Commissione Esteri, Mularoni sotto attacco. Agenzia Dire Torre 1

Commissione Esteri, Mularoni sotto attacco. Agenzia Dire Torre 1

Non mantenere gli impegni presi
con la minoranza costa caro al segretario di Stato per gli affari esteri, Antonella Mularoni. Sono
i consiglieri Alessandro
Mancini (Psrs) e Fiorenzo Stolfi (Psd) a rendere burrascoso
l’avvio dei lavori della Commissione consigliare affari esteri, riunita
oggi pomeriggio a Palazzo Pubblico.

Nel comma comunicazioni, infatti, poche ore
dopo la conclusione dell’Ufficio di presidenza che ha fissato la scaletta del
prossimo Consiglio, non sono mancate le bacchettate per il mancato
impegno preso con il Psrs nella precedente sessione parlamentare. Ovvero, i
Socialriformisti avevano rinunciato alla messa al voto di un ordine del giorno
in favore dell’apertura di un negoziato con l’Ue, accontentandosi della promessa
del segretario Mularoni di inserire un comma specifico nel Consiglio di
novembre.

  
E’ lo stesso segretario ad annunciare in Commissione il rinvio del
dibattito, perche’ la relazione, su cui stanno lavorando i funzionari della sua
segreteria di Stato,
non e’ ancora pronta. E se gia’ in ufficio di presidenza erano volati gli
stracci su questo punto, in commissione Mancini e Stolfi  rincarano la dose: il ritardo della redazione
del testo “e’ una scusa, una presa in giro all’intelligenza dei consiglieri”,
mandano a dire. Non solo: entrambi mettono il dito nella piaga, chiedendo
aggiornamenti sui rapporti con l’Italia. Di qui le accuse lanciate da Stolfi:
“Il Paese non puo’ rimetterci cosi’ pesantemente per l’incapacita’
di un governo e di un segretario di Stato nel fare il loro mestiere”. Si
apre il botta e risposta con Mularoni, che ricorda gli errori compiuti dallo
stesso Stolfi, suo predecessore, che a sua volta chiude il cerchio: “Se
qualcuno non ce la fa a risolvere i problemi, e’ bene che ci provi qualcun
altro”.

Sempre dal Psd piovono altre critiche
al segretario di Stato nel corso dei lavori: a scatenare Giuseppe Morganti e Marino
Riccardi e’ l’annuncio della revoca del console di Genova, Gian Carlo Valli,
“una persona corretta e apprezzata”. Morganti punta il dito contro le
logiche partitiche: “E’ un modo di procedere che fa schifo, sono
indignato”. Per Riccardi e’ una “revoca ncondivisibile” perche’
“consoli e ambasciatori non rappresentano maggioranza ne’ minoranza, ma San Marino”.

  
Malgrado le parole pesanti ricevute, nei commi successivi Mularoni
incassa il via libera al progetto di legge che estende ai rappresentanti
consolari il passaporto diplomatico con otto voti a favore, due contrari e tre
astenuti.

Infine, da segnalare, nel comma dedicato alla
concessione delle residenze anagrafiche l’ok dato dai consiglieri a Laura di Bona,
neo commissario della legge, e la bocciatura quasi unanime (10 i voti contrari,
tre a favore) della richiesta di conferma, avanzata da Vittorio Ceccarini, ex
magistrato del Tribunale sammarinese, dimessosi lo scorso febbraio.

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