Congresso Csdl

Congresso Csdl

“Stante la presente situazione, e’
meglio ridare la centralita’ ai cittadini perche’ possano
esprimere un governo credibile per i sammarinesi ed autorevole
nelle sedi internazionali”. Tradotto dal politichese: elezioni
anticipate. Il neo segretario generale della Confederazione
sammarinese del lavoro (Csdl), Giuliano Tamagnini, eletto questa
mattina nell’ultima giornata del congresso del sindacato con 285
voti favorevoli su 352, dimostra subito di avere le idee chiare.
E punta il dito contro la politica: “Il Paese- dice a congresso
concluso- non ha piu’ tempo e muore, mentre la politica difende i
vecchi capisaldi come l’anonimato societario e il segreto
bancario. Non ce lo possiamo permettere”.
Il sindacato chiede dunque di imboccare decisamente la strada
della trasparenza, ma ha poca fiducia in chi guida il Paese.
Tant’e’, stigmatizza il neo segretario, che “la Democrazia
cristiana, primo partito di maggioranza, non si e’ fatta vedere
nella tre giorni congressuale neanche per un minuto. Non era
obbligata a farlo, ma dato che si sono discusse tematiche
importanti per la Repubblica, un salto qualche suo rappresentante
poteva anche farlo”.
Ecco dunque la via delle elezioni anticipate che Tamagnini
aveva proposto gia’ nella sua relazione introduttiva, ancora da
segretario confederale. Rimane poi l’altro grande avversario del
sindacato, l’Associazione nazionale dell’Industria sammarinese
(Anis), con cui continua il braccio di ferro per il rinnovo dei
contratti.
La mozione conclusiva, approvata a
stragrande maggioranza, con un solo astenuto, ribadisce la
necessita’ di mettere in campo “una nuova e forte fase di
mobilitazione, che coinvolga anche la societa’ civile” per
sostenere gli obiettivi del documento cosi’ come la trasparenza e
legalita’ in campo economico e sociale. Ma anche per arrivare a
una conclusione positiva dei contratti di lavoro aperti. “Faremo
sentire la nostra voce da subito- conferma Tamagnini- con
educazione e con la forza della ragione che abbiamo. Ma la faremo
sentire forte, anche in piazza se necessario. Non se se con uno
sciopero generale, ma il Paese- ribadisce- non ha piu’ tempo”.
Il sindacato e’ pronto a fare la sua parte: “Il nostro popolo
e’ forte e unito, ha un progetto per il futuro del Paese, per i
giovani e per le donne, per i lavoratori e per i pensionati”. Un
progetto che mira innanzitutto all’adesione negoziata della
Repubblica all’Unione europea e a un rinnovato rapporto con
l’Italia. Tra le priorita’ ci sono la formazione, l’equita’
fiscale, il potenziamento dello stato sociale e le riforme della
Pubblica amministrazione, del catasto e delle politiche del
lavoro. Ma non vanno dimenticati gli anziani e la riforma
previdenziale. “E’ stato un congresso bellissimo e molto
partecipato. Siamo molto soddisfatti”, sorride Tamagnini, mentre
in sottofondo le note di Bella Ciao danno l’arrivederci fra tre
anni.

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