Conferenza stampa dei 4 partiti di opposizione

Conferenza stampa dei 4 partiti di opposizione

L’opposizione promette battaglia
sulla nomina di Ezio Paolo Reggia alla presidenza della Banca
centrale di San Marino, oggi all’ordine del giorno del Consiglio
grande e generale. Gia’ in apertura dei lavori consiliari di
questa mattina, l’intervento di Alessandro Rossi, capogruppo di
Sinistra unita, anticipa che “la nomina Reggia rischia diventare
ulteriore problema per San Marino”. A riguardo, il fronte
compatto delle forze di minoranza annuncia una conferenza stampa
durante la pausa pranzo per illustrare i punti deboli della
nomina dell’ex amministratore delegato di Cattolica
assicurazioni. “E’ uno dei controllati- anticipa Rossi in aula-
non ha esperienze dirette nel settore bancario”. E ancora: “E’
stato scelto direttamente dal segretario per le Finanze, Gatti,
bypassando il dovuto confronto, senza contare il conflitto di
interessi per la posizione della figlia del segretario di Stato”
(sindaco revisore della Compagnia sammarinese di assicurazione).
E sempre il capogruppo di Su, all’aula spiega che
“l’accerchiamento e l’esposizione mediatica di cui San Marino e’
vittima in questi giorni e’ diretta conseguenza della
decapitazione dei vertici di Banca centrale”. E oggi, “di fronte
agli attacchi chi aveva certe responsabilita’ non si puo’
sorprendere”. Rossi chiede quindi di “rimuovere gli scogli che
impediscono i buoni rapporti con l’Italia” e quindi “procedere
all’unita’ di crisi per attuare le riforme necessarie per il
Paese”.
Sull’accerchiamento della Guardia di Finanza e dei media
italiani maggioranza e governo “glissano”, e’ l’accusa, e i
riferimenti dei consiglieri dell’opposizioni sono tutti dello
stesso tono. Anche Giovanni Lonfernini, coordinatore Ddc, lamenta
“l’indifferenza sulle emergenze del Paese che riscontro in aula”,
e invita le forze del Patto, in particolare gli Eps, a uno scatto
di responsabilita’. “Mi auguro si possa aprire una fase di
confronto per portarci a compiere passi in avanti nei rapporto
italo-sammarinesi”.
In un momento in cui “il Paese
dovrebbe parlare a una voce sola”, stigmatizza Felici,
maggioranza e governo stanno zitti. In aula in mattinata nessun
riferimento su quanto accaduto domenica e sulle dichiarazioni
degli uomini delle Fiamme Gialle. È una prova, attacca Rossi, che
“la maggioranza non ha rispetto dell’aula”. E che il governo,
rincara la dose il presidente del Partito socialista riformista
sammarinese, Paride Andreoli, “e’ capace solo di aprire
conflitti. Siamo molto preoccupati”.
Parla invece di “scenario desolante” il consigliere dei
Democratici di centro, Giovanni Lonfernini: “Dal governo non e’
arrivato nessun contributo per avere un quadro della situazione.
Per due sedute le porte di Palazzo Pubblico sono state chiuse
ermeticamente, questa mattina serviva la volonta’ di dare una
valutazione oggettiva della situazione”. L’accusa alla
maggioranza e’ di essersi chiusa in se stessa. “O il governo-
aggiunge Lonfernini- non sa la ragione degli attacchi
dell’Italia, oppure ci sono delle grosse responsabilita’: occorre
informare il Consiglio e confrontarsi con la societa’”.
L’auspicio, termina, e’ che non rimanga inascoltato “l’appello
degli Eps per una svolta della politica e una nuova pagina nei
rapporti italo-sammarinesi”.
Anche Felici critica l’atteggiamento del governo, che
“dovrebbe fare quadrato e invece fa finta di nulla”. La terza
convocazione dell’ambasciatore finira’ nel nulla come le due
precedenti, a testimonianza di un “deterioramento crescente e
preoccupante nei rapporti con l’Italia”. E purtroppo “i problemi
non hanno scadenza come i latticini”. Il fatto e’, conclude, che
“il Paese e’ solo, non ha alleati e il governo ci ha messo del
suo per peggiorare i rapporti. Ora sta alla politica trovare una
soluzione”.

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