Consiglio Grande e Generale 22-30 ottobre. Martedi’ 29 ottobre, notturna

Consiglio Grande e Generale 22-30 ottobre. Martedi’ 29 ottobre, notturna

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 22-30 OTTOBRE

MARTEDI’ 29 OTTOBRE-notte

 

In seduta notturna il Consiglio grande e generale riprende dalle
ultime repliche del dibattito sull’assestamento di bilancio 2013. Si passa poi
all’esame dell’articolato e dei 36 emendamenti presentati da governo e partiti
di opposizione. I lavori vengono interrotti all’articolo 14
“Rafforzamento
patrimoniale della Cassa di risparmio” e riprenderanno domani mattina.

All’articolo
10 “
Parco scientifico-tecnologico” viene
respinto, con 23 voti favorevoli e 32 contrari, l’emendamento soppressivo
presentato da Ps-Upr per “lasciare i disposti del bilancio approvato lo scorso
dicembre, rimandando eventualmente l’intervento alla Finanziaria 2014”,  spiega il consigliere Marco Podeschi (Upr). Dalle
forze di opposizione (Rete, Su, C10), oltre al sostegno all’abrogazione, arriva
la richiesta di maggiori informazioni. “E’ un progetto strategico per il Paese
e con questo intervento acceleriamo sull’incubatore d’impresa. Tutto è alla
luce del sole”, replica il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli,
assicurando il confronto con tutte le forze politiche.

All’articolo
successivo, l’11, “Interventi a modifica delle leggi in materia di sicurezza
sociale” l’emendamento soppressivo sempre presentato da Ps-Upr viene ritirato,
nell’auspicio, già accolto dal governo, che la questione sia affrontata
dalla  legge fiscale.

All’articolo 12,
“Partecipazione della Repubblica di San Marino all’Esposizione universale di
Milano 2015”, l’emendamento modificativo di Rete chiede, spiega il consigliere
Roberto Ciavatta, di “abrogare il riferimento alla possibilità, tramite decreto
delegato, di avere deroghe in materia di procedure amministrativo-contabili”.
E’ bocciato con 22 voti favorevoli, 31 contrari e un astenuto.

All’articolo 13,
“Emissione di titoli pubblici”, sono tre gli emendamenti di Ps-Upr. Il primo,
spiega, Marco Podeschi, chiede che “il regolamento di emissione sia adottato
non tramite decreto delegato, ma con una specifica legge. I tempi tecnici ci
sono, si parla della ricapitalizzazione della banca più importante del Paese e
sarebbe un bel segnale”. Il secondo, prosegue, “in merito di remunerazione,
prevede che sia il mercato a definire il tasso”. Infine il terzo “limita ai  soggetti vigilati e, se vuole, al Fondo servizi
sociali la possibilità di partecipare all’operazione, cassando gli enti e le
Aziende di Stato. Conosciamo le disponibilità liquide”. Rispondendo, anche alle
domande poste da Rete e C10, il segretario di Stato Felici sottolinea che “la
scelta dell’emissione di titoli ha una dignità più elevata. Il decreto delegato
prevede caratteristiche minime e lo strumento è definito al massimo, senza
restrizioni. Poi si decideranno con precisione durata, numero di emissioni, tasso,
tra l’1% e il 2%, e distribuzione dei soggetti. Il decreto serve anche perché
sulle procedure d’urgenza non c’è nulla di scientifico. Su una ratifica veloce
c’è l’impegno. Cassa di risparmio avrà la parte preponderante, ma c’è da
mantenere un equilibrio sulla liquidità residua. Si valuterà con Bcsm il mix
migliore di esposizione”. I tre emendamenti sono respinti. Il primo con voto
palese, il secondo con 22 voti favorevoli e 33 contrari, il terzo con 23 voti
favorevoli  e 31 contrari.   

All’articolo 14,
“Rafforzamento patrimoniale della Cassa di risparmio”, l’emendamento di Ps-Upr
per abrogare il comma 4 viene respinto con 22 voti favorevoli e 33 contrari.

 

Di seguito un riassunto delle ultime repliche del
dibattito

 

Repliche

Pier Marino Mularoni, Upr: “Il segretario di Stato per gli Affari esteri ha
fatto un intervento boomerang. Ci ha detto che nessuno riesce a trovare un
euro, nemmeno la Rotschild, per la nostra economia e per ricapitalizzare la
Cassa. E che sta facendo un grande sforzo con Italia per la black list. Un
intervento che dà l’idea della debolezza della politica estera, che è la base
di quella economica in questo Paese. Deve accompagnare lo sviluppo. La
maggioranza in sei anni non ha proposto un progetto. C’è il problema della
gente ora, c’è da fare. Non si può dire che l’assestamento è storico con 10
milioni di risparmio, l’1,85% del bilancio. Con meccanismi che non stanno in
piedi. E’ ora di fare i bilanci reali. Questa è una previsione, vedremo come
andrà a finire. Il Paese chiede qualcosa in più dell’ordinaria amministrazione,
ci chiede di essere trasparenti, sulla ricapitalizzazione della Cassa per
esempio. Dov’è il Piano poliennale di recepimento? Questo assestamento è da
ordinaria amministrazione, non ha capito come sta il Paese. Servono
investimenti per creare sviluppo. I dilettanti si affidano a entità esterne per
trovarli. Qui parliamo di spiccioli di risparmio e la gente non arriva fine
mese. Aumentiamo anche il deficit se va in investimenti per lo sviluppo”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la
Cultura
: “Non è la finanziaria. La
portata è minore. Molte delle aspettative espresse devono trovare risposta nel
bilancio 2014. Siamo stati di fronte a un obiettivo doloroso, 10 milioni di
risparmio in poco tempo su voci già mitigate da anni. Abbiamo risposto.
Tagliando la spesa non si genera sviluppo. Per questo nel previsionale 2014
devono esserci non solo tagli, anche interventi per lo sviluppo. E l’obiettivo
del riequilibrio della spesa pubblica. Serve un Piano Marshall per rilanciare
gli investimenti. Se dobbiamo fare un sacrificio di 40 milioni, facciamolo di
42 con una rata di un mutuo ventennale per fare ripartire l’economia.
Altrimenti non succederà.

Dietro i numeri ci sono
persone, si taglia la carne viva e dobbiamo esserne consapevoli. Anche quando
sono sprechi. Perché possono configurarsi come ammortizzatori sociali. E si
possono creare scompensi. Per le mense eravamo in sovrannumero e l’intervento
ha generato dolore. Dobbiamo considerarlo. Almeno la metà di quelle posizioni
sono già state riassorbite senza ulteriori costi. Speriamo di fare altrettanto
per la restante metà.

Abbiamo 1,7 milioni di euro di
risparmio nella cultura. E più costi per 230 mila euro in particolare per la
crescita delle richieste di diritto allo studio. Ci siamo impegnati per il 2014
a contenere la spesa di questa macrovoce nei 2 milioni di euro. Ma serve la
collaborazione del Consiglio per il forte intervento sui trasporti che creerà
tensioni. È inutile che l’opposizione dica che generiamo scompensi. Lo
sappiamo. È ovvio. Non possiamo essere dualistici, ma avere un unico
comportamento”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Non ha capito l’impossibilità di tagliare uno
spreco. Per noi il comitato per la spending review non serviva e non ci piace
la leggerezza del segretario di Stato Felici quando parla dei 44 mila euro
spesi. Ricordo che quattro quinti dello spending team sono anche dirigenti. Ho
sempre detto che è difficile fare ciò di cui il Paese ha bisogno in poco tempo.
Avete risparmiato 10 milioni, ma avete portato 10 mila persone in piazza.
Qualcosa cozza tra i vostri risparmi e ciò che percepisce la cittadinanza.
Spero non ci sia malafede nei tagli orizzontali. Ma i segretari di Stato non
spiegano che tipo di economia e di risparmi si fanno. C’è qualcosa che non va a
livello di comunicazione. Ed è un problema grosso. La cittadinanza percepisce
altro, non i 10 milioni di risparmi, bensì tasse e balzelli. Qualcosa in
maggioranza non va, si fanno riunioni all’ultimo, non è il modo di fare. Siete
zoppi a livello di inventiva e di comunicazione. Ci sono 1.500 persone
attaccate alla canna del gas, serve un barlume di umanità e si accusa
l’opposizione di fare polemica. Rotschild ha fatto il bello e cattivo tempo
nell’economia mondiale, non si liquidano come se nulla fosse. Non sapete
comunicare”.

Nicola Renzi, Ap: “La riforma del catasto è stata citata a volte in maniera
surrettizia. Il segretario di Stato Fiorini vuole gestirla in maniera condivisa
e fa specie che non si perda occasione per fargli i complimenti in maniera
ironica per fare intendere che sarà una sorta di ‘regalo di Natale’ all’incontrario
alla popolazione. In mancanza dell’intenzione di farla ci sono critiche, quando
si vuole mettere mano altrettanto. Si adeguerà il tutto a una normativa moderna.
Mi piacerebbe un approccio costruttivo e non descrivendo demoni che non ci
sono”.

San Marino, 29 OTTOBRE 2013/03

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy