Con la crisi aumenta il lavoro nero

Con la crisi aumenta il lavoro nero

SAN MARINO 2 LUGLIO 2010 – In sei mesi scoperti oltre 40 casi di lavoro nero. “E’ la faccia oscura di questa crisi”, afferma la Federazione industria della CSU, già alle prese con l’ondata di licenziamenti e cassa integrazione. I numeri, non ancora ufficiali, sono il risultato dell’attività di controllo degli ispettori dell’Ufficio del Lavoro.

“Da gennaio di quest’anno –dichiarano i segretari industria Enzo Merlini (CSdL) e Giorgio Felici (CDLS) – il serrato contrasto al lavoro abusivo da parte dei servizi ispettivi dello Stato ha prodotto risultati importanti. Il bilancio è ancora provvisorio, ma le ispezioni hanno individuato numerosi lavoratori in nero, la cui presenza in alcune aziende era praticamente strutturale”.

Sopralluoghi che, continuano i segretari FLI-CSU, in sole tre aziende hanno portato rispettivamente alla scoperta di 10, 13 e 15 persone non in regola: “Sappiamo che in tempi di crisi e di incertezza il rischio lavoro-nero aumenta drasticamente, provocando gravi conseguenze non solo sul piano sociale ma anche economico, con forme di concorrenza sleale che penalizzano gli imprenditori onesti”.

Per questo, insistono Merlini e Felici, “oltre al rafforzamento dell’attività di controllo e repressione, diventa cruciale rivedere l’impianto normativo generale, introducendo un inasprimento delle sanzioni insieme una più stretta collaborazione tra le istituzioni. In primis il Tribunale, augurandoci che non azzeri, come ha fatto in passato, i provvedimenti presi dell’Ufficio del Lavoro ”.

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