Consiglio G. e G. seduta pomeridiana in corso. Agenzia Torre

Consiglio G. e G. seduta pomeridiana in corso. Agenzia Torre

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 25 APRILE, 2-3-4 MAGGIO

GIOVEDI’ 3 MAGGIO

 I
lavori consiliari sono proseguiti con la presentazione, da parte del segretario
di Stato per la Giustizia, Augusto Casali, del progetto di legge in prima
lettura per l’istituzione di una giurisdizione speciale sulle violazioni amministrative
sanzionate da Bcsm e Aif. Licenziato velocemente il comma sulle permute ed
assegnazioni, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni,
ha introdotto la ratifica dell’Accordo tra il congresso di Stato e il governo
italiano sulla cooperazione delle forze di polizia
.

Comma 17: Progetto di legge “Istituzione della
giurisdizione speciale sulle violazioni amministrative comminate dalla Banca
Centrale della Repubblica di San Marino e dall’Agenzia di Informazione
Finanziaria”

Augusto Casali, segretario di Stato per la Giustizia:  “L’intensa attività sanzionatoria della Banca
centrale di San Marino e dell’Agenzia di informazione finanziaria determina
intasamenti. A oggi sono rari i casi in cui i ricorsi si sono conclusi con
sentenze definitive. Il giudizio in unico grado è stato istituito dal
legislatore nel 1989 per definire controversie di piccola rilevanza. Le
sanzioni dell’Aif e di Bcsm sono rilevantissime – basti pensare che alle volte
l’importo è superiore a centomila euro- e hanno determinato una paralisi del
sistema. I fenomenti sanzionati in sede amministrativa sono di carattere
penale. I ristretti margini temporali – 60 giorni- non consentono
l’adeguata verifica delle possibili e frequentissime connessioni”.
Alberto Selva, Ap: “La sostanza del provvedimento è più articolata e più
garantista rispetto a tutte le sanzioni. Che vi sia un intervento legislativo
in merito ci trova pienamente d’accordo. Le finalità sono assolutamente
condivisibili e mi compiaccio di questo progetto di legge”.

Gian Nicola
Berti, Ns:
“Per evitare ci siano sanzioni irrogate anche in modo generico,
bisognerebbe prevedere, nel caso in cui risultino infondate, di intervenire sul
soggetto che le ha erogate, che quando sbaglia deve pagare, come succede per
tutti i comuni mortali”.

Giuseppe Maria
Morganti, Psd
: “Dovremmo tentare di raccordare questa nuova legge
che è indispensabile, perché introducendo il secondo giudizio, di fatto toglie
uno degli elementi di ricorso, cui hanno diritto i ricorrenti mettendo in
evidenza l’incostituzionalità della sanzione. Un’altra regola andrebbe
modificata: lo statuto di Bcsm prevede la pubblicazione sul suo sito dei
sanzionati, entrando in contrasto con la filosofia di questo progetto di legge.
Forse è il caso di rivedere quella norma dello statuto di Bcsm”.

Augusto Casali, segretario di Stato per la Giustizia, replica: “C’è tutto il
tempo di cercare di mettere a posto i punti che avete sollevato e che mi sembrano
pertinenti. La necessità del provvedimento mi sembra condivisa, cerchiamo di
fare un buon lavoro”.

Comma 19: ratifica, avvenuta all’unanimità, dell’accordo
con l’Italia sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della
criminalità, firmato a Roma il 29 febbraio scorso.

Di seguito un riassunto del dibattito.          

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli Affari
esteri
: “Il governo ha già espresso ampia soddisfazione per il testo e per il
clima che ha caratterizzato la firma. Per San Marino è importante dare segnali
precisi sulla volontà di cooperare e ora c’è un accordo quadro. La criminalità
organizzata è sempre più internazionalizzata e nell’abbattimento delle
frontiere ha trovato lo humus ideale. Serve dunque uno sforzo congiunto.

La Repubblica ha
preso atto che è interessata da fenomeni malavitosi, che vanno debellati prima
che diventino un cancro per il Paese. La criminalità organizzata può
controllare il territorio, ma anche limitarsi a investire senza creare chiasso.
Per cui San Marino è un terreno fertile e oggi ne siamo consapevoli. Certo, il
campanello d’allame poteva suonare prima, non si doveva attendere l’inizio di
questa legislatura. L’accordo dimostra la volontà di confermare la
collaborazione in un quadro istituzionale che precisa modalità e limiti. Il
clima di apertura da parte delle autorità italiane e del ministro dell’Interno
è una chiara dimostrazione della volontà di comprendere che il nostro percorso
è virtuoso.

Sulle nostre
forze di polizia ci sono state molte polemiche, ma è inaccetabile un’attività
di delegittimazione quotidiana delle nostre istituzioni. Dovremmo dare atto
anche delle collaborazioni fruttuose. Gli attacchi alla polizia giudiziaria, in
quanto inadeguata, sono ingiusti. Le professionalità ci sono e vanno
valorizzate, anche attraverso la formazione. I nuovi 10 gendarmi hanno delle
professionalità valide e faranno un ottimo lavoro. Per quanto riguarda invece
il nuovo comandante della Gendarmeria, non è ancora stato scelto e i nomi
apparsi sui giornali sono privi di fondamento. Non cercheremo comunque qualcuno
nel circondario amico di uno o dell’altro, ma persone di massima garanzia, per
evitare le situazioni createsi in passato. In tempi brevi sceglieremo anche 1 o
2 persone con ampia esperienza per motivare e formare il nostro personale di
polizia giudiziaria. Ci sono inoltre contatti in corso con le autorità di
polizia e la Guardia di finanza per fare seguire ai nostri agenti dei corsi in
Italia”.  

Simone Celli, Psrs: “Questo accordo rappresenta un’occasione molto
importante per far sì che il contrasto e la repressione alla criminalità possa
essere svolto nel migliore dei modi, avvalendosi della collaborazione della
autorità competenti fuori confine. Questo accordo rappresenta un’occasione
quindi per far fare un salto di qualità alle nostre forze di polizia e ridare
credibilità al Paese. La criminalità transfrontaliera richiede un impegno
sovranazionale, da soli non possiamo pensare di contrastarlo. Deve quindi divenire
esecutivo in tempi rapidi, a partire dalla formazione delle nostre risorse.
Deve essere posto il nostro plauso al governo perchè ha raggiunto un risultato
positivo che va nell’interesse del Paese. Rispetto alla riorganizzazione delle forze
di polizia concordo che dovrà andare di pari passo a questo accordo, per
individuare una sinergia con le autorità oltre confine. Non è un tema di parte,
riguarda l’intero Paese e credo sia auspicabile addivenire a una larga
condivisione e che dovrebbe riguardare tutte le forze consiliari”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Esprimo la soddisfazione per la firma.
Questo accordo è uno strumento assolutamente indispensabile per affrontare
fenomeni di criminalità transnazionale e anche di terrorismo transnazionale. In
particolare, mi piace sottolineare l’aspetto della formazione, prevista
dall’accordo, per i nostri corpi di polizia. Ben venga questo punto, così come
l’aspetto dell’accesso a banche dati della polizia italiana. Questa firma è uno
degli elementi del percorso virtuoso intrapreso da San Marino da qualche anno.
Mi sento di condividere l’importanza e la necessità che soprattutto
dall’interno, e anche dall’esterno, non si arrivi mai, come si è fatto, a
delegittimare continuamente le istituzioni. Perchè si crea così una sfiducia in
quelli che sono gli organi istituzionali massimi del Paese, corpi di polizia e
magistratura
”.

Pier Marino Menicucci, Upr: “Sottolineo la soddisfazione della mia
forza politica per la firma. Anche se siamo un partito di opposizione, tutto
quello che va nell’interesse del Paese lo sosteniamo. Riteniamo che le forze di
polizia siano un presidio per la democrazia di ogni Paese. San Marino, per i
fenomeni di cui stiamo parlando, deve necessariamente interfacciarsi e il buon
rapporto tra le forze di polizia è imprescindibile per la tutela del nostro
territorio”.

Federico Bartoletti, Pdcs: “E’ un accordo preziosissimo che ci
permetterà di essere ancora più efficaci nel contrasto a questi fenomeni e
nella loro prevenzione. Vorrei ribadire, come nel mio precedente intervento,
che non vorrei venisse letta la nostra situazione come simile a quelle più
degradate presenti in Italia. Sarebbe un quadro non corretto della situazione.
Mi auguro che alcune vicende oggi all’attenzione di tutti si possano concludere
dimostrando l’assoluta trasparenza delle persone coinvolte”.

Alessandro
Mancini, Psrs
: “Si
tratta di un accordo importante che si inserisce nel percorso sul contrasto
alla criminalità organizzata. E avrà grande importanza anche per la
prevenzione. Ben vengano le possibilità di formazione e la grande disponibilità
da parte italiana. Auspico che l’intesa approfondisca il ragionamento sul
riordino delle forze di polizia. Sottolineo infine che sulle istituzioni non si
può scherzare”.

Valeria
Ciavatta, segretario di Stato per gli Affari interni
: “Si tratta di un passaggio importante
per la Repubblica. L’accordo è stato firmato dal ministro Cancellieri a nome
del governo italiano e di tutti i ministeri. Speriamo dunque sia il viatico per
la firma di ulteriori intese. Ringrazio i partiti e i consiglieri che hanno
riconosciuto la bontà del risultato.

Sul piano pratico l’accordo consente di
rafforzare le nostre risorse per la lotta alla criminalità e di dimostrare che
San Marino coopera. Abbiamo bisogno di aiuto su vari fronti, ma la
disponibilità del Viminale e del capo della polizia Manganelli non significa
che ci fagocitano, c’è al contrario massima disponibilità nel pieno rispetto
delle istituzioni. Così, per esempio, la normativa anticorruzione è a nostra
disposizione con l’ausilio di consulenti del ministero dell’Interno.

Questo accordo istituzionalizza canali di
collaborazione già percorsi dalle nostre forze dell’ordine a cui va la totale
solidarietà: dobbiamo essere molto attenti a non rovinare ciò che di buono
abbiamo. Dopo la firma si sono scatenate una serie di cose che non aiutano a
raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Sulla riorganizzazione delle
forze di polizia è utile un confronto con tutti i partiti”.

Giovanni
Lonfernini, Upr
: “Sul
tema in maggioranza ci sono state posizioni pubbliche che hanno dato un’immagine
non in linea con il governo. A volte si è anche straparlato. Sulla
riorganizzazione delle forze di polizia ben venga l’invito del segretario di
Stato Ciavatta affinché siano coinvolti tutti i gruppi consiliari, ma la
maggioranza fa fatica a definire delle proposte. Dunque auspico che quanto
detto da Ciavatta sia la premessa per un ragionamento sul riordino nel rispetto
di chi indossa la divisa. Ricordo inoltre che, al di là di questa intesa, manca
ancora la firma sull’accordo contro le doppie imposizioni. Comunque abbiamo
dimostrato che se c’è in gioco l’interesse nazionale l’opposizione è sempre
responsabile”.

Gian
Nicola Berti, Ns
: “Le
forze di polizia sono un asset fondamentale. La Gendarmeria aveva nel passato
un terminale con cui poteva accedere alle banche dati italiane. Poi è stato
tolto non so bene per quale motivo, forse per dei problemi di comportamento.
Ricordo che eravamo ai tempi del colonnello Biagioli. La maggioranza ha dato
prova che nel contrasto alla criminalità organizzata dà il meglio e che il
riconoscimento di questo impegno arriva anche dall’Italia. Il problema è il
rispetto delle istituzioni e dei nostri agenti. Pochi consiglieri li difendono,
ma tutti dovrebbero essere fedeli alle istituzioni.

La collaborazione è fondamentale per cui
questo accordo è molto importante: la sovranità si rafforza collaborando da
pari a pari con gli altri Stati”.

Federico
Pedini Amati, Psrs
: “Abbiamo
appena licenziato una legge nella direzione di contrastare la criminalità
organizzata e questo accordo va nella stessa direzione. Ben venga il continuare
a percorrere la strada tracciata. Ho sentito dire dal segretario di Stato
Ciavatta che ci sono numerosi uffici e organismi che combattono la criminalità
organizzata, ma c’è una lacuna nell’ambito del coordinamento. Chi propone
interpellanze in materia, come me, non è contro le forze dell’ordine. Io do
ampia fiducia agli uomini di polizia, ma il ruolo di consigliere mi impone di
fare domande. Se il segretario di Stato si chiede perché si sono scatenate
tante cose dopo la firma, vorrei rispondere che nessuno ha scatenato niente.
Ricordo che l’ex comandante della Gendarmeria e stato sollevato da questo
governo, il coordinatore è stato nominato da questo governo, che ha deciso poi
di sollevarlo. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Quando si
parla di riorganizzazione delle forze di polizia, siano esse in capo ad
altisonanti nomi o meno, quelle nomine devono far sì che si arrivi a un
coordinamento reale e non di fatto”.

Roberto
Giorgetti, Ap
: “Tutto
sommato apprezzo il confronto intorno a questo accordo che
stiamo per ratificare. A parte qualche eccezione, l’approccio mi sembra
positivo. E’ un riconoscimento altissimo di fiducia al nostro Paese, significa
che vi è anche fiducia nelle possibilità di San Marino di proseguire il
percorso virtuoso che stiamo mettendo in campo da qualche tempo. I contenuti
sono fondamentali. Pensiamo allo scambio di informazioni: se non ci fosse
sarebbe illusorio credere di poter contrastare la criminalità organizzata.
Vogliamo rendere operativa la lotta a quei fenomeni che negli anni si sono
infiltrati nel nostro Paese. I segnali erano evidenti da tempo, forse erano
pochi coloro che li vedevano. Primo fra tutti, lo sviluppo urbanistico degli
ultimi
dieci anni: è sotto gli occhi di tutti, ma ignorato da molti. Credo che il
nostro Paese ancora un volta ha fatto un passo importante”.

Claudio
Felici, Psd
: “Non è una
ratifica rituale, affrontiamo un momento di svolta nei rapporti bilaterali con
l’Italia: l’accordo ha sbloccato la situazione. Dunque si tratta di un
passaggio di sistema, di un cambio di passo, di cu apprezziamo il valore
politico e i contenuti. L’articolo 2, in particolare, identifica le materie di
collaborazione, tra cui la frode, il riciclaggio e i reati finanziari.
Importanti sono anche l’assistenza e la collaborazione tra i due Paesi sulle
attività complementari quelle di polizia, così come la possibilità di avere
esperti per le operazioni congiunte. Insomma per San Marino si apre una nuova fase
e ora servono i protocolli necessari perché è l’inizio della possibilità di
normalizzare i rapporti con l’Italia. Alla domanda “Rischiamo di diventare un
protettorato dell’Italia? Rispondo che 
scongiuriamo questo pericolo se attuiamo questa intesa senza paure”.

Teodoro
Lonfernini, Pdcs
: “Se
esprimessi soltanto parole di soddisfazione su questo accordo direi una cosa
scontata. La mia soddisfazione è molto ampia in relazione all’accordo firmato
perché rappresenta ciò che rientra in un lavoro difficile, ma costante, da
parte del governo e della maggioranza nel far recuperare qual grado di fiducia
che esiste tre l’Italia e San Marino.
Siamo capaci di dimostrare grande credibilità. Ho condiviso quanto detto dal
collega Giovanni Lonfernini. Convengo con lui quando dice che avrebbe gradito
maggiormente di abbassare davvero i toni su istituzioni, come le forze di polizia
e altre fondamentali per il Paese. Dobbiamo fare un esame di coscienza per
capire come vogliamo che siano i rapporti non solo con l’Italia, ma con
qualsiasi altro Paese del mondo.”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli Affari
esteri, replica
: “La condivisione è un bel segnale per l’esterno.
L’accordo deve ancora entrare in vigore e per la ratifica da parte italiana
saranno necesari alcuni mesi. Per questo gli uffici competenti per la
collaborazione non sono ancora stati individuati ma non ci saranno problemi a
comunicarli al Consiglio grande e generale.

Per quanto
riguarda l’accesso alle informaizoni non so se ci siano state delle incomprensioni
ma in Italia la normativa è stata resa più stringente, anche sulla privacy. Per
cui l’accesso alle banche dati è stato ammesso solo per le autorità italiane o
tramite accordi come il nostro.

Sul
coinvolgimento dell’opposizione nel riordino delle forze di polizia non c’è
nessuna preclusione nel momento in cui avremo le idee chiare sul progetto da
portare avanti”.

 

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