Commissione Finanze 21 febbraio 2014. Agenzia Dire

Commissione Finanze 21 febbraio 2014. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO

E
PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI,
TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI,

LAVORO
E COOPERAZIONE

VENERDI’ 21 FEBBRAIO –
MATTINO

I lavori
della seduta odierna si sono aperti con il dibattito sul progetto di
legge “Modifica del sistema di erogazione degli incentivi per
l’occupazione e la formazione e delle tipologie contrattuali a
contenuto formativo”, presentato dal segretario di Stato per il
Lavoro, Iro Belluzzi.

Si è quindi
passati all’esame dei 25 articoli del provvedimento.

All’articolo
5, “Apprendistato speciale di riconversione per reinserimento
lavorativo e di riqualificazione”, vengono accolti parzialmente due
emendamenti di Civico 10 per riservarlo a inoccupati o disoccupati da
almeno tre mesi e non più 12; a chi ha oltre 50 anni ed è
disoccupato continuativamente da un mese e non da sei. Il segretario
di Stato Belluzzi si dice disponibile a “rivedere eventualmente, in
accordo con le parti sociali, le percentuali di retribuzione”. La
seduta viene interrotta e riprenderà nel pomeriggio alle 14.30.

Di seguito un riassunto del
dibattito odierno.

Iro Belluzzi, segretario di Stato
per il lavoro
: “L’obiettivo del presente progetto di legge, in
un contesto di crisi economica strutturale, è quello di riordinare e
riequilibrare le tutele nei confronti dei lavoratori, con l’obiettivo
prioritario del sostegno all’occupazione, che va distinto dal
sostegno all’impresa. La parte che con questo intervento si intende
disciplinare, che rappresenta il primo step del più ampio processo
di riforma della normativa in materia di lavoro, è quella relativa
agli incentivi per l’occupazione e la formazione e alle tipologie
contrattuali a contenuto formativo. E’ urgente affrontare il tema
della finalizzazione degli interventi e le numerose difficoltà che
incontrano i lavoratori licenziati nel rientrare nel mercato del
lavoro o i giovani ad entrarci per la prima volta. Si è proceduto
con l’individuare le categorie più in difficoltà nell’inserimento o
nel reinserimento: giovani, lavoratori in mobilità e disoccupazione,
disoccupati over 50. Per queste categorie è stato rivisto il sistema
di erogazione degli incentivi per l’occupazione e la formazione e le
tipologie contrattuali a partire dall’apprendistato”.

Tony Margiotta, Su: “Nel
provvedimento giudico positiva la valorizzazione del Cfp, il suo
lavoro è necessario per chi deve ricollocarsi, le condizioni sono
cambiate e oggi è più difficile ritrovare il lavoro per chi l’ha
perso. Personalmente, giudico che il ruolo dell’apprendistato sia
necessario, ma che non possa essere abusato. Abbiamo presentato degli
emendamenti per modificare la tempistica di questa fase di lavoro e
per la sua retribuzione, bisogna evitare infatti distorsioni. In
questo momento nel sistema non c’è equilibrio, è vero che bisogna
valorizzare chi dà lavoro, ma anche tutelare il lavoratore. I nostri
emendamenti mettono dei paletti in questo senso. Auspichiamo che il
segretario di Stato e la maggioranza abbiano un atteggiamento e
un’impostazione di condivisione con l’opposizione. E’ infatti un
argomento che va a toccare la maggioranza dei lavoratori che si
trovano in difficoltà e c’è il rischio che nei prossimi mesi e anni
aumentino”.

Roberto Ciavatta, Rete:
“Ringrazio il segretario di Stato Belluzzi per il metodo di
confronto avuto con la minoranza. Però ricordo che la legge è stata
totalmente modificata, oggi ci sono ulteriori emendamenti, cercheremo
di lavorare nel miglior modo possibile, ma c’è da chiedersi se un
testo, che viene modificato radicalmente più volte in un anno, sia
frutto dell’improvvisazione o quale sia la reale impostazione. Sono
meno ottimista del collega Margiotta, se non possiamo non riconoscere
che la legge fa dei passi in avanti per chi deve essere reinserito,
bisogna riconoscere che ha comunque carenza di coraggio, resta nel
campo del palliativo.

Andiamo in sostanza a stabilire che il
contratto di lavoro non ha più validità, difficilmente nell’arco
della vita del lavoratore si recepirà il 100% dello stipendio. Anche
chi esce da un istituto professionale, come l’alberghiero, potrebbe
lavorare subito in cucina, ma qui diciamo che deve fare 3 anni di
apprendistato. Si rimane nell’alveo del ricatto del datore di lavoro
che mette il lavoratore di fronte l’atto compiuto, perché è lui che
deve dichiarare che l’apprendistato sia andato a buon fine e potrebbe
fare pressioni. Anche i controlli mi paiono aleatori.

Ribadisco i passi in avanti rispetto al
decreto Mussoni, ma metto in discussione il continuo di una logica
che consente sempre di ‘scantonare a lato’. Sugli emendamenti ci
confronteremo. Ringrazio ancora il segretario Belluzzi per il metodo
adottato per il confronto sulle sue leggi”.

Paolo Crescentini, Ps: “Mi
associo al ringraziamento al segretario di Stato per il metodo con
cui è stato affrontato il lavoro. E’ importante, su una materia
delicata in questo momento di difficoltà, e alla luce che la fine
della black list possa contribuire alla ripresa del Paese anche sotto
l’aspetto occupazionale.

Sicuramente l’ultima legge sul lavoro,
il decreto Mussoni in particolare, andava modificata. I lavoratori
risultano fortemente penalizzati. Oggi ci troviamo in un progetto di
legge che prevede costantemente il parere e le valutazioni del Cfp:
un istituto importante per il Paese, però non vorrei passassimo a
una fase di troppa burocrazia. Non vorrei che quello che l’ufficio
del lavoro ha fortemente burocratizzato in questi anni passasse al
Cfp e rallentasse le procedure di assunzione. Concordo con quanto
detto dal collega Ciavatta, tre anni di apprendistato sono troppo
lunghi per certe attività. Viene spesso citata la figura del tutor,
chiedo se sarà a carico dello Stato o delle aziende. Chiedo poi se
la legge porta o meno a un vantaggio economico o a un costo per lo
Stato, visto che parla di incentivi e sgravi, e a quanto ammontano”.

Massimo Cenci, Ns: “E’ una
legge che si cala in una situazione imprenditoriale sammarinese
composta da piccole e piccolissime imprese. Il rapporto tra datore di
lavoro e dipendente va oltre il rapporto puro e semplice contrattuale
di lavoro. Lo specifico perché non vorrei passasse il concetto
datore di lavoro, ergo sfruttatore, lavoratore, quindi sfruttato.

Faccio un appunto sul Cfp,
l’impressione che ho io è che è stato uno strumento spesso
sottovalutato e male utilizzato dal nostro sistema. Una riflessione
bisogna farla, una riflessione e un potenziamento deve essere
valutato per dare a un istituto fondamentale anche dignità superiore
all’attuale. In questo senso va il coinvolgimento delle associazioni
di categoria.

La ricollocazione dei lavoratori non
più giovanissimi, in stato di disoccupazione, che stanno finendo
ammortizzatori sociali, è l’urgenza maggiore su cui la legge dà
risposte”.

Andrea Zafferani, C10: “In
premessa dico anche io che il segretario ha tenuto un atteggiamento
positivo in termini di confronto che va rimarcato. E’ merce rara in
questa legislatura da parte di alcuni segretari. In questi giorni
come Civico 10 abbiamo presentato un nostro progetto sul lavoro che
si basa sul meccanismo della flex security e che cambia radicalmente
le regole del gioco. Questo progetto di legge invece si inserisce nel
vecchio, attuale meccanismo e dobbiamo confrontarci sulla base dei
meccanismi oggi in vigore. Tra questi, quello che il mercato del
lavoro è duale, chi è assunto a tempo indeterminato ha una forte
protezione sociale, chi invece non lo è, chi cerca di entrare nel
mercato del lavoro, e chi è disoccupato da lungo tempo, è lasciato
a sé stesso da un meccanismo di ammortizzatori sociali e di questo
va tenuto conto. Si guadagnano tutele solo se si è stati assunti a
tempo indeterminato, cosa discutibile. Il progetto di legge di prima
lettura presentava norme per assunzioni a basso costo, incentivate
dallo Stato con costi significativi per la Cassa ammortizzatori
sociali, a fronte di neanche una richiesta a tempo indeterminato.

Rispetto il decreto Mussoni è comunque
migliorativo, anche se resta la possibilità del turn over di tre
mesi con incentivi, seppur ridotti. Ci sono comunque aspetti che non
mi piacciono, anche se si è cercato di migliorare il testo,
agganciando incentivi ad assunzioni a tempo indeterminato. Resta una
filosofia che non condivido, gli incentivi che non sempre richiedono
una contropartita di assunzione a tempo indeterminato.

Dal mio punto di vista è necessario
riformare il sistema delle regole che non funzionano più e non
raggiungono lo scopo di dare lavoro e tutele. Nell’ambito delle
regole di oggi riconosco un miglioramento nel testo in prima
lettura”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Colgo
negli interventi precedenti la parte buona e la volontà di
affrontare il lavoro in modo costruttivo. La base su cui fare
interventi è che si parte da un contesto drammatico delle imprese e
del mercato di lavoro. Sulla base di questo elemento vorrei sentire
considerazioni dei colleghi. Sottolineo anche quello che ho letto
ieri da parte di C10, ovvero che non si può creare occupazione per
legge. E’ vero assolutamente, ma possiamo fare leggi che possono
rendere più smart, per chi vuole fare nascere un’impresa, questo
Paese. E accoppiare questo con le tutele ai lavoratori. Una legge
deve mediare tra questi due aspetti e darsi delle priorità”.

Iro Belluzzi, replica: “Ringrazio
gli interventi e prendo in modo positivo le parole espresse anche dai
consiglieri dell’altra metà. Mi sono comportato in maniera forse
poco politica, ma con la volontà di affrontare un problema, di qui
il testo molto modificato portato in Commissione. Se dopo il
confronto avuto con tutti i partiti non fosse stata presente una
modifica del testo, avremmo solo perso tempo. E’ una conseguenza
logica agli incontri.

Vorrei spezzare una lancia a favore del
decreto Mussoni, l’elemento che ha portato a modificare il decreto
stesso è che ha funzionato troppo. Poteva essere assunto solo chi
era entrato in mobilità. L’intento del testo attuale è di
riequilibrare la possibilità di accesso al mercato del lavoro per
tutti i disoccupati. Attenzione importante quindi è stata data
all’inserimento dei giovani fino a 35 anni, che rappresentano più
del 60% dei disoccupati totali nelle liste di collocamento, ma anche
agli over 50.

Per rendere moderno il collocamento era
stata ipotizzata quella struttura che ha cercato di far propria C10,
l’agenzia della formazione, un luogo in cui Stato, categorie e Cfp si
trovano per cui facilitare il matching tra impresa, formazione e
collocamento. Ma non vedo al momento la necessità che si inseriscano
nella nostra realtà agenzie private. E’ un tema comunque di forte
confronto. Al consigliere Crescentini rispondo che ho cercato in
tutti i modi di avere una nozione dei costi della riforma, ma è
difficile, in funzione del percorso all’accesso al lavoro. Tenendo
conto delle risorse dello Stato, del Fondo ammortizzatori sociali e
dei costi di una crisi che perdura, si è cercato di intervenire su
vari fronti perché il sistema funzionasse. Lo spirito e l’obiettivo
resta il raggiungimento della collocazione a tempo indeterminato”.

San Marino, 21 Febbraio 2014/01

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