Consiglio Grande e Generale, 24 luglio, seduta mattutina. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, 24 luglio, seduta mattutina. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 20-24 LUGLIO

VENERDI’  24 LUGLIO -mattina

Il Consiglio Grande e Generale in mattinata conclude la ratifica dei decreti delegati.

Il dibattito si concentra sul decreto delegato n.100 “Integrazioni alla disciplina di valutazione dei titoli e alle disposizioni in materia di titoli di studio per gli aspiranti ad incarichi e supplenze e per l’accesso all’insegnamento nella Scuola Media Inferiore e Scuola Secondaria Superiore, Lingua Inglese nella Scuola Elementare ed Educazione Fisica nelle scuole di ogni ordine e grado”. Al termine del dibattito, il decreto sui titoli di studio viene ratificato con 17 voti a favore e 16 contrari.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio dal comma 23 “Conferimento in proprietà dell’immobile autorizzato dal Congresso di Stato con delibera n.17 del 16 giugno 2015”.

Comma 22. Ratifica Decreti delegati.

Decreto Delegato  n.100 – Integrazioni alla disciplina di valutazione dei titoli e alle disposizioni in materia di titoli di studio per gli aspiranti ad incarichi e supplenze e per l’accesso all’insegnamento nella Scuola Media Inferiore e Scuola Secondaria Superiore, Lingua Inglese nella Scuola Elementare ed Educazione Fisica nelle scuole di ogni ordine e grado

Francesca Michelotti, Su: “Noi voteremo contro questo decreto perché possa restare in vigore quello precedente, il 94, che era sicuramente migliore dell’attuale”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Mi auguro il decreto 94 non sia stato modificato perché tutta l’opposizione si era dichiarata favorevole. Fino a ieri infatti si stabiliva che la commissione, rispetto ai titoli e punteggi per le graduatorie degli insegnanti, attribuisse ai corsi Forcom 6 punti, come ad un master o dottorato. Questi titoli però costano molto meno, forse è segnale che la didattica sia più carente. Spesso poi questi corsi sono realizzati da consorzi e non dall’università. In molti corsi non c’è la presenza di un docente, sono on-line e fatti da casa. Non solo: contro quanto previsto dalla legge, può iscriversi anche chi ha solo una laurea triennale. Visti i punteggi dati, c’è stata una corsa a iscriversi, per non rimanere indietro nelle graduatorie. Il primo decreto sanava la situazione. Il nuovo lo ricalca nel contenuto, ma il ’94 riportava il testo della legge vigente, il 100 dà per scontato quello che la legge dice e lascia sulle spalle della commissione il rischio di valutare titoli di studio, sbagliando. Non voteremo contrariamente, ma vorremo dal segretario una spiegazione per un cambio repentino con un decreto dello stesso contenuto ma con una formulazione che potrebbe forse prendere in giro le aspettative cdi chi aveva insistito modifica”.

Nicola Renzi, Ap: “Questo decreto non credo sia la parola fine all’annosa questione, ma serve forza per mettersi ad un tavolo per confrontarsi su quali titoli di studio diano accesso all’insegnamento. Il segretario ha fatto bene ad aprire a settembre un confronto con forze politiche, scuola e sindacati a questo scopo. ”.

Ivan Foschi, Su: “Mi pare che la segreteria per l’Istruzione non abbia coraggio di dare criteri oggettivi e non passibili di interpretazioni per l’attribuzione di conteggi. Bisogna guardare attinenza alle materie di insegnamento e molti altri fattori, andava fatto un lavoro più accurato dove si andava a valutare i singoli casi”.

Marco Gatti, Pdcs: “Solo per chiedere un chiarimento al segretario. All’articolo 2, si parla che dei titoli di cultura che servono, partono da un allegato che successivamente viene indicato diversamente”.  

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato replica: “Il decreto è stato modificato seduta stante perché questo tipo di corsi in origine prevedevano per l’iscrizione solo la laurea magistrale e specialistica,  successivamente anche quella triennale. Se avessimo approvato la norma così come definita avremmo riconosciuto a chi portava documentazione propria alla commissione il punteggio e non a  chi non riusciva a farlo. Allora si è detto di fare in modo che la commissione stessa compia un esame più approfondito che in passato. E’ assolutamente necessario con una nota verbale chiarire cosa intenda il decreto e che non ci si può limitare alla semplice documentazione di iscrizione ai corsi in oggetto. Ma serve una verifica oggettiva delle peculiarità richieste per i titoli di studi e per le modalità di erogazione di questi corsi, che può essere in forma mista, non possiamo demonizzare l’on-line, ma deve essere verificata sul campo e non da titoli. Ci sono istituti-consorzi che hanno modificato la dicitura in corso d’opera, dimostrando la non serietà necessaria. Per fare questo proporremmo una nota verbale in cui specifichiamo che la commissione per la formazione delle  graduatorie di incarichi e supplenze verifichi in modo oggettivo, e non solo documentale, la coerenza dei documenti ai requisiti richiesti. Per chiarire così molti dubbi sollevati”.

Franco Santi, C10: “Si lascia discrezionalità alla commissione. Si poteva procedere in modo più semplice: se per l’accesso a quel corso veniva chiesto la laurea triennale, il punteggio non veniva riconosciuto, diversamente poteva essere riconosciuto. Ora con il 94 si è voluto fare di più e abbassare il punteggio da 6 a 1,5.  Però con il nuovo decreto si è scelto di mantenere una certa indeterminatezza per lasciar decidere la commissione. Si è tornati indietro. Bene la specificazione della nota verbale e spero la commissione dia la giusta valutazione”.

Francesca Michelotti, Su: “La novità dei due decreti sta nell’obbligo degli aspiranti di portare certificazione su corsi di formazione da cui desumere titolo di accesso, laurea triennale, specialistica/vecchio ordinamento e le modalità di somministrazione della didattica che possono essere in presenza o mista con l’on line. Oppure esclusivamente on-line.  Nel primo decreto la necessità di specificare era chiara, nel secondo si scegle strada più nebulosa, perchè chi certifica lo può fare con documentazione che non specifica titolo di accesso e a verificare ci pensa la commissione che deve prendere in considerazione solo corsi in cui si accede con laurea specialistica e di vecchio ordinamento. Noi pensiamo il 94 fosse più chiaro e in linea con la legge, il secondo lascia margine di interpretazione non molto corretto. Pur prendendo atto dichiarazioni di buona volontà non voterò il decreto”.

Giuseppe Maria Morganti. Segretario di Stato: “Il prelievo di insegnanti non deve essere solo dalle graduatorie, dobbiamo mettere in piedi concorsi, da settembre c’è questo impegno. Adesso c’è la matassa di questi corsi Forcom. Santi forse non ha ascoltato, noi riconosciamo la legge che va applicata, purtroppo la commissione su questo terreno non è stata lineare e la richiamiamo a questo. Noi richiedevamo con il ’94 solo la certificazione documentale che quegli istituti possono non renderla adeguatamente.  Perciò ora chiediamo oggettività nel riconoscimento del titolo post-laurea per avere una valutazione”.

Ratificato 16 contrari 17 favore.

San Marino, 24 LUGLIO 2015/01

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