Resoconto Consiglio Grande e Generale 4 marzo 2013 – notturno

Resoconto Consiglio Grande e Generale 4 marzo 2013 – notturno

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 28 FEBBRAIO-6 MARZO

 Lunedì 4 Marzo 2013 – NOTTURNO

In seduta notturna il Consiglio grande e generale riparte dall’istanza d’Arengo sul voto palese, respinta dopo un lungo dibattito. Si è quindi passati all’esame di due istanze presentate dal segretario di Stato per il Territorio: respinta la numero 12, in favore dell’asfaltatura del manto stradale di Via Montalbo-Viale Campo dei Giudei nel tratto compreso tra il bivio con Via Napoleone Bonaparte ed il bivio per il cimitero. Accolta invece all’unanimità l’istanza n. 21 per il ripristino della rampa di skateboard al Parco Ausa di Dogana. Respinta anche l’istanza d’Arengo n. 6,  perché “sia prolungato il periodo previsto dalla legge per il rimborso dei mutui immobiliari garantiti dallo Stato”. Approvato a maggioranza invece un ordine del giorno, presentato nel corso della discussione dalla coalizione Bene comune, che va a recepire in parte le richieste degli istanti.

Infine, si è aperto il confronto sull’istanza d’Arengo n 11, per una migliore definizione dello status giuridico del forestiero convivente. I lavori del Consiglio grande e generale ripartiranno da questo punto mercoledì mattina, 6 marzo.

Di seguito un riassunto dei lavori.

 Istanze d’Arengo

Istanza d’Arengo n 10 affinché il ricorso alla modalità del voto segreto – in occasione della votazione complessiva di una legge da parte del Consiglio Grande e Generale – divenga ammissibile solo qualora la maggioranza semplice dei Consiglieri abbia votato a favore del ricorso a tale modalità. RESPINTA.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il tema si colloca all’interno della questione dell’aggiornamento del regolamento del Consiglio grande e generale. Il testo presenta lacune e necessita di una revisione per snellire i lavori garantendo il ruolo dell’opposizione. Durante la scorsa legislatura i gruppi hanno lavorato su un nuovo regolamento ma non sono arrivati a produrre un progetto di legge. Pur condividendo lo spirito, la problematica va affrontata con un nuovo regolamento e con una legge qualificata”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Ritengo opportuno salvaguardare il voto segreto come regolamentato, altrimenti si possono produrre situazioni anomale come la delega del parere su una votazione”.

Francesca Michelotti, Su: “Tendenzialmente sono favorevole alla richiesta di facilitare l’efficacia del voto palese. Il voto segreto garantisce la libertà del consigliere quando il partito è padrone. Ma anche dalle pressioni di amici e parenti. Comunque il voto palese è migliore perché è il voto di persone più evolute, anche a livello politico. L’elettorato inoltre deve sapere la verità sull’azione dei consiglieri”

Giovanni Lonfernini, Upr:
“Abbiamo depositato un progetto di legge sul voto palese. L’istanza individua un meccanismo che presenta termini di eccessiva rigidità. La nostra normativa disciplina solo in alcuni casi il voto segreto, votazioni su persone o riservate o urgenti, e previo accordo tra Ufficio di presidenza e Reggenza. Il voto palese è l’essenza della democrazia parlamentare e incontra le esigenze di trasparenza della cittadinanza. E intanto ancora aspettiamo lo statuto delle opposizioni. Sono entrambi due passaggi insostituibili”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il voto segreto è uno dei tasti dolenti di quest’Aula. E’ arrivato ad eccessi evidenti. Il voto palese ha la priorità su tutto, è un atto dovuto, noi siamo stati delegati dalla popolazione. La problematica del regolamento consiliare va avanti da anni: occorre definire le casistiche tra voto palese e voto segreto. Noi votiamo a favore dell’istanza, è stringente, ma è grido d’allarme della cittadinanza”.

Andrea Zafferani, C10: “I cittadini portano istanze affinché i consiglieri si prendano delle responsabilità. Dimostrano il fallimento della politica nella capacità di riformarsi. Parliamo del regolamento consiliare da almeno 4 anni e forse più e siamo ancora all’inizio. Cominciamo ad accogliere queste istanze. Il rinvio al regolamento consigliare torna spesso, invertiamo quest’ottica”.

Maria Luisa Berti, Ns: “E’ doveroso correggere il falso messaggio su quello che può essere stato indicato come abuso del voto segreto. Questa istanza tratta dell’uso della votazione segreta nei progetti di legge, nella loro votazione finale. E’ lo stesso regolamento del Consiglio che prevede questa modalità, non c’è nessun abuso, ma solo il rispetto delle regole. Come movimento Noi sammarinesi abbiamo in tutte
le sedi espresso la nostra condivisione sull’introduzione del voto palese, ritenendo che possa essere lo strumento di maggior controllo della popolazione su un rappresentante eletto, ma questa disciplina deve essere ben ponderata in un regolamento. Quindi, votazione palese sì, condividiamo la ratio di questa istanza, ma riteniamo debba essere introdotta in un regolamento consiliare”.

Pier Marino Mularoni, Upr:
“La politica ha dato segnali distorti nell’utilizzo della votazione, segreta, cui è ricorsa spesso per gestire situazioni politiche che non era opportuno, o considerato utile, rendere pubbliche. Oggi la politica ha bisogno di trasparenza e deve sapere dimostrare coerenza rispetto quello che si dice nel Paese e quello che si fa poi in Aula. Ecco perché l’Upr ha previsto un progetto di riforma della legge per rendere il voto sempre palese, che non deve essere visto con timore, ma come manifestazione di libertà. Questo tema può essere affrontato nel regolamento consiliare, ma in passato si è perso tempo senza trovare una soluzione negli equilibri delle forze politiche e credo non si possa più aspettare, pena una perdita maggiore di credibilità della politica. Allora questa istanza, pur in maniera troppo rigida, ha il merito di sollevare questo problema. Così come presentata non è la soluzione ideale, ma l’eccezione deve essere la votazione segreta. Riproponiamo una discussione sul nostro progetto di legge che è aperto al confronto”. 

William Giardi, Upr: “L’istanza è rivolta alla limitazione del voto segreto a situazioni ben definite. E’ anche poi vero che il voto segreto permette ad alcuni consiglieri di eludere i capobastoni, ma a San Marino non c’è il Porcellum, dove le persone vengono elette senza un contatto diretto dall’elettorato. I consiglieri vengono eletti direttamente dal corpo elettorale e a loro dovrebbero rispondere. E’ preoccupante che in una democrazia compagni di partito dicono cosa fare agli altri, e non si accolgono le istanze della popolazione”.

Luca Santolini, C10: “Visto il ritardo nell’emanazione del regolamento consiliare ci dobbiamo dare un tempo definito, per esempio sei mesi, per la sua approvazione. Questa richiesta non è una provocazione, ma vuole essere una proposta concreta per andare incontro allo spirito di un’istanza che mi sembra tutti
condividano”.

Nicola Renzi, Ap: “Capiscono benissimo questa è istanza, il mio movimento da tempo si è dichiarato a favore della trasparenza. Personalmente, ho una visione più sfumata. Ora ci troviamo a dover valutare un’istanza che è legittima, ma propone come soluzione un meccanismo fortemente macchinoso. E potrebbe creare dei disguidi. E’ una tematica principalmente da regolamento consiliare. Se l’Aula vuole parlare prima possibile di una modifica del regolamento consiliare ci impegniamo a farlo con lealtà e concretamente. Come Ap quindi diamo la massima disponibilità a discutere con urgenza di questo tema all’interno di una riforma del regolamento consiliare”.

Toni Margiotta, Su: “L’istanza ha toccato un tema molto sentito in Aula e in territorio, in campagna elettorale ogni forza politica ha sbandierato il proprio programma attraverso la trasparenza. La richiesta degli istanti è il primo mattoncino che va verso quella direzione. Siamo quindi favorevoli all’istanza che va a responsabilizzare il consigliere”.

Paolo Crescentini, Ps:
“E’ evidente che si deve mettere mano alla riforma del regolamento consiliare che deve essere reso attuale con i tempi. L’auspicio è che si possa andare in questa direzione e l’istanza la leggo in questo senso, nel voler riformare tutte quelle che sono le regole del gioco dell’Aula, sia in Consiglio che nelle commissioni. C’è già una prima base su cui confrontarsi, grazie al provvedimento dell’Upr. Il mio auspicio è che si possa andare in tempi brevi a una modifica del regolamento e che non si guardi solo al voto palese, ma si contempli a 360 gradi lo scenario, come per esempio anche l’equiparazione dei
consiglieri”.

Gian Nicola Berti, Ns:  “È un dibattito piuttosto stimolante. E’ un tema che anche nella precedente legislatura ha visto il sottoscritto sostenere la necessità che il Consiglio faccia un passo in avanti verso la democrazia parlamentare in uno Stato di diritto. Nel 1907 il voto segreto aveva le sue motivazioni, in uno Stato che non era di diritto chi votava fuori dal partito rischiava l’emarginazione. Oggi siamo in un altro momento storico di assunzione delle responsabilità. Ogni parlamentare ha il diritto di votare contro la sua maggioranza in un provvedimento che non condivide e ha il dovere di assunzione di responsabilità nei confronti dei suoi elettori”.

 

Istanza n. 21 perché sia ripristinata la rampa di skateboard presso il Parco Ausa di Dogana. APPROVATA ALL’UNANIMITÀ

Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio: “La Giunta di Serravalle esprime parere favorevole all’installazione di una struttura idonea. Il parco Ausa é dotato già di diverse infrastrutture per cittadini, la rampa di skateboard era presente in passato, eé stata poi rimossa a causa della sua usura. Questo governo ritiene utile il riposizionamento di una nuova rampa per i giovani e, viste le considerazioni favorevoli della giunta, dà parere favorevole all’accoglimento dell’istanza”.

Elena Tonnini, Rete: “Siamo contenti dell’accoglimento del governo di questa istanza ed è stato sottolineato il parere della giunta di Serravalle. E’ innegabile l’importanza di investire in questo tipo di cose piccole, che hanno alto valore di aggregazione per i giovani“.

Augusto Michelotti, Su: “Siamo favorevoli all’istanza”.

Luca Santolini, C10: “Mi dichiaro a favore e ringrazio il Segretario. Si parla sempre di carenza di luogo di ritrovo per i giovani e chi frequenta il parco Ausa sa che la struttura, di costo irrisorio per lo Stato, è stata insieme al parco da basket un punto di ritrovo per i ragazzi di Serravalle“.

Nicola Renzi, Ap: “Per la cittadinanza giovanile è una possibilità sportiva, ma anche un luogo di ritrovo che è anche a costi di manutenzione ridotti e valido anche perché stabilisce una sorta di auto-organizzazione di chi accede. Con convinzione sosteniamo come Ap la proposta degli istanti e valutiamo positivamente la posizione del governo“.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Ringrazio il segretario Fiorini per questa presa di posizione, anche per il fatto che in Repubblica latitano spazi di aggregazione alternativi. La rimozione della rampa fu qualcosa di strano che è stato superato con l’accoglimento dell’istanza”.

Marco Podeschi, Upr: “Il gruppo consiliare dell’Upr vuole dichiarare che voterà a favore dell’istanza“.

Mirko Tomassoni, Psd: “E’ una cosa positiva l’installazione di strutture che permettono la pratica di sport se non creano problemi di disturbo e impatto ambientale. Mi risulta ci siano diversi atleti che praticano questo sport e ritengo utile anche l’installazione di un’altra struttura al coperto“.

Pier Francesco Ugolini, Pdcs: “Questa istanza evidenza un bisogno sentito dalla popolazione giovanile. Lo skateboard è un modo di stare insieme tra i giovani, è uno sport diffuso e consolidato. per questi motivi esprimo a nome del gruppo Pdcs-Ns parere favorevole all’accoglimento dell’istanza“.

 

Istanza n. 6 – Cittadini sammarinesi perché sia prolungato il periodo previsto dalla legge per il
rimborso dei mutui immobiliari garantiti dallo Stato

RESPINTA

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Il periodo massimo trentennale è previsto per legge e da contratti annuali con gli istituti di credito. Stipulare un mutuo a 30 e 40 anni consente di
alleggerire la rata, ma il conto interesse aumenterà di anno in anno. Superata la soglia 25 -30 anni ulteriori aumenti di durata incidono in modo poco significativo, ma gli interessi aumentano in modo sensibile. Nella finanziaria approvata lo scorso dicembre 2012, l’ultimo comma dell’articolo 39 recita che ‘tenuto conto dell’attuale crisi economica, le difficoltà di famiglie e imprese, è demandata a un apposito decreto delegato, con accordo di Abs e Bcsm, la sospensione dei pagamenti’ per un periodo determinato. In funzione di quanto dovrà essere emanato nei prossimi mesi e in funzione della rivisitazione della legge sull’edilizia sovvenzionata, chiedo di respingere l’istanza per la predisposizione di un provvedimento che accolga le preoccupazioni espresse nell’istanza e dimostri come la politica possa essere vicino alle difficoltà di alcuni cittadini“.

Massimo andrea Ugolini, Pdcs: “La proposta vorrebbe dare a una fascia più ampia di persone l’opportunità dell’acquisto della prima casa, chiedendo di abbassare la rata mensile e prolungare la durata del mutuo. Questo settore è un comparto molto importante, che sta attraversando un grave momento di crisi. L’intento è di abbozzare un ordine del giorno che vada a sviluppare la richiesta degli istanti, ma integri meglio i temi sollevati“.

Augusto Michelotti, Su:  “Conviene dilatare il mutuo per tanti anni o sospendere le rate? Questa richiesta può diventare un boomerang e bisogna stare attenti, vale la pena lasciare la possibilità di poter decidere per mutui più lunghi di 30 anni, ma alla fine devono decidere i cittadini. Se gli diamo un’ulteriore possibilità, non è detto che non si scelga comunque di pagare una rata più alta. Probabilmente questa istanza così come formulata è troppo semplicistica per risolvere il problema, serve un Odg che si occupi di questo tema in maniera più complessiva“.

Luca Santolini, C10: “Sono a favore della proroga dei mutui per la prima casa, ma solo di fronte a situazioni documentabili. Mi unisco in questo senso, agli auspici del segretario Belluzzi e del consigliere Ugolini a proposito della possibilità di approvare un Odg che ci inviti ad intervenire con urgenza per tutelare chi oggi ha perso il lavoro e non riesce ad assolvere alle rate del mutuo“.

Marco Podeschi, Upr: “Il gruppo Upr voterà favorevolmente a questa istanza. La Repubblica di San Marino è in recessione, non in semplice crisi economica. Il problema è chi ha perso il lavoro e ha finito gli ammortizzatori sociali. L’istanza è molto generica, non dice in quali termini e quale deve essere la durata della proroga, ma stante le difficoltà, qualche elemento di garanzia va introdotta“.

Valeria Ciavatta, Ap: “Questa istanza chiede un prolungamento del finanziamento, quindi della possibilità di restituire i mutui bancari contratti per finanziare acquisti immobiliari. Ritengo il periodo di 30 anni sia sufficientemente lungo, Abbiamo un problema legato a chi non può pagare le rate,  serve quindi un intervento di natura urgente e diretto. La legge sull’edilizia sovvenzionata è al di là da venire, l’attuale ha un’impostazione antistorica, ma un progetto di legge di quel tenore non può rispondere questa esigenza. Ma la richiesta di prolungare mutui oltre 30 è improbabile“.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Posso condividere quanto appena detto dal segretario Ciavatta sul fatto che 30 anni è un periodo abbastanza lungo. Ma dall’odg della maggioranza si può valutare di andare comunque ad aiutare chi ha perso il posto di lavoro, per tanto la valutazione dell’istanza è un po’ vaga, ma deve essere accolta nonostante tutto. Siamo in  recessione e bisogna iniziare a usare i decreti per i casi urgenti“.

Tony Margiotta, Su: “Ci troviamo in periodo storico di difficoltà e se le famiglie sono in difficoltà è giusto che ci si adoperi perché anche il rimborso dei mutui statali non gravino su queste famiglie. Ma l’istanza non è proprio riferita alle famiglie. L’istante è un’associazione edile, è il settore che richiede di prolungare il pagamento per poter evitare il deprezzamento dell’immobile. Ma i mutui gravano sulle famiglie e non sul settore, personalmente non mi trovo d’accordo con l’istanza perché il proponente è una categoria, che dobbiamo fare in modo che riparta, ma con strumenti diversi. E l’istanza non mi sembra lo strumento idoneo”.

Andrea Belluzzi, Psd: “L’istituto del finanziamento é rivolto ai cittadini e non alle imprese edili e al sistema in generale. L’allungamento dei mutui non ritengo che, così com’è, possa essere utile alla finalità richiesta dall’istanza cui va detto ‘no’ per queste ragioni. Ma stiamo ricevendo dei messaggi da un comparto dell’economia verso cui abbiamo il dovere di essere sensibili e dobbiamo trovare interventi corretti, che abbiamo anche nel programma di governo, come per esempio gli incentivi per la ristrutturazione e la conversione energetica. Questa è la strada, non tanto l’alimentare un edificato che è già inflazionato“.

Luca Beccari, Pdcs: “Condividendo l’opportunità di non accogliere l’istanza, ma valutando l’impegno del congresso di Stato a contemplare, nel processo di riforma dell’edilizia sovvenzionata, la possibilità di rivedere i finanziamenti, abbiamo predisposto una bozza di ordine del giorno che potrebbe accogliere l’impegno dell’Aula. Sono d’accordo con quanto detto dal consigliere Margiotta, è emersa immediatamente l’esigenza di intervenire in particolari situazioni sociali, però l’istanza nelle sue motivazioni non ha come target questo intervento, ma finalità più generali.

Do lettura della bozza dell’ordine del giorno: ‘Il Consiglio grande e generale, a seguito dell’istanza d’Arengo del 6 del 7 ottobre 2012, condivisa l’esigenza di riformare l’impianto regolamentare dell’edilizia residenziale sovvenzionata, (..) impegna il Congresso di Stato a nuovi parametri di definizione del contributo in conto interesse dello Stato, (..) nuove regole di insolvenza del soggetto finanziato, per sostenere persone in disagio economico, ovvero soggetti che non possono far fronte al pagamento di mutui’. (APPROVATO A MA GGIORANZA)

Iro Belluzzi, segretario di Stato per la Sanità, conclusioni: “Come impegno verso il governo, ho già assunto la
volontà e indicato un gruppo di lavoro impegnato nella revisione della norma sull’edilizia sovvenzionata.  Si comprende come non sia più adeguata alla realtà del Paese. Nel dibattito è emersa la necessità di un confronto urgente con il mondo bancario per ridefinire i tassi di interesse applicati verso i clienti, per venire incontro alle difficoltà di chi non ha più garantito un reddito, ma anche la possibilità di percorrere strade diverse come la ristrutturazioni di mutui. Chiedo che l’ordine del giorno sia approvato“.

 Istanza d’Arengo n 11 – per richiedere una migliore definizione dello status giuridico del soggetto forestiero convivente di cittadino/a sammarinese, anche attraverso l’ammissione alle liste di collocamento e ad una più adeguata assistenza sanitaria in Repubblica, nonché tramite la differenziazione di tale status con quello di lavoratore frontaliero. IL DIBATTITO PROSEGUE MERCOLEDI’.

Pasquale Valentini segretario di Stato per gli Affari Esteri: “San Marino con la recente legge sulle residenze ha fatto un grande passo avanti, con l’introduzione della possibilità di permesso per convivenza more uxorio, che non si configura giuridicamente come permesso di soggiorno, ma mantiene la residenza nel parere d’origine e allo stesso modo l’assistenza sanitaria. Lo straniero titolare di permesso per convivenza non è tenuto a comunicare il suo stato, non dovrà essere iscritto all’Aire presso all’ambasciata.
Per ribadire quello che è stata la volontà del legislatore quando ha approvato questa legge, datata 28 giugno 2010 e il suo decreto delegato: se dalla convivenza nasce un figlio, il permesso di convivenza diventa, se richiesto, permesso di soggiorno. Tornando alle richieste dell’istanza, propongo al Consiglio grande e generale di respingerla, così come definita, perché è contraria allo spirito con cui la legge è stata concepita. Ritengo sia possibile la modifica della legge su diversi punti, sarà eventualmente in questo ambito che verrà affrontato il tema del permesso per convivenza.
Eventuali modifiche alla legge sulle residenze del 2010 dovranno quindi essere oggetto di ulteriori approfondimenti, nell’ambito della commissione Affari esteri. 

Paride Andreoli, Ps: “L’intervento del segretario Valentini mi ha riportato indietro nella memoria, a quando abbiamo dibattuto in Aula la legge sulle residenze. L’ex segretario Mularoni ha dato la possibilità di allargare l’orizzonte e ha concesso il permesso di soggiorno per convivenze. Già in quell’occasione dai banchi dell’opposizione, i socialisti hanno sottolineato un aspetto per noi importante, che viene all’attenzione anche oggi con questa istanza. Infatti, non si dava la possibilità, a chi usufruiva questo permesso, di iscriversi nella graduatoria di collocamento, di avere una copertura sanitaria, di avere un permesso di soggiorno a tutti gli effetti. E da lì a poco tempo la situazione è stata sollevata. Il segretario vuole respingere istanza per rivedere la legge poi, oggi mi chiedo cosa potrà fare questo governo se non andare nella direzione di accogliere quelli che sono i principi dell’istanza. Ci vuole attenzione per quello che è chiesto dagli istanti, perché possono poi crearsi attriti, non solo con i cittadini, ma anche con l’Italia“.

Marco Podeschi, Upr: “L’Upr voterà contro l’istanza per respingerla. La legge prevede già una serie di tutele per i conviventi, è stato colmato un vuoto assoluto. Certo è perfettibile, ma siamo uno Stato sovrano e questa è la legge, non riteniamo perciò si debba accogliere l’istanza”.

Elena Tonnini, Rete: “Il nostro movimento è a favore di questa istanza perché riguarda chi ha un regolare permesso di convivenza che segue una specifica regolamentazione e crea la situazione per cui chi da italiano si trova a convivere con un sammarinese si ritrova di fronte a un problema creato dal vuoto normativo. A nostro avviso, la situazione crea una grossa diseguaglianza. Molti è vero potrebbero solo dare parvenza di convivenza per avere diritti sanitari e l’iscrizioni al collocamento, ma l’incapacità di fare controlli da parte dello Stato non può ripercuotersi su chi fa le cose in regola”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “La scelta di convivenza di per sé offre minori garanzie rispetto alla coppia di diritto, è un elemento da tenere in considerazione rispetto ai diritti offerti al soggetto. Una
differenza di trattamento ha sua valenza, che dà valore anche alla famiglia, cellula fondamentale della nostra società. Per questo Pdcs-Ns voterà contro questa istanza“.

Andrea Zafferani, C10:  “La nostra legge non ha regolato la convivenza, ma ha voluto regolamentare di fatto dei clandestini che risiedevano in Repubblica per motivi di convivenza. L’istanza evidenzia un problema, il convivente che ha scelto di convivere a San Marino non in clandestinità perde diritto il sanitario in Italia. Non mi piace l’approccio di non dire niente all’Italia per non avere problemi per l’assistenza,ì, Una soluzione va trovata. Rispetto al diritto al lavoro, il tema è sempre aperto, la proposta era di avere una corsia preferenziale rispetto al frontaliere standard, non so quanto questa legge sia applicata, mi piacerebbe sapere come è stato assunto il problema dall’ufficio per il lavoro. Il tema di migliorare lo status del convivente mi trova d’accordo, alcune misure previste dall’istanza meno, forse è il caso di prendere l’impegno di rivedere e migliorare la normativa“.

Roberto Ciavatta, Rete: “Noi siamo assolutamente favorevoli, personalmente ho avuto un’esperienza di convivenza con un’italiana ed è stata abbastanza traumatica, ci si doveva inventare come muoversi per non essere fuori dalle norme dentro e oltre il confine. Oggi passi in avanti sono stati fatti, ma rimangono però dei nervi scoperti che la norma deve andare a lenire“.

 

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