COMUNICATO OSSERVATORIO SUL COMMERCIO -ANNO 2010.

COMUNICATO OSSERVATORIO SUL COMMERCIO -ANNO 2010.
COMUNICATO OSSERVATORIO SUL COMMERCIO -ANNO 2010.
Martedì 26 luglio 2011 si è riunito l’Osservatorio sul Commercio dove il presidente Libero Barulli ha presentato i dati e da cui risulta  che nel 2010 il comparto commerciale è diminuito di 123 unità, passando dalle 1667 attività del 2009 alle 1524 del 2010.
Disaggregando i dati,però emerge una fotografia dai due volti, in quanto si rileva che il calo maggiore è da attribuire agli intermediari :100 unità. Di questi i più colpiti sono gli intermediari del commercio di vari prodotti senza prevalenza alcuna ,gli intermediari del commercio di prodotti elettronici, gli intermediari del commercio di macchine, impianti ,navi aeromobili.
Il calo delle imprese si riflette negativamente anche sui volumi e sull’occupazione  (dai 536 milioni di import del 2009 ai 419 milioni del 2010 e da 1168  occupati a 1093). Va sottolineato che molte chiusure sono riconducibili a vicende giudiziarie.
Invece nel commercio al dettaglio la flessione di 23 unità (dovuta principalmente alla cessazione di licenze turistiche o di attività riferibili a vecchie tabelle merceologiche), non ha questo impatto negativo, anzi si riscontra una situazione inversa e cioè di incremento negli importi, nel saldo della monofase netta e nel numero dei dipendenti.
Infatti si passa dai 243 milioni di euro di import del 2009 ai 249 milioni del 2010 e dai 28 milioni di monofase al netto dei rimborsi del 2009 ai 30 milioni del 2010.
Stesso dicasi per gli occupati che da 1741 salgono a 1774 che vede un aumento dei residenti di 73 unità ed un calo dei frontalieri di 39 unità .
Anche per il 2010 , non solo in termini di occupati ma anche di apporto di monofase netta al bilancio dello Stato, il contributo del commercio al dettaglio è stato superiore. E ciò è ancora più positivo se si considera che da settembre l’aliquota massima è stata ridotta dal 17% al 15%.
Un altro aspetto importante evidenziato è quello relativo al fatto che mentre in Italia è il secondo fruitore della Cassa Integrazione, a San Marino il comparto commerciale utilizza una cifra insignificante della spesa complessiva e vi ricorrono soprattutto intermediari,ingrosso e grandi superfici
L’Osservatorio ricorda che il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo rapporto su San Marino ha elaborato una scheda comparativa (2005-2009) in cui viene evidenziato che in diversi settori merceologici, escluso l’ alimentare, San Marino ha registrato una inflazione più bassa rispetto all’ Italia. Questo vantaggio è ulteriormente aumentato con l’introduzione della Smac Card, i cui effetti sui costi non sono computati nelle rilevazioni dei prezzi, ma gli sconti generati dalla Smac si ripercuotono positivamente e in maniera tangibile in termini di maggiore potere d’ acquisto su tutti coloro che ne usufruiscono.
I circa cinquanta milioni di entrate da monofase del comparto commerciale,generati principalmente da quello al dettaglio, devono portare i residenti a considerare ancora di più l’importanza degli acquisti in territorio, perchè dalla loro spesa lo Stato trae un indubbi  vantaggio che di conseguenza si riverbera su loro stessi come cittadini fruitori dei servizi pubblici.
L’Osservatorio nel ricordare che le scelte, in termini di acquisti e di turismo, vengono effettuate anche tenendo conto sia delle distanze sia dei tempi di percorribilità,lamenta che il collegamento
della Superstrada  tra Rimini e Dogana è sempre più un percorso lento,intasato che scoraggia turisti e acquirenti provenienti dalle zone limitrofe. Ritiene che si debba intervenire presso le Autorità Italiane per chiedere alcune cose fattibili da subito e certamente efficaci per velocizzarlo,come quello di evidenziare che ci sono alcuni tratti dove i semafori potrebbero avere durata più breve, perchè gli ingressi laterali sulla superstrada non giustificano tanta attesa, al punto che potrebbero esse addirittura chiusi, anche perché le distanze tra di loro sono minime, mentre altri incroci potrebbero essere sostituiti con apposite rotatorie.
Recentemente sulla stampa è stato scritto che a San Marino c’è un calo dei consumi della benzina.
L’Osservatorio a questo proposito fa presente che al 30 giugno 2011, non gli risulta alcun calo rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, bensì registra un incremento degli importi del 15% che è superiore all’aumento del 10% del prezzo della benzina che c’è stato nel frattempo.
San Marino 26 luglio 2011                                                   Libero Barulli
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