Comunicato Iro Belluzzi

Comunicato Iro Belluzzi

Comunicato

Iro Belluzzi

Alla ripresa dell’attività politica settembrina, scandita dal risveglio dell’attività consiliare, credo che sia doveroso fare il punto della situazione per testare lo stato di salute della politica. A tal fine mi sembra utile spendere qualche parola sul lavoro, ma soprattutto sugli obbiettivi che sono stati centrati, così da poter valutare, essendo poi giunti all’apertura della stagione venatoria, le prede che il governo espressione del Patto per San Marino ha posto nel carniere anticipando però, senza tema di smentita, che di carne nel carniere ce ne è ben poca.

Tutte le criticità determinate dalla profonda crisi dei rapporti con la vicina Italia, espressione di un livello di conflittualità mai sperimentato prima, sono immutate pur se la normalizzazione dei rapporti con i nostri vicini e la firma dell’accordo di cooperazione rappresentava il primo punto programmatico della coalizione del Patto.
Tale punto era considerato talmente fondamentale che sulla scorta di questo probabilmente, si sarebbe reimpostato il sistema economico della Repubblica; è forse per tale motivo che tutti i ministeri strategici coinvolti nello studio e nella ideazione di un nuovo modello economico per San Marino sono rimasti immobili nell’attesa che il primo obbiettivo venisse raggiunto.

Così dopo circa due anni di governo il Segretario per l’Industria non è stato in grado di presentare un piano di rilancio economico e abbiamo dovuto assistere alla presentazione di una manovra straordinaria inconsistente, frutto di scelte operate da forze in campo la cui disomogeneità è tale da determinare una vera e propria impossibilità di individuare strategie ed interventi condivisi ed incisivi. Sembra mancare all’esecutivo quell’autorevolezza necessaria ad emanare provvedimenti, ormai improcrastinabili, atti a salvare la nostra economia e con essa il nostro Stato.

Questo stato di cose fa’ emergere con chiarezza le difficoltà dell’esecutivo e fa’ altresì presagire la fine di una esperienza politica, eufemisticamente parlando, poco produttiva per tutti vari comparti di cui è composta la piccola ma complessa realtà della Repubblica.

A mio avviso una delle cause prime della lentezza nelle decisioni di questo esecutivo e della poca nettezza delle stesse è sicuramente rappresentata dalla grande frammentazione a cui è andata incontro l’intera politica sammarinese; siamo infatti arrivati al paradossale numero di 13 formazioni politiche di cui otto costituiscono l’attuale maggioranza.

Proprio per questo motivo saluto con grande entusiasmo ciò che sta avvenendo nell’area socialista.

Mi ha riempito di gioia il comunicato del nuovo Partito Socialista di qualche giorno fa, con il quale i compagni del N.P.S. hanno lanciato l’idea della “costituente del partito socialista”. E’ con grande soddisfazione che ho partecipato a quel consiglio direttivo del mio partito, il P.S.D., nel quale all’unanimità è stato accolto e approvato l’inizio di tale percorso. Mi auguro che altri lo intraprendano con lo stesso entusiasmo.

Ritengo che sia prioritario in questa fase, guardando anche al futuro, ricollegare per aree i partiti storici, quelli con una profonda radicazione culturale e popolare e mettere da parte le incomprensioni tornando così a fare politica uniti per perseguire il bene della Repubblica e di tutta la collettività.

E’ necessario lavorare e progettare un nuovo domani per le giovani generazioni, cercare di garantire percorsi per la realizzazione e la soddisfazione di chi verrà dopo di noi, volendo lasciargli in eredità un mondo migliore rispetto a quello che abbiamo conosciuto.

La strada da perseguire è quindi quella di abbandonare l’egoismo e le particolarità per rincorrere insieme un futuro migliore.

Ritengo che soltanto grandi partiti con profonde e radicate ideologie e valori possano accogliere questa sfida.

Ciò perché si è avuto modo di constatare più volte il fallimento delle aggregazioni politiche rappresentate dai movimenti che non fondando le loro basi in un substrato culturale ed ideologico sono troppo spesso in balia delle opinioni e delle scelte della classe dirigente del momento, ed è per tale motivo che anche nel nostro contesto abbiamo dovuto assistere alle mutazioni genetiche di certi movimenti.

Così come non ritengo degno di nota la trovata di questo ultimo scorcio di estate, di chi vorrebbe collegare trasversalmente “la banda degli onesti”, con quali criteri poi lascia del tutto perplessi, con l’intento di smantellare i partiti e lasciare quindi campo libero ai potentati economici, alle aggregazioni basate sugli interessi ed alle consorterie.

Saluto quindi con entusiasmo l’inizio di questo, dal sottoscritto più volte auspicato, percorso di unione e riavvicinamento delle forze socialiste sicuramente funzionale al rinnovamento della stessa politica sammarinese.

Ritengo infatti che il Partito Socialista deve ricostituirsi sulla base della convergenza di intenti dei dirigenti “storici”, senza la quale il progetto non potrebbe neanche partire e che attraverso una sorta di patto generazionale consegnino ad un nuovo gruppo dirigente un Partito Socialista unico, di stampo europeo, moderno, in grado di interpretare le complessità di questo momento storico e pilotare la Repubblica in questo inizio di millennio così come è stato capace di fare nel corso della sua centenaria storia.

San Marino 13 Settembre 2010
Iro Belluzzi

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