Manuel Spadazzi: Il Resto del Carlino: Grandi manovre. Vitali: ora torni la banca dei riminese / «Il Cis andava venduto, Carim si è tolta un peso» / Maggioli: «Pochi 40 milioni? Il prezzo lo fa chi compra»
«E adesso Banca Carim torni a fare quello che sa fare meglio: la banca del territorio riminese. Ne abbiamo tutti bisogno». Se lo augura Stefano Vitali, dopo la vendita del Cis, il Credito
industriale sammarinese (Cis), passato dalle mani di Carim a quelle di Banca
Partner di San Marino per circa 40 milioni di euro. Per il presidente della Provincia quest’operazione, perfezionata lunedì a sorpresa dai commissari Carollo e Sora (si sapeva naturalmente che il Credito era in vendita, ma non che le trattative fossero così avanzate), «questa è la svolta definitiva per il nuovo corso Carim. Togliamo finalmente quel grigiore che ‘macchiava’ la banca, che aveva portato Carim su strade sbagliate e aveva infine spinto al commissariamento ». Una tesi, questa, sostenuta prima di tutto dal presidente della Fondazione, Massimo Pasquinelli: se la Carim è stata commissariata, è stato prima di tutto perché era proprietaria del Cis e aveva stretti rapporti con San Marino. «Senza più il Cis, la Carim ora può tornare a fare quello che sa fare meglio: la banca del territorio ». Per Vitali, il fatto che il Cis sia stato venduto a soli 40 milioni, quando la Carim lo comprò (nel 2005) a 116 milioni, non deve far pensare a una ‘svendita’. «Chiaro, non è stato un affare. Ma oggi la situazione è completamente mutata. Inoltre non è facile trovare chi acquista una banca…». «Oggi il prezzo lo fa chi acquista, non chi vende—gli fa eco il presidente di Camera di commercio, Manlio Maggioli—E bene hanno fatto, alla Carim, a vendere il Cis. La banca si è tolta un bel peso di dosso, con i tempi che corrono e con i rapporti tesi che ci sono tra Italia e San Marino. Secondo me è stato un buon affare, e servirà a consolidare sempre più il patrimonio della Carim».
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