Conferenza Psd, governo di San Marino in panne

Conferenza Psd, governo di San Marino in panne

Un governo allo sbando e senza idee.
E che ha gia’ cominciato a raschiare il barile se per tagliare
gli sprechi pensa a “eliminare le 21 salve di cannone per gli
ospiti illustri e a ridurre di 20 elementi, da 40 a 60, la banda
militare”.
“Proposte che fanno colpo”, ironizza con la stampa il
capogruppo del Partito dei socialisti e dei democratici, Claudio
Felici. Sebbene da ridere per i sammarinesi ci sia ben poco.
Soprattutto dal primo luglio in avanti quando e’ entrata in
vigore la black list, che potrebbe subire un’ulteriore
rafforzamento dalla manovra correttiva che il governo italiano
sta per varare. E che inibira’ i rapporti con i professionisti
sammarinesi e la possibilita’ di partecipare ad appalti pubblici.
Ma dunque, si chiede Felici, “il governo come tutela il Paese?
Non vorrei dicesse che la soluzione arrivera’ con il Meeting,
dato quello che e’ successo lo scorso anno”.
A pesare sono, come sempre, i pessimi rapporti con l’Italia,
che pero’ “pare abbia derubricato il problema San Marino”. Le
lettere di protesta inviate rimangono senza “ricevuta di
ritorno”, compresa quella a firma dei Capitani reggenti, poi
nell’imminente seduta parlamentare non si parlera’ dei rapporti
bilaterali, mentre sul fronte interno si assiste allo “smacco
totale sull’odg Zechini-Riccio”. Settembre, e’ convinto il
capogruppo, sara’ il mese decisivo: “Il nostro sistema sta
cambiando e il rischio e’ quello di uno scontro sociale”.
Non sappiamo piu’ nulla sulle mosse
dell’esecutivo, siamo al massimo dell’isolamento e dal governo
vengono solo iniziative medianiche”, rincara la dose il
segretario del Psd, Gerardo Giovagnoli, ribadendo il fallimento
dell’attuale maggioranza e proponendo “un allargamento di idee e
di percorso. In un momento eccezionale come quello attuale serve
l’aiuto di tutte le forze politiche”. Remare tutti quanti nella
stessa direzione potrebbe infatti migliorare le cose eliminando
le schermaglie personali e rendendo il cambiamento ancora piu’
credibile. Invece, conclude Giovagnoli, “il quadro e’ sempre piu’
pesante e monta l’insofferenza verso le istituzioni, la politica
e il sistema in generale”.

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