Consiglio 10-23 dicembre, mercoledi’ 18 dicembre. Notte

Consiglio 10-23 dicembre, mercoledi’ 18 dicembre. Notte

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 10-23 DICEMBRE

MERCOLEDI’ 18 DICEMBRE – notte

           

            In
seduta notturna il dibattito sul Bilancio previsionale 2014 riprende dall’articolo
16, “Disposizioni relative ai fondi
destinati al funzionamento delle Giunte di Castello
”. Ma occorre aspettare
l’1.25 per il colpo di scena. L’articolo 21, “Contratto di mutuo” che prevede l’accensione di mutui per la strada
di Fondovalle e per l’acquisto di locali per un totale di 17,8 milioni di euro,
viene respinto, nonostante fosse stato ugualmente bocciato un emendamento
totalmente abrogativo presentato da Su-C10. La seduta viene interrotta per
qualche minuto, dopodiché il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici,
sottolinea che “la non approvazione dovrà fare ratificare le cifre. Andrei
avanti”. Si prosegue così fino all’articolo 24. La seduta viene quindi
interrotta dopo le 3 e riprenderà domani mattina alle ore 10 dall’articolo 25,
Disposizioni diverse per l’impiego di
fondi per lo sviluppo
”. Da accordo raggiunto con i capigruppo la seduta
pomeridiana di domani andrà avanti ad oltranza fino alle 24 per poi decidere se
continuare con la convocazione normale.

All’articolo 16, gli emendamenti di Cittadinanza
attiva perché sia la Consulta delle giunte di Castello, e non il congresso di
Stato, a decidere la ripartizione dei fondi loro destinati, e di Rete affinché
gli impianti di illuminazione pubblica nei Castelli, cui sono destinati 90 mila
euro, siano realizzati “utilizzando metodi di risparmio e a basso consumo”,
hanno sorte opposta. Il primo viene respinto, il secondo accolto con 49 voti
favorevoli e 3 contrari.

            All’articolo
17, “Disposizioni contabili relative ai
compensi dei Giudici della Corte per il trust ed i rapporti fiduciari
”,
Intesa per il Paese presenta un emendamento totalmente abrogativo “per
l’evidente inutilità e per un modus operandi discutibile”, spiega il
consigliere del Ps, Simone Celli. “Si può tranquillamente procedere alla nomina
dei Giudici e in fase di assestamento al bilancio adeguare gli stanziamenti per
i compensi”. La questione, prende parola il consigliere di Rete, Roberto
Ciavatta, “si doveva discutere in un’altra fase. C’era un impegno dell’Aula”.
Senza dimenticare, aggiunge Marco Podeschi dell’Upr, che “il trust di San
Marino è appetibile. Eppure la legge rimane inattuata. Perché non si fa la
nomina della Corte?”. Secondo Ivan Foschi di Su “non è consono alle esigenze di
bilancio una retribuzione di oltre 2.500 euro”. Dalla maggioranza Marco Gatti
del Pdcs concorda che il trust è molto seguito e che occorre dare attuazione
alla legge. E “il presidente è una figura chiave, indispensabile per fare
partire la Corte”. Chiude gli interventi il segretario di Stato per gli Affari
interni, Gian Carlo Venturini: “Il primo comma è necessario in virtù dei
dispositivi contabili in essere. Nel secondo si tratta il compenso del
presidente, che deve avere una dignità di funzione. Non sono comunque previste
indennità, scatti e tredicesima”. Venturini prende inoltre “l’impegno a
nominare entro il 28 febbraio la Corte, previo accordo con tutte le forze
politiche”, così l’emendamento di Intesa per il Paese viene ritirato.

Ps e Upr presentano inoltre un articolo 17 bis, “Dismissioni attività strategiche” per
dare “
mandato al Congresso di Stato, a seguito delle conclusioni della
Commissione di revisione della spesa pubblica, di realizzare uno studio per
valutare se all’interno della Pa vi sono attività non strategiche che possono
essere dismesse e assegnate a soggetti privati. Lo studio dovrà essere presentato
al Consiglio grande e generale entro il 30 giugno 2014 per un dibattito per
valutare eventuali atti normativi da adottare”. L’emendamento viene accolto a
maggioranza.

All’articolo
18, “Finanziamento Camera di commercio”, sono due gli emendamenti
dell’opposizione, uno di Intesa per il Paese e uno di Cittadinanza attiva.
Quello di Ps-Upr fissa in zero euro il contributo. “Come afferma la spending
review- spiega il consigliere Upr Giovanni Lonfernini- gli introiti che
percepisce dalla Giochi del Titano bastano per il pareggio di bilancio. Inoltre
più volte abbiamo sollecitato il governo alla riforma dell’ente”. Quello di
Su-C10 mira ad abrogare l’articolo. “Non necessita di particolari
finanziamenti”, afferma Andrea Zafferani di C10. Ciavatta di Rete interroga il
governo sugli obiettivi della Camera di commercio, “è strategica o è un peso?”.
Anche Celli del Ps ricorda che “da diverso tempo si parla di riforma, per una
visione più manageriale che dia vigore all’ente”. Senza il finanziamento l’ente
chiude, replica il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli: “La
Camera di commercio non gode di troppa simpatia, la si vuole chiudere. Comunque
prendo il buono. Ha bisogno di una riforma per finanziamenti e funzioni
chiare”. Ma “nessuno vuole chiuderla, occorre stabilire con chiarezza le
funzioni di sostegno alle imprese”, chiarisce Elena Tonnini di Rete. “Sono Bcsm
e i suoi dipendenti che non sono simpatici. Chiediamo il finanziamento a zero
perché ci sono difficoltà economiche”, si accalora Podeschi dell’Upr chiedendo
di presentare a gennaio la riforma dell’ente. Gian Franco Terenzi del Pdcs
parla di  “alcuni discorsi senza
fondamento. E’ un supporto per l’economia”, mentre il collega di partito Marco
Gatti spiega che “con l’abrogazione rimane il finanziamento di legge”, il 15%
della tassa di licenza, e “lo stanziamento sarebbe maggiore. L’ente deve avere
le sue gambe, ora approviamo l’articolo e diamogli le condizioni con la riforma
che deve essere pronta a inizio anno”. Da Rossano Fabbri del Ps arriva un
monito a chi è “troppo documentato” e la sottolineatura “all’ennesima
dichiarazione di intenti del segretario di Stato Arzilli”. Mentre Pier Marino
Mularoni dell’Upr ribadisce che “si critica l’utilizzo della Camera di
commercio come valvola di sfogo per assunzioni. Ha numerosi dipendenti e
consulenze e una sede prestigiosa. Non deve essere territorio di caccia di
qualche segretario di Stato. Si deve autofinanziare con i servizi che fa”. Per
Gian Matteo Zeppa di Rete ci sono “inefficienze a vari livelli, come dimostra
la questione dell’ammanco di cassa. L’appello di Gatti fa tenerezza”. Il
giudizio sull’operato dell’ente “non è positivo” aggiunge Alessandro Mancini
del Ps. L’ente “deve camminare con le proprie gambe per questo occorre
eliminare il finanziamento pubblico”. Concetto ribadito dal suo capogruppo
Paride Andreoli: “Occorre dare un segnale sulla diminuzione dei costi”. Chiude
il dibattito il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici: “Ci sono
ritardi ma la Camera di commercio deve restare viva. Si considera che sia
l’ultimo finanziamento prima della riforma perché la Camera trovi sostentamento
nei termini per cui è stata creata”. Ritirato l’emendamento di Cittadinanza
attiva, quello di Intesa per il Paese viene bocciato.

La
discussione e votazione dell’articolo 18 bis proposto Ps-Upr, “Condono fiscale” è posticipata al 53 bis.

            All’articolo
20, “Acquisizione di mezzi finanziari e
provvedimenti di gestione della liquidità
”, Cittadinanza attiva e Intesa
per il Paese presentano due emendamenti totalmente soppressivi. “Siamo molto
preoccupati per come viene gestita la materia pensionistica”, spiega Francesca
Michelotti di Su, chiedendo “dati precisi e una legge per discuterne in Aula.
Si rischia di distruggere l’ultima risorsa finanziaria del Paese. C’è un
attacco ai fondi pensionistici”. Dello stesso avviso Fabbri del Ps: “Se si
attribuisce un potere così importante al governo serve una legge, non un
articolo. Le fideiussioni devono avere una procedura regolamentata”. Inoltre in
subordine Su-C10 chiedono che passino per decreto delegato sia l’autorizzazione
al governo per stipulare contratti finanziari sia la disposizione del piano di
accantonamento triennale per lo stanziamento da 500 mila euro
al Fondo di
accantonamento Gestione Pensioni. Per la maggioranza Luca Beccari del Pdcs
spiega che “non c’è nessuna decisione presa. E’ una possibilità a fronte di un
disavanzo. Al Fondo Pensioni  non si
toglie nulla, si sposta in avanti la scadenza del versamento. Si poteva
decidere di non farlo proprio. Si possono comunque valutare forme diverse, come
dei titoli”. Per Celli del Ps “quella di non versare è una provocazione
azzardata”. Da un lato, prosegue, “occorre conoscere le linee di indirizzo del
piano di accantonamento”, dall’altro “è esagerata la delega al governo”.
Concorda Mularoni dell’Upr, stigmatizzando la “pericolosità dell’utilizzo del
Fondo Pensioni. Il reintegro non è chiaro e si esautora il Consiglio grande e
generale dal suo ruolo a forza di deroghe”. Favorevole agli emendamenti
abrogativi Ciavatta di Rete: “Si posticipa il problema, serve una strategia che
tuteli la riserva che abbiamo a garanzia della tenuta del sistema. Interventi
di questa natura sono inaccettabili se si parla di condoni fiscali e se non ci
sono veri strumenti di accertamento”. Chiude il segretario di Stato Felici:
“Non stiamo prelevando i versamenti dei lavoratori nel Fondo Pensioni. Le
garanzie sul ritardato accantonamento sono date da strumenti come il prestito
di ultima istanza. Prima di arrivare alla criticità dobbiamo attrezzarci. Senza
l’articolo mancherebbe una leva importante per gestire la liquidità. Che è un
dovere del governo”. I quattro emendamenti vengono bocciati.

            All’articolo 21, “Contratto di mutuo”, Cittadinanza
Attiva propone un emendamento totalmente soppressivo per fare chiarezza, spiega
Michelotti di Su, sul finanziamento della strada di Fondovalle. Si accoda Celli
del Ps che chiede lo stato di avanzamento dell’iter delle autorizzazioni da
parte italiana, mentre Fabbri (Ps) chiede lumi sull’acquisizione di locali per
sedi pubbliche per 3,3 milioni di euro. “Ci sono novità rispetto alla nostra
interpellanza su Fondovalle?”, si informa Lonfernini (Upr), mentre Augusto
Michelotti di Su giudica inopportuno “comprare immobili per uffici”. Dello
stesso avviso Zafferani di C10, “sorgono sospetti sulla scelta di quali
immobili e dove”. E “al centro uffici Tavolucci ci sono locali in affitto”,
ricorda Andreoli (Ps). “Ricorda bene”, sottolinea Ivan Foschi di Su: “Manca
solo il nome e cognome”. Il mutuo per la strada di Fondovalle è un “debito
mascherato”, ribadisce Mularoni (Upr). Ciavatta di Rete critica in particolare
il mutuo per l’acquisizione di locali: “Occorre ristrutturare con micro
interventi quelli dello Stato e smettere di pagare affitti a privati. Inoltre
c’è un articolo sui beneficiari effettivi delle banche e si accende un mutuo da
14,5 milioni con un istituto che non lo rispetta”. Per Federico Pedini Amati
del Ps si va contro la relazione dello spending team: “Verifichiamo gli
immobili esistenti prima di spendere 3,3 milioni di euro”. Zeppa di Rete parla
di “ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini. C’è qualche promessa dietro il
mutuo da 3,3 milioni di euro?” Anche Mimma Zavoli di C10 protesta contro
l’acquisizione di locali: “Non abbiamo elementi se non i 3,3 milioni”. Mentre
Tonnini di Rete ribadisce la non congruenza con l’articolo 62 bis del governo:
“La Bac al 97% è proprietà di una società anonima lussemburghese”. “Molte
supposizioni”, replica il segretario di Stato Felici. “Sulla strada di Fondovalle
attendiamo una risposta a uno scambio di note ferma al ministero dell’Interno.
Serve un accordo internazionale su sicurezza, soccorso ed emergenza. Sul
finanziamento si parte da una legge di spesa del 2006, una gara tra istituti
bancari e una convenzione, che non è stata attivata perché il finanziamento è
avvenuto tramite avanzi di gestione. La convenzione ora è stata attivata
modificata e la presa d’atto è di due mesi fa in Aula. C’è massima trasparenza.
Abbiamo acceso il finanziamento per attuare il provvedimento. Sulla seconda
questione ci sono contratti in affitto in scadenza con opzione per acquisto e il
canone pagato viene scontato. Ci siamo dotati della possibilità di  verificare e stimare la convenienza”.
L’emendamento viene respinto. Ma viene respinto anche l’articolo con 26 voti
favorevoli e 32 contrari.    

All’articolo 22, “Convenzionamenti
per prestiti agevolati
”, sono quattro gli emendamenti, uno di Su-C10 e tre
di Rete. Il primo impegna il governo a rinegoziare i tassi di interesse per i mutui
agevolati per l’edilizia sovvenzionata, “sono troppo elevati” sottolinea Luca
Santolini di C10. “Ci sarebbero minori spese per 200 mila euro al’anno”,
aggiunge Zafferani (C10). Quelli di Rete, spiega Tonnini, “vanno nella
direzione di finalizzare gli incentivi, identificando settori specifici, come
agricoltura e ricerca, e necessità specifiche, come la disabilità”.
L’emendamento sulla ricerca finalizzata alla gestione dei rifiuti viene
concordato con il governo. Gerardo Giovagnoli spiega che “occorre favorire le
aziende che investono in processi che producono meno rifiuti. Dobbiamo rivedere
tutto il corpus di incentivi per inserire parametri qualitativi ambientali”.
Vladimiro Selva del Psd dichiara il favore all’emendamento di Cittadinanza
attiva e a quello di Rete sull’agricoltura, “anche se le nostre aspirazioni
sono più ampie. Non è invece necessario aumentare i fondi per abbattere le
barriere architettoniche”. Il segretario di Stato Arzilli “ricorda” gli sforzi
per la ricerca e i risultati raggiunti: “E’ importante vedere gli effetti
dell’emendamento l’anno prossimo”. Mentre Manuel Ciavatta del Pdcs pone
l’attenzione sulla “difficoltà nel valutare i cicli produttivi delle aziende.
Maggiore attenzione alla ricerca nei rifiuti è un elemento importante”.
“Possiamo trovare le nicchie per dare un senso al Parco
scientifico-tecnologico- sottolinea Ciavatta di Rete- potremmo essere il primo
Stato interamente biologico, puntare sul packaging”. Gli emendamenti vengono
accolti a maggioranza.

All’articolo 23, “Promozioni
ed incentivazioni nel settore energetico
”, sono presentati un emendamento da Intesa per il
Paese per alzare lo stanziamento a 850mila euro, e uno da Rete per destinare
125 mila euro all’acquisto
di autoveicoli ad uso civile a basso impatto
ambientale ad alimentazione elettrica o ibrida nonché alla trasformazione di
veicoli già immatricolati. Il primo viene respinto e il secondo accolto.

All’articolo
24, “Interventi straordinari volti alla
riqualificazione energetica dell’esistente patrimonio edilizio
”, ci sono quattro emendamenti, uno di Ps-Upr, tre
di Rete. Quello di Intesa per il Paese alza lo stanziamento a 750mila euro;
quelli di Rete alzano a un milione di euro lo stanziamento, chiedono entro
marzo  un progetto di legge che fissi i
criteri connessi al reddito e ai patrimoni
posseduti dai potenziali fruitori dei finanziamenti; ed entro giugno la
pianificazione di un complesso di micro-interventi miranti alla
riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di proprietà pubblica.
Selva del Psd non apre agli emendamenti dell’opposizione, “la politica del
reddito non sempre è efficace”, mentre i consiglieri Franco Santi (C10) e
Podeschi (Upr) si rammaricano per la mancata volontà del governo di aumentare
ulteriormente il contributo per un settore che può generare economia. Per
Augusto Michelotti (Su) “la riqualificazione del Paese è fondamentale. Serve un
segnale”. Tutti e quattro gli emendamenti vengono bocciati. 

L’ articolo
24 bis, “Consumi interni”, di Upr-Ps è ritirato in quanto presentato anche
all’articolo 54. 

 

 San Marino, 18 dicembre 2013/03

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