Consiglio Grande e generale (11-19 settembre) seduta pomeridiana. Agenzia Dire

Consiglio Grande e generale (11-19 settembre) seduta pomeridiana. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 11-19 SETTEMBRE

LUNEDI’ 15 SETTEMBRE
– Pomeriggio

Nel pomeriggio il dibattito sulle
politiche economiche, proseguito con le repliche, è stato interrotto per
consentire l’elezione dei Capitani Reggenti per il semestre I ottobre 2014- I
aprile 2015. Il Consiglio Grande e Generale ha quindi eletto i candidati
designati dal Pdcs e dal Psd alla Reggenza, Gian Franco Terenzi e Guerrino
Zanotti.

I lavori consiliari riprenderanno in seduta notturna.

Di seguito una sintesi degli interventi:

Pier Marino Mularoni, Upr: “Non si vedono segnali di inversione di tendenza, il
programma economico è una buona fotografia dell’esistente. Al di là di slogan e
idee lanciate a random, non abbiamo progetti. Si parla da anni di parco
scientifico, di aeroporto, di cui non si vedono ricadute sul mercato del
lavoro, mentre aumentano i disoccupati, soprattutto giovani. La liquidità dello
Stato è in calo, preoccupa e in questo contesto si inserisce un’azione timida
del governo, poco concludente. C’è stata una lotta inefficace negli sprechi,
poca efficacia nella riorganizzazione della Pa. 
Si sente parlare di accordi su misura con aziende che intendono
insediarsi in questo Paese. Sono sempre stato in favore di queste
iniziative,affinché si prevedano opportunità per aziende che arrivino a San
Marino, ma non condivido la poca chiarezza. Abbiamo fatto una legge che prevede
incentivi e opportunità e in deroga a quella legge andiamo a fare degli
accordi? Riterrei che ci debbano essere condizioni già fissate, con opportunità
uguali per tutti e non con la possibilità di negoziarle, creeremmo altrimenti delle
distorsioni e azioni discrezionali.

Sul transitorio: nel momento in cui si va a un
cambiamento del sistema fiscale ci sta che si proponga una normativa
transitoria che passi il testimone a una nuova legge e a un ufficio tributario
riorganizzato. Questo provvedimento non è un segnale di rinuncia dello Stato,
ma di equità. Noi proporremo degli emendamenti che andranno a far sì che siano
riequilibrate le cifre. Crediamo che, se fatto nella giusta misura, permetta di
avere un’elevata adesione del transitorio, soprattutto rispetto
all’inasprimento delle pene per chi non si metta in regola e dall’altro
permetta allo Stato di avere un giusto introito”.

Paride Andreoli, Ps: “In questo comma non procediamo al dibattito solo sul bilancio, ma
anche sul programma economico, per poter affrontare con cognizione di causa la
programmazione economica legata allo sviluppo futuro del paese. Mi auguro che
oggi possa rappresentare lo stop a un immobilismo che esiste da anni e che il
governo possa e voglia uscire da questa situazione di stallo che vige da
due/tre legislature. E concordo con chi dice che, se governo e maggioranza non
sanno aprire una nuova stagione, devono andare a casa. Ma indipendentemente dal
governo, mi auguro ci possano essere le condizioni per un rapporto civile tra
maggioranza e opposizione, per poter aprire quella stagione di dialogo che
possa portare a proposte e obiettivi.

Si avverte la necessità di improntare una nuova
politica per dare una svolta al Paese che passi attraverso un’analisi puntuale
degli interventi, anche strutturali, per portare alla riduzione del deficit
pubblico, passando anche al risanamento del bilancio e contenendo la liquidità.
Per arrivare a questi risultati ci vorranno però degli anni e si dovrà passare
nel frattempo all’indebitamento. Ci si augura però che il debito non sia per la
spesa corrente, ma per investimenti.

Sul transitorio fiscale condividiamo lo spirito, ma
non condividiamo a  pieno l’articolato,
di qui il nostro emendamento. Sul fondo straordinario di solidarietà riteniamo
che dovevano intervenire altri attori quali la Csu e gli imprenditori”.

Stefano Macina, Psd: “Ho cercato di ascoltare il dibattito e devo dire che emerge una certa
delusione. Mi aspettavo un confronto più approfondito sulle scelte economiche
che il Paese deve fare, invece ho assistito a una parte dell’opposizione che ha
voluto mettere in evidenza che siamo fermi e delegittimati ad andare avanti. Mentre
un’altra parte ha fatto osservazioni più pertinenti, solo che mi aspettavo un
messaggio forte al Paese per mostrare che qui dentro c’è consapevolezza sul da
farsi, che ci sono proposte condivise e progetti per dare possibilità di
sviluppo e lavoro al Paese.

Anche io penso che non dobbiamo fare debito pubblico
per coprire l’ordinaria amministrazione, ma che si circoscriva in modo compiuto
i progetti su cui investire. Non c’è nessuna proposta di nuove tasse e non
intendiamo fare proposte di nuove tasse, il superamento della monofase non è
nuove tasse. Sono d’accordo con chi dice che non si può continuare nella Pa con
tagli lineari, occorre intervenire con accorpamenti di uffici e servizi e con
la professionalizzazione. Credo sia necessario presentare una relazione in
Consiglio grande e generale per capire a che punto siamo arrivati rispetto agli
obiettivi prefissati.

Sul transitorio fiscale, continuare a dire che è un
colpo di spugna e un condono non è il modo corretto di confrontarsi in Aula, è
un intervento esclusivamente sull’Igr e i reati restano. E’ un provvedimento
che avviene in tutti i Paesi quando si passa da un regime a un altro.

Per dare posti di lavoro, il Paese deve ricorrere
anche a investimenti esterni, la ricerca di investitori seri sul nostro
territorio deve essere una priorità da portare avanti”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Nel luglio 2013 ricordo un dibattito più complesso su programma
economico, riforma tributaria e spending review. Il dibattito che si sta
sviluppando in questi giorni su questi temi, dopo un anno, ci indica la
capacità di porci in una linea di confronto. Il che non significa poter avere
convergenze, ma poter trovare una linea di confronto nella diversità di
opinioni. E non includo in questo solo Ps e Upr ma anche, per esempio,
l’intervento di Michelotti.

Da questo dobbiamo partire, il 25 luglio 2013 ci siamo
posti l’obiettivo della tenuta del bilancio, attraverso nuove entrate e la riduzione
delle spese, e questo assestamento dà dei primi segnali di ripresa. Quando vedo
che il gettito monofase è cresciuto, significa che abbiamo tenuto sui consumi.

Rispetto la riduzione delle spese, sta calando la
soglia dei 4 mila dipendenti pubblici. Altri impegni presi: arrivare al
pareggio di bilancio e ridurre l’incidenza della spesa corrente. In buona parte
dell’opposizione sento interventi più costruttivi e credo che sia una fattore
favorevole per la crescita del confronto su come fare uscire il Paese dalle
difficoltà.

Capitolo liquidità, certo è un elemento importante. Un
investimento infrastrutturale, come per la strada da Fondovalle, consigliere
Tonnini, da 14 mln di euro può essere finanziato a breve con la liquidità poi è
normare che si ricorra a un mutuo.

Sul transitorio fiscale, non devo tornarci sopra, è
stato ben spiegato. Non è un colpo di spugna assoluto, la tematica della
riforma tributaria è stata lunga e complessa, a lungo abbiamo discusso sui
nuovi parametri di accertamenti perché con la vecchia tributaria aveva aliquote
non eque. 

Si chiude un sistema e si apre il prossimo con una
serie di sbarramenti. Per chi ha problemi di frode, il transitorio non si
applica. Il resto serve per la piazza.

Non si indebita il Paese per fare investimenti, ma il
costo degli ammortizzatori è attualmente elevatissimo e 200 posti di lavoro
sono necessari. Bisogna essere seri.

Se non avete argomenti e volete continuare il comma
comunicazione, Ciavatta e Lazzari, fate voi”.

Repliche

Claudio Felici, segretario
di Stato alle Finanze
: “L’idea era
quella di sviluppare un dibattito di politica economica ma in molti toni ho
sentito un ritornello un po’ stanco: non si volevano proporre buone idee per
consentire il rilancio e lo sviluppo del nostro Paese, ma solo mettere da una
parte i ‘buoni’ e dall’altra i ‘cattivi’. Qualcuno ha detto ‘il potenziale di
San Marino è San Marino’ e altri ‘il problema è quello di ricostruire la
fiducia a San Marino’. Due interventi che condivido pienamente. San Marino e i
sammarinesi sono una comunità in grado di ragionare: sono venuti meno alcuni
canali di finanziamento che derivavano dal segreto bancario e da un certo tipo
di interscambio commerciale, canali che oggi non esistono più. Ecco perché
dobbiamo rivedere il nostro modello economico e finanziario perché oggi la
ricchezza dei sammarinesi dipende dalla loro capacità di produrla. Non arrivano
più risorse da fuori Paese. Ragioniamo sul fatto che se il nostro sistema ha
bisogno oggi di verificare lo sviluppo nel mettere in moto i moltiplicatori
economici prima di tutto questo meccanismo va innestato dallo Stato. Il
bilancio sarà caratterizzato da un forte impegno del Governo nello studio e la
proposta di un finanziamento capace di alimentare gli investimenti: è un
impegno serio. Un Paese che crede in sé stesso deve trovare al suo interno le
forze e le risorse per garantire la crescita. Noi non proporremo altre tasse.
Proseguiremo invece nella revisione della spesa. Le consulenze? Solo un dato:
il tetto massimo utilizzato per le famigerate consulenze è di 500 mila euro a
fronte di un bilancio di 500 milioni di euro: l’1 per mille. Ecco perché gli
interventi fanno solo demagogia sulla questione delle consulenze, ma i
sammarinesi non ci credono”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Alcuni in maggioranza hanno capito quello che ho
detto, mentre altri si sono limitati a polemizzare. Dal mio punto di vista non
ci sono le condizioni di serenità per metterci al tavolo a confronto con
esponenti della maggioranza che per anni hanno lavorato con chi adesso va in
galera. Non siamo l’opposizione degli urlatori. Mazza non ha ascoltato bene il
mio intervento: non era in Aula probabilmente perché lui viene solo quando deve
intervenire. Capisco la tensione di Mazza perché ovunque si gira vede amici che
vengono arrestati e magari pensa che un giorno potrebbero arrivare anche lui.
C’è un sentimento di sfiducia verso la classe politica. Non è sfiducia
generalizzata perché c’è chi ha saputo prendere le distanze e chi invece è
stato al gioco. Le persone che hanno perso la faccia attraverso decenni di
fiancheggiamento di certi personaggi devono lasciare spazio a persone di cui la
gente si fida”.

Marco Podeschi, Upr: “Noi proponiamo soluzioni diverse dalla maggioranza.
Ma non è che per questo non facciamo niente per il bene del Paese. Noi facciamo
il nostro lavoro e avanziamo idee che, a nostro avviso, potrebbero contribuire
al rilancio economico del Paese. Non è bello essere sbeffeggiati ogni giorno
dal Segretario Felici. Vogliamo tutti il bene di San Marino. Il report della
Fitch nei confronti del nostro Paese nel medio-lungo termine non esprime giudizi
propriamente positivi. Il Segretario dovrebbe avere l’umiltà e la voglia di
venire incontro anche alle idee dell’opposizione, ma purtroppo Felici è
ostaggio della maggioranza. E questo è limitativo delle idee”.

Franco Santi, C10: “Oggi le vacche grasse sono state mangiate insieme a
tante certezze e a tante occasioni buttate al vento. Ma la maggioranza oggi
parla di rigore e sobrietà nella gestione delle risorse pubbliche. In realtà,
ha solo fatto un taglio lineare degli stipendi dei dipendenti. Il debito
pubblico supera già il 30% del Pil ed è in costante aumento. Se, ora che non ci
sono soldi, non mettiamo a posto i disastri fatti dalla politica negli ultimi
20/30 anni significa che non lo faremo mai”.

Ivan Foschi, Su: “Abbiamo detto che il paese deve essere più
attrattivo ma per fare tutte queste cose servono degli investimenti. E’ chiaro
che per farlo occorre ricorrere anche all’indebitamento. Non concordiamo
assolutamente sugli importi del transitorio. Con 250 euro anche i grandi
evasori possono sanare la propria posizione: non siamo d’accordo. Perlomeno chi
non aderisce al condono abbia un accertamento automatico”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Rispetto al programma economico che stiamo trattando
mi sarei aspettato molto più coraggio da parte della maggioranza e del governo.
Questo, a dire loro, sarebbe dovuto essere ‘l’anno del fare’. Ma di rilancio
economico concreto non si vede neppure l’ombra. Abbiamo settori completamente
bloccati. Con il transitorio si continuano a fare regali agli amici degli amici.
Si continuano a fare le porcate. Il modo più sbagliato di gestire un Paese.
Come hanno detto altri colleghi si è persa rispetto alla politica in generale
una credibilità sostanziale della cittadinanza. Non si fida più di noi. I
programmi economici sono tutti uguali negli anni. La cittadinanza oggi avrebbe
voluto sapere i beneficiari del sistema bancario e finanziario rispetto a tutto
quello che sta succedendo in questi giorni. Quello sarebbe stato uno scatto
d’orgoglio e una risposta seria per la cittadinanza che oggi più che mai deve
avere chiarezza e trasparenza. In questa maniera il Governo invece dimostra
l’opposto. Non è con questo programma economico che si rilancerà San Marino.
Uno Stato che non è uno Stato di diritto fino in fondo non può pretendere di
avvicinare imprenditori seri”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Io credo che abbiamo iniziato a dare risultati. Si
sono recuperati posti di lavoro negli ultimi 6 mesi. I problemi ovviamente non
sono stati risolti tutti però piccoli segnali sono arrivati. Sono convinto che
ci sono spazi per crescere e confrontarsi. L’assestamento ci indica la strada
positiva intrapresa”.

Luca Lazzari, Su: “Il mandato ricevuto in Consiglio è politico non tecnico, e politica è
distinguere ciò che è giusto e sbagliato. Le parole che la maggioranza rivolge
all’opposizione suonano più come un invito alla complicità. Foschi dice che
Stolfi e Podeschi non si sono preoccupati di mettere a norma il carcere e ora
se ne sono pentiti, è una battuta che la dice lunga sul fatto che il carcere è
stato pensato sempre come un elemento accessorio.

L’aneddoto delle telefonate di Clara Boscaglia agli
imprenditori che avevano passato il segno ci rimanda alla nostalgia di un
passato in cui vigeva il buon senso.  Oggi
il ricorso al buon senso è andato perduto e quello al tribunale è diventata una
condizione sine qua non. Non dividiamo la politica tra buoni e cattivi, il
problema è nel regolamentare in modo corretto l’agire politico”.

San Marino, 15 Settembre /02

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