Consiglio Grande e Generale, 18 dicembre, seduta notturna. SMNA

Consiglio Grande e Generale, 18 dicembre, seduta notturna. SMNA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 10-21 DICEMBRE

VENERDI’
18 DICEMBRE- SEDUTA NOTTURNA

E’
l’una e mezza di notte quando sono
approvati
gli emendamenti di Ca, Ps e Rete per abrogare l’aumento al 4% della
tassa sui servizi. Con 27 voti a favore, 25 contrari e un astenuto
,
la maggioranza va sotto e non porta a casa l’articolo 48 della Legge
di Bilancio “Imposta complementare sui servizi”.

L’inciampo
si ha alle ultime battute di una seduta in cui in verità non sono
stati pochi i momenti di intesa trasversale. In particolare, in
serata, sul tema della sicurezza e controllo del territorio, il
governo concorda insieme a Upr e Ps, entrambi presentatori di due
diversi emendamenti sul tema, una proposta unica che viene accolta a
maggioranza. L’
emendamento 42
bis approvato
impegna i
comandanti di Gendarmeria, Guardia di Rocca e Polizia civile a
predisporre entro il 30 gennaio 2016 una proposta operativa per
rafforzare il pattugliamento e istituire la centrale operativa unica.

Unanime
è il consenso
dell’Aula sull’emendamento
sottoscritto trasversalmente dai consiglieri Muccioli, Bronzetti,
Margiotta e altri aggiuntivo dell’A
rt. 43 bis,
presentato da
Anna Maria
Muccioli, Pdcs.
“L’emendamento- spiega il
consigliere- modifica il Decreto delegato n.131 del 2014 che
definisce la riscossione di crediti, rette e tariffe all’esattoria
unica di Banca centrale. Parliamo di rette scolastiche o della casa
di riposo. L’emendamento vuole scongiurare che, in caso di
impossibilità del pagamento, il debitore in difficoltà, perché
inoccupato, disoccupato o capo di famiglia monoreddito, debba subire
la riscossione coattiva del credito”
.

Accordo
tra tutte le forze consiliari è raggiunto anche per l
‘emendamento
di Bronzetti-Lazzari e altri consiglieri aggiuntivo dell’articolo
43bis “Assunzione invalidi o portatori di deficit” approvato a
maggioranza
.

Viene
invece ritirato l’emendamento dei consiglieri di maggioranza,
Cardelli- M.L. Berti- Berardi- M. Ugolini- Terenzi, aggiuntivo
dell’articolo 42 ter, che prevedeva la concessione di residenza a
chi investe una somma superiore ai 5 mln di euro.

Per l’esito del
voto
in pareggio

27 sì e altrettanti no, un astenuto- il Consiglio Grande e Generale
non approva l’
emendamento
aggiuntivo dell’articolo 43 bis di Rete sul finanziamento delle
organizzazioni sindacali
.
La proposta di Rete prevedeva che il contributo dello 0,40% della
retribuzione dei lavoratori destinato per legge interamente alle
organizzazioni sindacali fosse invece devoluto per l’80% alle OOSS e
al 20% allo Stato per interventi di carattere sociale”. Nel corso
del dibattito Ns aveva dichiarato il suo voto a favore.

All’Articolo
44, Solidarietà Familiare,

Ca e Rete presentano emendamenti abrogativi, mentre Upr uno
modificativo. Sono tutti respinti al termine di un lungo dibattito da
cui emergono posizioni di distinguo all’interno della stessa
maggioranza e dell’opposizione su quanto previsto dall’Art. 44,
ovvero l’estensione della solidarietà familiare alle società di
capitali. Il Ps infatti dichiara il suo favore, mentre tra le file
della maggioranza Guerrino Zanotti, Psd, si dice contrario. Parimenti
i consiglieri di Ap, Mario Venturini e Valeria Ciavatta giudicano
l’inserimento in Finanziaria di questo articolo una forzatura. In
maggioranza, ricorda Ciavatta, pochi mesi prima era stato trovato un
punto di equilibrio:

“Ora si deve approfittare della Finanziaria su una questione che ha
destato interesse solo per qualcuno- chiosa- non è il massimo”.
Storce il naso anche Venturini:“Non è un modo nuovo ricorrere alla
Finanziaria per far approvare cose che prima non erano passate-
lamenta- è un metodo che non mi piace molto”
.
Malgrado le osservazioni, comunque l’articolo 44 viene approvato a
maggioranza.

Divide l’Aula anche l’Emendamento
Bronzetti- Lazzari e altri aggiuntivo dell’articolo 44ter

“Incentivazione
interscambio interno”
.
La proposta viene sottoscritta da più gruppo consiliari e approvato
a maggioranza, ma in Aula intervengono i consiglieri Upr, Ns e Rete
per chiarire di non averlo sottoscritto e di non sostenerlo. Anche
Luigi Mazza, Pdcs, e il segretario di Stato Capicchioni prendono la
parola per spiegare che così come posto, l’emendamento secondo loro
ha delle problematiche applicative.

Viene
poi

accolto l’emendamento di Rete modificativo dell’articolo 47
“Progetto San Mario Card”

volto a “incentivare
lo
studio per la trasformazione del circuito Smac in un circuito di
moneta complementare amministrata dall’ente gestore e finalizzata
all’aumento delle transazioni in Repubblica” e a incentivare l’uso
della Smac sia da parte dei residenti che dei
forensi”.

L‘approvazione
degli emendamenti abrogativi dell’articolo 48 di Ca, Rete e Ps
avviene
alla fine malgrado la difesa del segretario di Stato Capicchioni
dell’aumento dell’1% dell’imposta sui servizi. “Non è stato fatto
per avere nuovi introiti per lo Stato- spiega il segretario,
replicando a chi sostiene che sia una tassa molto evasa- è
un’imposta in continuo aumento e per il 2015 arriveremo a un gettito
che neanche ci aspettavamo e forse lo dobbiamo all’uso della Smac”.
Nel corso del relativo dibattito, i due consiglieri di maggioranza
intervenuti esprimono le perplessità sull’intervento: Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs, invita al ritiro dell’articolo 48, Gian
Nicola Berti, Ns, assicura il voto contrario all’abrogazione, ma
riconosce all’imposta “effetti deleteri” perché “ha alimentato
l’evasione fiscale”.

I
lavori si interrompono alle 2 di notte con l’approvazione
dell’articolo 51 e riprenderanno lunedì mattina alle 9. Di seguito
un estratto degli interventi della serata.

Comma
7.
Provvedimenti in
esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali
sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale
dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014
(II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello
Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e
Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Emendamento aggiuntivo 42 bis
– Disposizioni relative all’attività di prevenzione e di controllo
del territorio del Ps ed Emendamento 51 quater “Sicurezza e ordine
pubblico” di Upr/ Approvato a maggioranza un emendamento unico,
concordato da Ps e Upr con il governo

Giancarlo
Capicchioni, Segretario di Stato alle Finanze: “
I
comandanti dei tre corpi, Gendarmeria, Guardia di Rocca e Polizia
Civile, dovranno predisporre entro il 30 gennaio 2016 una proposta
operativa al fine dell’attuazione, sia del rafforzamento dei
servizi di pattugliamento per tutto l’arco delle 24 ore, sia
dell’istituzione della centrale operativa unica
interforze”.

Rossano Fabbri,
Partito Socialista: “
E’ un passaggio importante
sull’attività di prevenzione e controllo del territorio. E’
stato uno dei punti sui quali il Partito Socialista, nel tavolo con
la maggioranza, ha posto un accento forte. Lo sforzo delle forze
dell’ordine deve essere affiancato in maniera più forte da tutta
la compagine di governo. Avevamo posto l’attenzione sui servizi di
pattugliamento e l’implementazione degli strumenti di controllo,
oltre al rinnovo del parco auto delle forze dell’ordine, sul quale
si potrebbe ragionare anche sul noleggio. L’accordo raggiunto con
il governo ci lascia soddisfatti, ma in parte”.

Marco
Podeschi, Upr: “
Ci fa piacere che il governo faccia un atto
concreto per l’ordine pubblico. L’anno scorso non fu accolto.
Dodici mesi dopo si è presa consapevolezza. Per fare passi avanti
servono soldi, risorse umane e tecnologie. Non si possono fare
inseguimenti con auto con più di 200mila chilometri. Qualche
automobile elettrica o ibrida per il centro storico inoltre non
sarebbe male”.

Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli
Affari Esteri
: “Ci sono elementi concreti come il rafforzamento
del pattugliamento 24 ore su 24, la dotazione di mezzi come auto e
strumenti tecnologici, il finanziamento. C’è una base, non un
tetto, un minimo economico dal quale partire”. 

Emendamento
dei consiglieri Cardelli- M.L. Berti- Berardi- M. Ugolini- Terenzi
aggiuntivo dell’articolo 42 ter
/
Ritirato

Alessandro Cardelli, Pdcs:
Si parla del rilascio della residenza a chi porta una somma di
denaro di almeno 5 milioni di euro. Per dieci anni non possono avere
copertura sanitaria e non possono iscriversi alle liste di
collocamento. Può attrarre persone che vogliono portare nuove somme,
pulite e messe al vaglio di qualsiasi tipo di controllo. Diversi
concorrenti europei anno già istituito ciò. Abbiamo deciso però di
ritirare il testo perché il tema, come ci è stato detto in
maggioranza, verrà preso in considerazione nei prossimi mesi”.

Emendamento
dei consiglieri Muccioli, Bronzetti, Margiotta e altri aggiuntivo
dell’Art. 43 bis/Approvato all’unanimità.

Anna
Maria Muccioli, Pdcs:
“L’emendamento modifica il Decreto
delegato n.131 del 2014 che definisce la riscossione di crediti,
rette e tariffe all’esattoria unica di Banca centrale. Parliamo di
rette scolastiche o della casa di riposo. L’emendamento vuole
scongiurare che, in caso di impossibilità del pagamento, il debitore
in difficoltà, perché inoccupato, disoccupato o capo di famiglia
monoreddito, debba subire la riscossione coattiva del credito”.

Gian
Matteo Zeppa, Rete:
“Si cerca di tutelare chi è più in
difficoltà. C’è poco da aggiungere, fortunatamente in questo caso
tra i firmatari c’è qualcuno di maggioranza e credo potrà passare.
Sono tutti strumenti per tutelare quella fascia di popolazione che
non deve pagare gli errori della politica”.

Enrico
Carattoni, Psd:
“Esprimo a nome del mio gruppo il voto
favorevole a questo emendamento che vuole far fronte a un periodo di
straordinarietà e lo Stato non deve andare a colpire famiglie con
misure come la riscossione coattiva”.

Denise
Bronzetti, Indipendente di maggioranza:
“Si vuole dare una mano
in situazioni di emergenza. Quando l’emergenza finirà, chi ha debiti
con lo Stato li dovrà assolvere”.

Luca
Santolini, C10
: “Quando riusciamo a lavorare in modo
trasversale riusciamo a fare qualcosa di buono”.

Nicola
Selva, Upr:
“Anche Upr sostiene questo emendamento. L’Aula deve
cercare di stimolare e sostenere interventi di aiuto verso chi è
debole in momenti di grande difficoltà”.

Paride
Andreoli, Ps
: “Confermo il voto favorevole all’emendamento
presentato dai colleghi”.

Federico
Pedini Amati, indipendente
: “Intervengo per confermare il mio
voto favorevole”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze:

“Sembra
una banalità, ma vi farei riflettere su cosa comporta a livello di
esattoria applicare questo. Ma mi rimetto alle decisioni dell’Aula”.

Anna
Maria Muccioli, Pdcs
:
“Esprimo compiacimento e ringraziamento a tutte le forze
politiche”.

Emendamento di Bronzetti-Lazzari e altri
aggiuntivo dell’articolo 43bis – Assunzione invalidi o portatori di
deficit/ approvato a maggioranza

Denise
Bronzetti, Indipendente:

“E’ stato raggiunto un accordo con tutti i gruppi politici su
questo emendamento. Si modifica la legge sul collocamento degli
invalidi con l’intento di migliorarla. In un momento di crisi,
l’inserimento degli invalidi è bloccato da tre anni e tre
finanziarie fa. Così si vuole tentare di rendere più efficace il
collocamento obbligatorio degli invalidi. Si inserisce l’obbligo in
particolare per le aziende che partecipano ad appalti per la
fornitura di bene e servizi dell’amministrazione”.

All’Articolo
44, Solidarietà Familiare

sono respinti gli emendamento completamente soppressivi di Ca e Rete
e quello modificativo di Upr. L’articolo 44 viene approvato.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Vogliamo che le aziende abbiano supporto dei famigliari ma in modo
diverso, pr esempio con i voucher che vorremmo poter estendere a
questa casistica, senza che ci sia un uso senza limiti di questo
istituto”.

Elena
Tonnini, Rete:

“In una Finanziaria si va a modificare il decreto dello scorso
maggio. Si amplia il concetto di solidarietà familiare alle spa. Un
intervento di questo tipo apre a tantissime distorsioni. I controlli
diventano difficili. Poi si apre alla concorrenza sleale tra le
società, tra chi può usufruire di familiari e chi no”.

Marco
Podeschi, Upr:
“Noi
abbiamo raddoppiato il compenso per il familiare, che aumenta a 200
euro al mese, per fare in modo che non sia un obolo, e abbiamo tolto
la rivalutazione annuale Istat che crea solo caos per cifre di questo
tipo. Fate una cifra più alta e togliete l’indice istat. Poi
l’aspetto economico: il governo prevede 1.200 euro all’anno per le
aziende che ricorrono alla solidarietà familiare. Queste aziende non
avranno più la spinta ad assumere. Solidarietà sì, ma ci vogliono
limiti alla decenza, abbiate la decenza di aumentare la cifra”.

Guerrino Zanotti, Psd:
“Avevo già espresso la mia contrarietà a questo provvedimento.
Credo che si vadano a sanare situazioni con un contributo minimo di
100 euro, dando possibilità a familiari pensionati di lavorare in
azienda. Mi piacerebbe poi sapere come sono effettuati i controlli.
E’ stata chiesta l’approvazione di questo articolo che estende la
solidarietà alle società, che devono avere almeno un dipendente.
Come ero contrario all’articolo 7, sono contrario a questo
articolo”.

Rossano
Fabbri, Ps
: “Resto
stupito da certe posizioni in Aula. Come si fa a pensare che un padre
non possa andare ad aiutare il figlio? Ma che società vogliamo? Non
solo è giusto l’articolo introdotto nel maggio 2015 e che oggi viene
allargato alle società di capitali, usate spesso in piccole aziende
familiari. Vogliamo ricordare i 5 mila euro di multe al genitore che
andava a dare due ore di cambio al negozio del figlio? Il Ps sosterrà
l’articolato del governo”.

Luigi
Mazza, Pdcs
: “Indico le
motivazioni a sostegno di questa modifica. Nella riforma del mercato
del lavoro auspichiamo di regolamentare il lavoro occasionale. Ma è
tradizione del Paese l’aiuto reciproco in famiglia nelle piccole
attività commerciali e artigianali. Con questo articolo si fa un
passo in più per le società di capitali a socio unico. E’ un
passaggio che avrei preferito affrontare nella riforma del mercato
del lavoro, non vorrei snaturare il concetto di solidarietà
familiare e che si andasse a estendere a società con 60-50% di quote
in capo a un familiare”.

Marco
Gatti, Pdcs
: “In questo
Paese per una serie di ragioni molte società che dovrebbero essere
individuali, per ragioni fiscali, si sono trasformate in società di
capitali quando dovrebbero essere società individuali. Dovrebbe
essere ripresa in mano questa materia”.

Roberto
Ciavatta, Rete:

“Ripropongo la logica di uno degli emendamenti portati al decreto
qualche mese fa. Uno Stato deve occuparsi dell’occupazione dei propri
concittadini. Quando diciamo che una società per azioni può
usufruire dei familiari, dovrebbero porsi dei limiti nel fatturato.
Bisogna distinguere l’attività che fa fatica ad arrivare a fine
mese, dall’attività che fa un utile importante. Lo Stato, in questo
ultimo caso, dovrebbe avere tutto interesse all’assunzione di
personale. Solidarietà familiare dovrebbe esserci nel momento di
difficoltà”.

Marino
Riccardi, Psd
:
“Non è ancora completa la casistica in cui sostegno della famiglia
può essere esercitato, l’emendamento non copre tutte le necessità.
Il Paese si è sviluppato grazie all’aiuto della famiglia. Non è
abolendo questo articolo che si faranno nuove assunzioni”.

Mimma
Zavoli,C10
:
“Mi asterrò perché me ne occupo per lavoro”.

Alessandro
Cardelli, Pdcs
:
“Questo articolo offre una risposta importante per un tessuto
economico che per il 90% è fatto da piccole imprese. Diversamente da
quanto detto da qualcuno, è molto restrittivo perché si limita ai
parenti di primo grado”.

Mario
Lazzaro Venturini, Ap
:
“Qui si fa passare dalla finestra ciò che non è entrato dalla
porta. Non è un modo nuovo ricorrere alla Finanziaria per far
approvare cose che prima non erano passate, è un metodo che non mi
piace molto”.

Vladimiro
Selva, Psd:

“Tutti condividono la necessità di permettere ai familiari di
prestare occasionalmente aiuto alle piccole aziende di famiglia.
Ricordo a Fabbri che già, senza il suo voto, era stato approvato il
decreto. Quello che ci preoccupa è la capacità di fare dei
controlli sul fatto che le prestazioni siano davvero occasionali, ci
vorrà un periodo di sperimentazioni per vedere quali saranno i
numeri”.

Paride
Andreoli, Ps:

“Mi pare siamo arrivati al punto in cui in questo Paese un nonno
debba chiedere il permesso per stare con i suoi nipoti. Siamo alla
frutta. Siamo il Paese della libertà, della pace e dell’uguaglianza,
con un articolo del genere, che voterò anche, siamo il paese della
solidarietà che dobbiamo però mettere nero su bianco. La mia
critica non è nei confronti del governo, ma di un’Aula consiliare
che deve fare un articolo come questo, e vuole dire che siamo allo
sbando. Noi l’articolo lo votiamo, però siamo alla frutta”.

Valeria
Ciavatta, Ap
:
“Questo articolo 7 esiste già, perché si fanno i proclami dicendo
che la solidarietà familiare non c’è quando l’articolo c’è già?
Quello che cambia è che viene chiamato solidarietà anche l’impiego
dei familiari alle società di capitali. Ma chi deve esercitare i
controlli, deve vedere chi è l’amministratore del momento, non chi
detiene le quote. Qualcuno ha inserito in questa Finanziaria
un’aggiunta su cui ci sono cose quantomeno discutibili. Mario
Venturini diceva che noi abbiamo ratificato un decreto tempo fa e ora
in Finanziaria si cambia la ratio stessa forse del decreto. Dalla
maggioranza con l’art. 7 era uscita una sintesi, ora qualcuno ha
forzato la mano con l’inserimento di questo articolo e non va bene.
Avevamo trovato insieme un punto di equilibrio, ora si deve
approfittare della Finanziaria su una questione che ha destato
interesse solo per qualcuno? Non è il massimo”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato
:
“L’intervento del consigliere che mi ha preceduto ha riportato le
cose come sono andate. Si sono riaperti argomenti su cui avevamo già
dibattuto. Il governo ha ritenuto di aggiungere la lettera ‘d’
rivolta a società di capitali di proprietà dell’ambito familiare,
riconducibile a una famiglia”.

Andrea
Zafferani, C10:

“Ho preso atto degli interventi e non so cosa sia successo in
maggioranza, solo che a distanza di pochi mesi ci sono state tre
modifiche della norma per estenderla. Nessuno mette in discussione la
necessità che, per determinate situazioni, sia necessario il
supporto di familiari, ma è anche vero che in questo articolo non
ci sono limiti all’utilizzo libero del lavoro dei familiari più
stretti”.

Elena
Tonnini, Rete:

“Con l’abrogazione non si eliminano il decreto e la solidarietà
familiare. Qui si vuole fare una forzatura come ammesso da parte
della maggioranza su cose che allora non si erano fatte passare.
Questo ampliamento della solidarietà rischia ad aprire
distorsioni”.

Marco
Podeschi, Upr:

“C’è enfasi ideologica, si ritorna agli anni ’70, ’80, forse
perché il venerdì sera ci sono le serate revival. Vi ricordo
consiglieri che non ci sono i soldi. Fate le cose serie, togliete le
indicizzazioni e aumentate a 200 euro, lo dico per il segretario di
Stato Capicchioni, cercate di fare le cose semplici”.

Emendamento
Bronzetti- Lazzari e altri aggiuntivo dell’articolo
44ter
Art. 44 Ter “Incentivazione interscambio interno”. Approvato a
maggioranza.

Denise
Bronzetti, Indipendent
e:
E’
un emendamento volto ad aiutare le imprese sammarinesi su cui si è
trovato accordo con quasi tutti i gruppi consiliari. Do lettura:

‘Al fine di sostenere e rafforzare relazioni economiche tra operatori
di diritto sammarinese, si dà mandato al Congresso di Stato di
definire, entro il 31/03/2016, misure di incentivazione in favore di
aziende che acquistano materie prime e beni strumentali oppure
servizi connessi alla lavorazione dei beni oggetto dell’attività
di impresa da altre aziende sammarinesi. Tali incentivazioni dovranno
trovare espressione in meccanismi di riduzione delle imposte
indirette’”.

Marco
Podeschi, Upr:
“Stiamo
trattando l’accordo con l’Ue e queste pratiche non sono ben viste,
non vorrei si prevedano incentivi contrari alle indicazioni europee.
Qua si danno incentivi a pioggia a tutti. E Capicchioni avrà minor
gettito fiscale”.

Roberto
Ciavatta, Rete
: “Anche
Rete non ha sottoscritto l’emendamento e non lo condividiamo. Non è
con imposte e sgravi che si favoriscono transazioni interne”.

Luigi Mazza, Pdcs:
“Credo che l’articolo abbia delle problematiche, il rischio è che
si tenda a privilegiare chi acquista dall’interno, ma non funziona il
meccanismo. Diverso il discorso se riguarda filiera prodotti agricoli
e caseari. E’ un articolo che deve essere raffinato, così come posto
anche io vedo qualche dubbio”.

Massimo
Cenci, Ns
: “Anche Noi
sammarinesi non ha posto firma. Anche noi troviamo complicata la sua
applicazione”.

Matteo
Zeppa, Rete:
“Poi
bisognerebbe almeno scrivere che le agevolazioni vanno solo ad
aziende in pari con contributi per i lavoratori”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato
:
“Vedo che su questo emendamento si sono trovate convergenze di
diverse forze politiche. Mi trovo d’accordo, sembrerà strano, su
quanto detto da Podeschi. Mi pare difficile la sua applicazione. Se
verrà approvato i tecnici avranno il loro bel da fare”.

Denise
Bronzetti, Indipendente
:
“Resto con un testo sottoscritto da molte forze politiche, rimango
con questo e lo pongo in votazione”.

All’Articolo
48
.”Imposta
complementare sui servizi”

sono presentati emendamenti abrogativi da parte di Ca, Rete e Ps,
mentre Upr presenta un emendamento modificativo/ c
on
27 voti a favore, 25 contrari e un astenuto sono approvati gli
emendamenti abrogativi
,
di conseguenza Upr ritira il suo emendamento

Andrea
Zafferani, C10
: “E’ un
imposta che non funziona, si percepisce un quinto di quanto stimato,
è imposta che viene evasa. In questa situazione aumentarla non ha
molto senso. Noi presentiamo un emendamento abrogativo. Se arriverà
l’Iva ci confronteremo, al momento siamo con un altro regime. Su quei
pochi che hanno rispettato le norme, vi pregherei di non caricare
ulteriori balzelli e di trovare invece il modo di far pagare chi non
lo fa”.
Roberto
Ciavatta, Rete:
“Non
posso far altro che ricordare che siete andati sulla stampa a
presentare una finanziaria che non aumenta le tasse, invece questa è
una tassa che aumenta e oltretutto che non funziona. Non ha da
esistere questo articolo, né per gli introiti, né in favore delle
aziende. Un intervento coraggioso sarebbe stato piuttosto diminuirla,
dimezzarla. Auspico il segretario ritiri questo articolo perché non
ce n’è bisogno
”.

Paride
Andreoli, Ps
: “Anche il
Ps presenta un emendamento abrogativo all’imposta complementare sui
servizi. E’ inopportuno aumentarla dal 3 al 4%, significa ancora una
volta mettere a carico dell’utente ulteriore tassazione. Tenendo
conto 150 mila euro è la cifra irrisoria messa a bilancio per questa
maggiorazione. Piano piano con l’introduzione dell’Iva ci stiamo
avvicinando a forme di tassazione a noi vicine”.
Marco
Podeschi, Upr:
“Do
lettura del nostro emendamento ‘Dal decorrere del gennaio 2016
l’imposta generale sui servizi è abrogata’. Il nostro emendamento va
ancora più avanti rispetto all’articolo del congresso e agli
emendamenti dell’opposizione. Proponiamo di abolire una tassa inutile
che non ha raggiunto gli obiettivi. L’aumento dell’1% porterà
qualche spicciolo in più, noi proponiamo di abrogarla e non pensiamo
che ci saranno chissà quali effetti, sarà superata nei prossimi
mesi all’Igc e così avviciniamo il passaggio inevitabile”.
Gian
Nicola Berti, Ns:
“Segretario,
lei conosce la nostra posizione. Noi non sosterremo la richiesta di
abrograzione, ma vorremmo fare una lezione di etica. E’ vero che
questo può essere un primo passaggio verso l’Iva ma la differenza è
marcata. Lo dimostra la raccolta avuta da questa imposta. Sarebbe
stata maggiore se fosse stata simile all’Iva. Evitiamo la
similitudine. Mi preoccupano due fattori. Il gettito ci dice che sono
in pochi a pagarla, la seconda che sono tanti ad evaderla. Forse
dobbiamo migliorare i controlli. Ma sono piuttosto complicati. Questa
è una delle tipiche imposte che hanno alimentato l’evasione fiscale.
Abrogare la norma è sbagliato. Ma se dobbiamo avere effetti deleteri
è ancora peggio. Cerchiamo di incentivare comportamenti virtuosi e
facciamo vedere a chi l’ha pagata che andiamo a prendere chi non l’ha
pagata”.
Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs
:
“Mi trovo in perfetta sintonia con il collega Berti. Penso che un
ripensamento vada fatto sull’aumento al 4% in particolare in questo
momento di crisi di consumi. Terrei conto delle 1.300 firme di Unas e
dei comunicati congiunti della categorie. Le chiedo la possibilità
di ritirare questo articolo”.
Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato:
“L’articolo
48 ha sollevato tanti problemi nell’opinione pubblica, il che è
comprensibile se si parla di aumento di imposte, anche lieve. Non è
stato fatto per avere nuovi introiti per lo Stato. E’ un’imposta in
continuo aumento e per il 2015 arriveremo a un gettito che neanche ci
aspettavamo e forse lo dobbiamo all’uso della Smac. Vorrei capire
come questo incremento porti ad evadere. Si dice che questa è
l’imposta più evasa ma qualcuno ha sbagliato i calcoli e ha derogato
all’inizio, questo è il perché l’incasso è stato inferiore
all’inizio. Le difficoltà sui controlli non esistono solo su questa
imposta ma su tutte, perché l’ufficio tributario non è stato
potenziato anni fa. In questo Paese si parla di competitività e che
l’aumento dell’1% possa mettere in crisi comparti: siamo lontanissimi
dalla realtà. Non vogliamo fare ulteriore cassa, è un percorso che
nasce da più lontano. Dobbiamo andare in quella direzione se
vogliamo interfacciarci all’esterno e passare al regime Iva di cui
questa è una tappa di avvicinamento”.

San Marino, 18 Dicembre 2015/03

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