Congresso Partito Socialista, mozione conclusiva

Congresso Partito Socialista, mozione conclusiva

Congresso Generale del Partito Socialista
42° dalla Fondazione
6-7 marzo 2015
Teatro Titano di Città
DA QUI PASSA IL FUTURO
La strada per un riformismo di governo
MOZIONE CONCLUSIVA
PREMESSA
Nei giorni 6 e 7 marzo 2015 si è svolto presso il Teatro Titano di Città, il Congresso Generale del Partito Socialista (PS), che – dopo un dibattito particolarmente partecipato e costruttivo – ha approvato all’unanimità il documento politico e la relazione del Comitato di Segreteria, verso il quale è stato manifestato un ampio apprezzamento per la conduzione del partito dopo le dimissioni – del 27 novembre scorso – di Simone Celli dalla carica di Segretario Generale.
Il Congresso Generale del PS ringrazia calorosamente tutti i compagni che sono intervenuti nel corso del dibattito e che con le loro riflessioni hanno contribuito ad arricchire e a qualificare il confronto sul piano dei contenuti.
E’ stato largamente condiviso dai delegati l’obiettivo di incentivare nuovi apporti e nuove adesioni che, attratti dal progetto politico del Partito Socialista, dovranno garantire il loro impegno affinché venga rafforzato il radicamento del Partito sul territorio e nell’opinione pubblica e sia promosso il necessario processo di rinnovamento del gruppo dirigente.
In questa ottica il Congresso Generale del PS invita la dirigenza a mantenere alto il livello del confronto con tutte le organizzazioni e le individualità che si riconoscono nella cultura politica del riformismo socialista e democratico.
Il Congresso Generale, infine, esprime un sentito apprezzamento ai rappresentanti delle organizzazioni politiche e sociali per la presenza e per i messaggi di saluto.
Un saluto particolare ed un ringraziamento speciale vanno ai compagni socialisti del Principato di Andorra che con la loro presenza hanno onorato il Congresso Generale del PS e che, con l’intervento del Compagno Jaume Bartumeu, ne hanno qualificato la discussione; a Gianni Pittella, Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici presso il Parlamento Europeo, e a Riccardo Nencini, attuale Vice-Ministro alle Infrastrutture della Repubblica Italiana e Segretario del Partito Socialista Italiano, per i loro indirizzi di saluto.
DA QUI PASSA IL FUTURO
La fotografia di queste ore ci consegna l’immagine di un Paese stanco, impaurito e rassegnato. Sembra che il nostro tempo migliore sia alle spalle e che cambiare sia uno sforzo più impossibile che difficile. Non è così. Chi crede nella politica, nel suo valore e nella sua dignità, sa che non può essere così. La Repubblica di San Marino merita molto di più. E tocca al Partito Socialista lanciare una nuova stagione politica imperniata su un radicale cambiamento. E’ necessario affrontare la paura con il coraggio, la stanchezza con l’entusiasmo, la rassegnazione con la tenacia. Ed è indispensabile sapere che la crisi che stiamo vivendo, non è solo economica, finanziaria e sociale, ma è anche crisi di un modello di valori che va finalmente modificato. La comunità sammarinese si trova dinanzi ad una straordinaria opportunità per recuperare una speranza concreta per il proprio futuro. Questa crisi non va sprecata, il PS non vuole sprecarla. È una crisi destinata a cambiare il senso di parole come benessere, lavoro, appartenenza e ciò non deve fare paura.
Il PS vuole restituire fiducia e speranza ai sammarinesi e lo vuole fare consapevole del peso di una sfida così ardua. Intende vivere questo tempo ispirato dalla curiosità di intraprendere percorsi innovativi e non dalla nostalgia di esperienze superate. Desidera discutere, confrontarsi e anche litigare se necessario. Ma sulle idee e non sulle simpatie personali. Sulle proposte e non sui pregiudizi.
Il PS si sente fortemente impegnato nel compito di far recuperare credibilità e autorevolezza alle istituzioni politiche sammarinesi. Le recenti inchieste giudiziarie riguardanti il connubio politica-affari hanno notevolmente accresciuto la distanza tra i rappresentanti della classe politica e la cittadinanza. La “questione morale” non può essere liquidata con leggerezza e superficialità. Il problema esiste e deve essere affrontato con la consapevolezza che i partiti tradizionali hanno oggettivamente mostrato mancanze e debolezze che hanno consentito il proliferare di fenomeni illeciti – o ai limiti della liceità – ed hanno lasciato eccessivo spazio agli interessi economici e finanziari dei cosiddetti poteri forti.
Il Codice Etico – adottato nel corso della precedente assise congressuale – resta strumento di indubbia validità, ma il PS auspica che i principi in esso contenuti possano diventare al più presto legge dello Stato attraverso una normativa che sancisca il regime della non candidabilità, della non eleggibilità, delle incompatibilità e della decadenza dei Membri del Consiglio Grande e Generale, che regolamenti il conflitto di interessi e che garantisca la totale trasparenza patrimoniale dei rappresentanti delle istituzioni.
L’affermazione di una rinnovata etica pubblica passa dall’attuazione di scelte politiche radicali e rigorose, orientate a decretare una tangibile discontinuità con il passato e a promuovere una vera e propria rivoluzione culturale a livello politico e tra i cittadini.
La progressiva perdita di credibilità e di autorevolezza della politica e delle sue istituzioni, però, non è determinata soltanto dall’esplosione della questione morale e dalla persistente crisi socio-economica, ma è causata anche da un ulteriore fattore rappresentato dall’inefficienza dei processi decisionali.
Il Partito Socialista intende aprire un ragionamento costruttivo sul tema della riorganizzazione del potere esecutivo.
Si propone il superamento della responsabilità collegiale dei vari Segretari con l’istituzione della figura del Primo Ministro, cioè un vero e proprio Presidente del Congresso di Stato, scelto direttamente dai cittadini sammarinesi, con potere di nomina e di revoca dei componenti della propria squadra di governo.
In tale ottica, il Congresso Generale del PS invita il gruppo dirigente a valutare attentamente l’ipotesi di promuovere uno specifico referendum propositivo con l’obiettivo di conoscere direttamente l’opinione dei cittadini sammarinesi sulla materia.
Il PS vuole essere il partito dei diritti. Opera per costruire una San Marino che accoglie tutti, che investe sul talento, che premia il merito e che consente a ognuno di perseguire il proprio progetto di vita. Realizzare una società veramente rispettosa e inclusiva è un’operazione possibile e vantaggiosa per l’intera comunità. C’è uno spazio nel quale la libertà di ogni persona di compiere le proprie scelte, anche le più intime e fondamentali decisioni della vita, può convivere in armonia con la libertà di ciascuno di vivere liberamente le proprie convinzioni. E’ in quello spazio che è possibile costruire un Paese avanzato sul tema dei diritti civili, senza alcuna paura di cancellare la nostra identità e le nostre radici culturali. L’espansione dei diritti delle persone non può essere un’operazione in cui qualcuno vince e qualcuno perde: deve essere al contrario un modo per far crescere l’intero Paese. L’altra faccia della medaglia dello sviluppo economico, infatti, è rappresentato da quello civile. San Marino deve diffondere una cultura dell’inclusione. La scuola, le famiglie, i media, le associazioni – ma questo è un compito che spetta individualmente a ciascun cittadino – devono diventare parte della costruzione di un paese più rispettoso, più inclusivo, più incline a comprendere che le differenze sono una ricchezza, una straordinaria opportunità per il nostro Paese.
A tal proposito il Congresso Generale del PS approva con entusiasmo la proposta di attivarsi subito per la presentazione di una legge di iniziativa popolare tendente ad istituire il registro delle unioni civili sul modello tedesco.
Con riferimento ai diritti fondamentali del cittadino, ai quali però vanno sempre accompagnati anche i doveri nei confronti dello Stato, il Congresso Generale del PS chiede al gruppo dirigente di aprire una fase di studio e di approfondimento rispetto alla proposta – emersa nel corso del dibattito – di procedere alla revisione della “Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese” del 1974, addivenendo alla redazione e alla conseguente approvazione di una moderna Carta Costituzionale.
Il PS vuole essere il partito della giustizia sociale e per questo continua la sua secolare lotta contro le diverse forme di povertà e di emarginazione. La tendenza all’erosione del welfare – giustificata dallo stato di precarietà della finanza pubblica – va contrastata con ogni mezzo. I principali sistemi di protezione sociale – sanità, casa, scuola e previdenza – devono rendere migliore la vita dei cittadini, devono ridurre i rischi di impoverimento e di esclusione e devono essere rafforzati abolendo privilegi corporativi.
Per queste ragioni il Congresso Generale del PS conferisce pieno mandato alla dirigenza teso alla formulazione – dopo un’attenta ricognizione della situazione esistente – di una proposta concreta per la drastica riduzione delle c.d. “pensioni d’oro”.
Legalità, diritti e giustizia sociale, sono i tre pilastri su cui è possibile misurare la validità e l’attualità del pensiero socialista. Il socialismo non può essere considerato un totem da rispolverare in circostanze speciali come, ad esempio, le elezioni politiche generali. Non è un’etichetta e nemmeno un simbolo. Il socialismo è molto di più. E’ una visione complessiva di società. E’ una moderna chiave di lettura che permette di interpretare correttamente le istanze di cambiamento e rinnovamento provenienti dalla popolazione. E’ una lotta costante contro tutte le forme di conservazione, autoritarismo e inciviltà. Questo è il socialismo che il PS intende rappresentare, nella consapevolezza che il consenso non si raccoglie solo con un semplice richiamo ai padri fondatori o ad una appartenenza ideologica, bensì portando avanti, con pragmatismo e concretezza, un programma di riforme liberaldemocratiche con l’obiettivo di proiettare definitivamente la Repubblica di San Marino nel terzo millennio.
In tal senso assume rilevanza strategica il percorso di riorganizzazione dell’area riformista. Il Congresso Generale del PS valuta positivamente il recente avvicinamento con il Partito dei Socialisti e dei Democratici, che mette fine al dualismo e alla diffidenza degli ultimi anni. Delega il gruppo dirigente ad intraprendere le più opportune iniziative per definire  – nel rispetto delle autonomie e della diversità di ruoli istituzionali attualmente ricoperti – le condizioni politiche e progettuali per l’attivazione di una collaborazione strutturale tra PS e PSD.
LA STRADA PER UN RIFORMISMO DI GOVERNO
Il ripristino di un rapporto strutturale con il PSD va visto nell’ottica dell’affermazione e del rafforzamento di un moderno riformismo con cultura di governo.
Questo è un passaggio politico che viene ritenuto fondamentale dal PS, in quanto è evidente la necessità di realizzare un radicale processo di cambiamento e di trasformazione della Repubblica di San Marino attraverso l’attuazione di riforme di sistema.
La riorganizzazione dell’area riformista, tuttavia, non può essere la riproposizione di vecchi schemi che non hanno funzionato. Non può essere impostata come una operazione esclusivamente finalizzata al mantenimento oppure alla conquista del potere. Deve ambire all’obiettivo, decisamente più elevato, di promuovere la rinascita politica, economica, culturale ed etica del Paese.
E’ con questo spirito che il Congresso Generale del PS – nel confermarne l’attualità e la validità – invita la dirigenza a mettere a disposizione dell’intera comunità sammarinese il progetto “Il Paese delle Opportunità – Destinazione 2024” (presentato pubblicamente nella Conferenza Programmatica del 28 febbraio 2014) al fine di stimolare il dibattito e il confronto su una visione complessiva di futuro.
Al contempo, il Congresso Generale del PS chiede al gruppo dirigente di esplicitare un particolare impegno su tre temi strategici:
a)    lo sviluppo economico;
b)    la stabilizzazione dei conti pubblici;
c)    la riforma della politica e delle istituzioni.
Tali priorità delineano la cornice all’interno della quale il PS intende praticare una politica delle alleanze realista e concreta.
Il problema, infatti, non è più “con chi allearsi” ma è “per che cosa fare”.
    
Il Congresso Generale del PS sostiene l’esigenza di costruire un bipolarismo nuovo, più maturo, fondato su chiare alleanze per il governo e non più su coalizioni eterogenee, il cui solo obiettivo sia battere l’avversario.
Ciò che il Partito Socialista vuole è coniugare l’intransigenza sui principi e sui valori, la passione per i grandi obiettivi politici e programmatici, con il rispetto per gli avversari, il ripudio della violenza reale e simbolica, il senso del limite della politica e la sua laicità.
In tal senso, le valutazioni sui rapporti con le altre forze politiche – che il Congresso Generale condivide totalmente – e la situazione di profonda crisi in cui si trova il Paese, devono spingere il gruppo dirigente del PS a ricercare in termini di prospettiva una collaborazione di governo tra l’area della sinistra riformista e l’area cattolica e liberale.
Rispetto alla legislatura corrente, il Congresso Generale del PS – nel dare un giudizio sostanzialmente negativo all’azione di governo messa in campo sino ad ora – auspica la celere chiusura della verifica di maggioranza. E’ inaccettabile assistere – mentre il Paese affonda – alla prolungata incertezza politica degli ultimi mesi. Occorrono risposte immediate: la coalizione Bene Comune dica se esistono le condizioni per proseguire la legislatura, viceversa il PS ritiene non vi sia alternativa alle elezioni anticipate.
Tuttavia nel rifiutare ogni forma di demagogia e populismo e nel mettere dinanzi a tutto l’interesse generale del Paese, riconoscendo che la strada delle elezioni anticipate presenta molti punti critici e che la comunità sammarinese ha bisogno urgentemente di risposte tangibili, consapevole delle responsabilità derivanti dall’essere la principale organizzazione politica dell’opposizione, il Congresso Generale del PS approva la proposta – avanzata dal Comitato di Segreteria nella relazione politica – di lanciare un “Patto di legislatura per lo sviluppo e la ricostruzione di San Marino” da condividere con le rappresentanze consiliari – di maggioranza e di opposizione – interessate alla realizzazione delle riforme di sistema, anche impopolari, necessarie a riattivare la crescita economica, a raggiungere il pareggio di bilancio, a garantire adeguati livelli di protezione socio-sanitaria e ad affrontare con determinazione la piaga del disagio e della disoccupazione giovanile e femminile.
Il Congresso Generale conferisce pieno mandato alla dirigenza del partito per intraprendere ogni iniziativa utile al raggiungimento di tale obiettivo.
Infine, il Congresso Generale del Partito Socialista rivolge al Segretario Generale, Simone Celli, e a tutti i compagni eletti all’incarico di membri della Direzione, l’augurio di compiere un lavoro proficuo nell’interesse generale della Repubblica di San Marino.
San Marino, lì 7 marzo 2015

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