
generale non va bene, non ha creato armonia nella struttura”.

Elena Tonnini, Rete: “Il segretario ha legato ciò che
accadrà all’ISS al proprio ruolo. Ha mandato una specie di aut aut
alla propria maggioranza. Un equilibrio precario politico si sta
evidentemente riflettendo sull’equilibrio precario dell’ISS. Il
segretario di Stato ha il dovere di indicare un indirizzo quando
inizia il suo mandato. Agire sulla prevenzione, per esempio. Quello è
un indirizzo. Il tentativo di portare in aula una legge su Fondiss
che va a recepire quanto abrogato con il referendum, per ora
rimandata, è una forzatura. Serve una politica di dialogo, anche con
il comitato amministratore. Non si doveva fare in modo di arrivare a
questo punto. Credo sia necessario cambiare le persone. Ma non è
l’unica soluzione. Bisogna trovare soluzioni stabili per l’ISS,
che non devono rispecchiare gli equilibri di maggioranza. Bisogna
slegarsi da logiche di tipo partitico. Queste situazioni sono anche
specchio di un governo che scricchiola? Non ci dobbiamo limitare a
dire che una testa non va cambiata. Serve, ma assieme ad altro. C’è
già un’indicazione sui prossimi nomi? E’ già deciso? Lo vorrei
escludere”.

Nicola Renzi, Alleanza Popolare: “Alleanza
Popolare ha condiviso le battaglie su Fondiss e libera professione
medica. Pensavamo fossero proposte utili per il Paese. Non possiamo
derubricare tutto alla ricerca di certi equilibri politici. E’
riduttivo. Nella gestione del comparto socio sanitario ci sono
problematiche evidenti. Il primo attore dell’azione sanitaria deve
essere l’assistito. Come per il sistema educativo c’è lo
studente. Ma non si può pensare di fare un ospedale contro i medici,
una scuola contro gli insegnanti. Altrimenti non si coglie
l’obiettivo della qualità. La consulta non lamenta principalmente
di non essere coinvolta, ma che alcune decisioni prese siano state
sovvertite alla sua insaputa. Ciò diventa problematico. C’è la
nostra disponibilità per ridisegnare la struttura della governance.
Ciò non può bloccare altri percorsi, valutativi, sulle azioni messe
in campo dalle persone che hanno ricoperto certi ruoli”.
Enrico
Carattoni, Psd: “
Quando è stata fatta l’audizione dei
vertici in marzo avevo fatto un ragionamento. Avevo detto, da non
esperto, che l’ISS è unico nel panorama che ci circonda, perchè
comprende tantissimi servizi e settori. Ciò richiede competenze
speciali, particolari. Non è come gestire un’ASL italiana.
Dobbiamo fare i conti con gli organismi che abbiamo e con quello che
ci dicono. Prendo atto delle difficoltà, si sono intrecciati vari
livelli decisionali. La struttura fornita più di 10 anni fa all’ISS
non deve essere autonoma. Bisogna capire se il problema sono le
persone messe nei ruoli o solo i ruoli. Serve un ragionamento al
netto della bagarre politica. Purtroppo il tema della sanità viene
portato spesso agli onori della cronaca e dell’Aula. La politica
deve capire, se ci sono queste tensioni dell’istituto, a cosa sono
dovute. Ci sono state questioni per le quali i medici hanno invocato
il trattamento retributivo. I referendum non hanno aiutato la
risoluzione dei problemi. Va capito se quelle della consulta sono
semplici sfoghi o meno. Non è utile per l’istituto andare avanti
con un’acredine di questo tipo”.

Roberto Venturini, Pdcs:
“E’ stato sbagliato intervenire sulla stampa sulle dinamiche di
certi servizi, quello del direttore è stato un errore. Bisognava
capire quanto successo e intervenire di conseguenza. Fare audit con
attori che sono parte in causa non aiuta. Mi riferisco a ginecologia.
Lavoro nell’ospedale da 25 anni. Non ho mai avvertito il clima di
tensione attuale. In questi mesi non c’è un clima sereno, c’è
disagio negli operatori, insofferenza. I dibattiti sulla libera
professione hanno in parte causato ciò. C’è un senso di
smarrimento da parte degli operatori perchè c’è una mancanza di
condivisione delle scelte, che vengono sempre calate dall’alto. Non
so se è da imputare al carattere dei dirigenti. Se due organismi
come la consulta socio sanitaria e l’ASMO mandano dei gridi
d’allarme, non si può fare finta di niente. Va capito cosa c’è
sotto. Parliamo del bene più prezioso che abbiamo per i cittadini”.

Nicola Selva, Upr: “Ci sono vicende su cui non si può
fare finta di nulla, cosa cambiare ora? La dirigenza? Non voglio
tagliare la testa a qualcuno, ma qualcosa bisogna fare. Ci si chiede
se dentro l’Iss siano diventati tutti matti. Non abbiamo mai
assistito a lettere, dibattiti, polemiche come oggi. Nessuno vuole
commissariare l’Iss ma non si può fare finta di niente o sminuire il
problema. Il documento della Consulta non è fulmine a ciel sereno ma
conseguenza di quanto si è trascinato da fin troppo tempo.
Nell’ultimo Consiglio siamo stati troppo accondiscendenti era lì che
dovevamo prendere provvedimenti. La politica si deve far carico dei
problemi e per questo chiediamo oggi interventi determinanti sulla
governance dell’Iss. La prima cosa che si dice è che i contributi
all’Iss non sono sufficienti, la Consulta dice che i budget non li ha
visti, non c’è trasparenza sulla spesa, sono aspetti che vanno
chiariti se si dice che non bastano i contributi all’Iss”.

Paolo
Crescentini, Ps:
“Sull’Iss non si deve sviluppare una diatriba
politica, ma la politica deve trovare soluzioni per far sì che la
sanità resti un fiore all’occhiello della Repubblica di San Marino.
E’ vero che ultimamente le cose non vanno come dovrebbero, le nostre
critiche le abbiamo mosse da diverso tempo. Solo impostando nuove
linee di indirizzo si risolvono i problemi. Le dichiarazioni
rilasciate dal Dirigente ledono la credibilità ottima del reparto di
Ginecologia e di tutta l’Iss, è inammissibile che certe
dichiarazioni siano rilasciate con questa facilità agli organi di
informazione. Si cerca di denigrare il lavoro di altri per
salvaguardare il proprio. Se oggi siamo di fronte a questa situazione
non si può non sottolineare la debolezza della gestione politica
dell’Iss, il segretario di Stato ha lanciato un diktat preciso, o
governo e maggioranza sono in linea con quanto deciso o è necessario
fare un esame al proprio interno. Siamo a fine legislatura è
difficile capire se le linee intraprese saranno portate avanti dal
prossimo governo, ma sulla Sanità si deve trovare una strada comune
per far continuare l’Iss a svolgere il suo ruolo. Per noi è
necessario che la governance dell’Iss che sappia salvaguardare
istituto e non denigrare gli altri per salvaguardare se
stessa”.

Stefano Canti, Pdcs: “Nel precedente dibattito
sull’Iss di marzo sono emerse le buone qualità dell’istituto. Nel
frattempo la lettera della Consulta vuole evidenziare problematiche
emerse successivamente a quel dibattito. Oggi noi avremmo dovuto
affrontare un dibattito differente da quello emerso. Il segretario di
Stato ha portato oggi delle problematiche su cui governo e Consiglio
saranno chiamati ad esprimersi, come il piano strategico dell’Iss,
oggi il dibattito doveva essere improntato su questo ambito. Mi
auguro sia portato avanti successivamente. Oggi siamo qui a dibattere
sulla lettera dalla Consulta che ha posto problemi che vanno presi in
debita considerazione. Si stigmatizza la comunicazione a mezzo stampa
del Direttore generale, è stato un atto irresponsabile. Ha creato
allarmismi e non va bene. Non credo utile parlarne però nel
prossimo Consiglio dei contenuti della lettera della Consulta, ma
magari è possibile convocarla in audizione in Commissione a luglio e
successivamente fare dibattito in Consiglio”.

Francesco
Mussoni, segretario di Stato, replica
: “Oggi c’è stato un
dibattito molto chiaro. Censuro in questa sede le dichiarazioni del
Direttore, è evidente che la modalità ha creato una forte tensione
e preoccupazione. Non dobbiamo passare dal dibattito sui problemi
della sanità a quello dei rapporti interni alla sanità. Io su
questo ci voglio lavorare. Il Consiglio Grande e Generale nel suo Odg
ha dato un mandato politico chiaro alla segreteria di Stato di fare
gli atti che servono, abbiamo fatto la stabilizzazione, il fabbisogno
e tante altre cose. Oggi non ho sentito un dibattito sui servizi che
non vanno ma una preoccupazione della Commissione sui rapporti, i
caratteri, le dichiarazioni. Io non ho detto che do le dimissioni, ma
non bisogna nascondersi che c’è un aspetto politico, ci sono
tematiche politiche aperte, non dobbiamo far ricadere l’istituto in
questo terreno, ci devono essere le condizioni per fare leggi,
interventi, risposte che servono, non è questione ‘dirigenti si o
no’. Non ho lanciato la provocazione, ma ci devono essere le premesse
per voler continuare il lavoro di riforma e riorganizzazione e
incidere nel settore, credo ci sia la volontà di tutti. Se invece i
temi dei rapporti, le conflittualità del problema politico sono
prevalenti, è evidente che si dovranno fare valutazioni. 

Credo la
Consulta possa essere sentita. Potrebbe essere una buona idea quella
di fare un’audizione prima della prossima seduta del Consiglio grande
e generale per chiarire gli aspetti da chiarire. Diversamente c’è un
percorso già delineato dagli Odg approvati in Consiglio. Mi
parerebbe un passaggio intelligente. Ho dato conferma a partecipare
all’Onu per compiere un discorso sulla disabilità, il mio intervento
è già fissato e non posso non andare a New York. Non vorrei entrare
sui singoli interventi, non ho sentito di per sé riflessioni
sbagliate, ma c’è necessità di gestire questi percorsi. Non si può
dire: ‘ora c’è tensione e mandiamo la gente a casa’. Bisogna dare il
giusto peso alle cose, discuterne e fare le valutazioni poi. L’Iss è
l’unico ente che ha anticipato dei meccanismi di condivisione delle
scelte, dopo diché le scelte poi vanno prese. Non sono d’accordo
sulla liquidazione coatta, ma sull’affrontare seriamente le cose. Io
sono altra cosa dai dirigenti Iss, dal Comitato esecutivo e dalla
cittadinanza cui dobbiamo guardare, pazienti e persone non devono
avere problemi. Sono successi fatti gravi, non devono più accedere,
c’è il mio impegno a lavorare di più, lavoriamo tutti per essere
costruttivi, non per liquidare situazioni con velocità anche
sospetta”.

San
Marino, 9 giugno 2016

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