Consiglio Grande e Generale. Mercoledi’ 25 novembre 2015. Seduta del pomeriggio. SMNA

Consiglio Grande e Generale. Mercoledi’ 25 novembre 2015. Seduta del pomeriggio. SMNA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 19- 25 NOVEMBRE

MERCOLEDI’
25 NOVEMBRE- SEDUTA POMERIDIANA

Nel
pomeriggio i lavori ripartono dal
comma
17,
con l’esame
dei 16 articoli del
Progetto
di legge ‘legge a sostegno dei Giovani Imprenditori e delle nuove
attività nei Centri Storici’
”,
proposto dal consigliere
Alessandro
Cardelli
,
Pdcs, che viene infine approvato
con
27 voti a favore, 16 contrari e 5 astenuti
.

Nel
corso dell’esame dell’
articolo
2
“Soggetti
beneficiari” si apre un dibattito in cui i consiglieri di minoranza
sposano le preoccupazioni sollevate nei giorni scorsi dalle
associazioni di categoria. Sotto la lente dell’opposizione c’è il
rischio di eventuali distorsioni, rispetto alla possibilità di
intestazioni di società già esistenti ai giovani, mirate unicamente
ad ottenere sgravi e incentivi fiscali, ma non rispettose dello
spirito della legge. Dalla maggioranza si propone, per prevenire tali
distorsioni, di incaricare il comitato valutatore a predisporre un
regolamento per prevenire il fenomeno del prestanomismo. La proposta
non convince la minoranza, ma l’articolo 2 viene comunque approvato
con 29 voti a favore 15 contrari e un astenuto.

All’articolo
7

“Benefici”, da Sinistra Unita e Civico 10 è stato presentato un
emendamento aggiuntivo “A
rticolo
7 bis
,
incentivi per attività nel centro storico della Capitale”,
respinto con 33 voti contrari, 9 a favore, un astenuto. Stessa sorte
anche per il secondo emendamento, presentato sempre da Su-C10
,

all’
Articolo 9,“Verifica della domanda”.
L’ emendamento, volto a modificare la composizione del Comitato
Valutatore, viene infatti respinto con 25 voti contrari, 14 a favore
e 3 astenuti.
L’Aula
passa ad affrontare il “
Progetto
di Legge “Modifiche urgenti alla Legge Qualificata 11 maggio
2007 n.1”, presentato dal movimento civico Rete. Il provvedimento
viene ritirato a fronte dall’accoglimento, a maggioranza, di un
Ordine del giorno che impegna l’esecutivo a presentare entro marzo
2016 un progetto di legge che ne recepisca i contenuti.
Con la
votazione dell’Odg, si concludono i lavori e termina la sessione
consiliare di Novembre.

Di seguito un estratto
degli interventi del pomeriggio.

Comma
17.
Progetto di
legge “Legge a sostegno dei Giovani Imprenditori e delle nuove
attività nei Centri Storici/approvato con 27 voti a favore, 16
contrari e 5 astenuti.

Articolo
2.

Soggetti beneficiari

Andrea Zafferani, C10: “In
questo articolo uno dei punti su cui le associazioni hanno mosso
rilievo. Ovvero la possibilità che si verifichino distorsioni nel
caso dell’intestazione del 51% della compagina societaria a un
giovane per ottenere una marea di incentivi. E’ un aspetto che ha una
sua sostanza cui io stesso in Commissione non avevo pensato e credo
che non ci abbia pensato nessuno. Lo dico senza critica, può
capitare. Ma rientra in quelle tematiche che non è possibile
risolvere con un intervento regolamentare. La legge consente un uso
distorto della norma. Lascio questa riflessione, c’è il rischio
venga rilevata un’impresa grande, esistente, da una compagine
societaria composta sì da giovani, ma anche da imprenditori avviati
che non abbiano bisogno di incentivi. E’ un’osservazione pertinente.
Servirebbe un correttivo”.

Guerrino Zanotti, Psd:
“All’articolo 12 si dice che il comitato valutatore ha facoltà di
adottare un regolamento per individuare i reali beneficiari di questo
intervento legislativo. Siccome non possiamo più intervenire
nell’articolato su questa sede, si potrebbe mettere a verbale un
invito al comitato valutatore di predisporre norme più stringenti
per prevenire il prestanomismo”.

Marino Riccardi, Psd: “E’
opportuno affermare un principio, ovvero che con l’articolato fatto
in questo modo si corre il rischio non solo del prestanomismo, ma
anche che si intestino quote ai giovani solo per avere dei benefici.
Bisogna trovare una soluzione”.

Roberto Ciavatta, Rete:
“Accantoniamo questa legge e rivediamola, ci sono rilievi fondati e
fortissimi da parte delle associazioni di categoria. C’è il rischio
che non con abusi, ma rimanendo all’interno della legge, si
verifichino distorsioni. Cerchiamo di fare cosa seria, bypassiamo,
discutiamo con le parti in causa e poi possiamo riportare questa
legge con procedura d’urgenza. Perché c’è urgenza per
l’imprenditoria giovanile ma non si può procedere così, per sport,
per dire a una parte di un partito che è stata brava”.
Mimma
Zavoli, C10:
“E’ chiaro che le cose possono essere sempre messe
in discussione. Gli elementi di innovatività poi sono descritti in
modo volatile. Siamo di fronte alla possibilità di dare sgravi ed è
necessario che le condizioni siano sicure. Anche qui sarebbe il caso
di rivedere la definizione”.

Milena Gasperoni, Psd: “Non ci
stiamo sperticando a trovare giustificazioni ma, come ha riferito il
collega Zanotti, c’è la possibilità di fare dei regolamenti. Se a
livello normativo concordiamo sugli obiettivi e funzioni di questa
legge semplifichiamo anche l’iter successivo”.

Luca Beccari, Pdcs: “Anche io
penso che lo strumento del regolamento possa essere importante. Ma
vorrei fare un passo indietro. Sul comma 2 dell’articolo 12, come
emendato in commissione, viene sancito il principio di non
ammissibilità per domande in continuità con iniziative
imprenditoriali precedenti. E’ vero che non si possono prescrivere
tutte le modalità di abuso, ma si dice che il comitato valutatore
non può approvare il passaggio di proprietà di quote per esempio
dal padre al figlio. Poi cosa si intende per innovazione: non potrà
solo cambiare insegna o tovaglioli, ma dovrà essere con la
valutazione dei progetti e i controlli a stabilire che l’iniziativa
sia meritevole. Il regolamento prevederà una serie di criteri di
valutazione. Non possiamo far passare il principio che qui ci si
presta al fenomeno del prestanome e che questa possibilità sia una
novità. Non dico che non sia un problema, ma è di fatto possibile
anche oggi. Con il regolamento credo si possa trovare un assetto
ottimale contro le distorsioni”.

Nicola Selva, Upr: “Non si può
dire ‘andremo a cambiare con regolamenti e decreti l’articolato’. I
giovani, visto che sono poprio loro a proporre la legge, devono avere
l’umiltà di ripensarci, se no mi sembra usino lo stesso metodo
democristiano usato da trent’anni a questa parte. Se tutte, e dico
tutte, le associazioni di categoria dicono che qualcosa non va, non
si può andare avanti come se niente fosse. Io non sono contrario a
questa legge, credo che l’imprenditoria giovanile vada incentivata,
ma i rischi sollevati possono accadere. Bisogna riprendere le cose e
farle per bene per aiutare i giovani. Bisogna dare il meritato
ascolto alle osservazioni delle categorie”.

Luca Santolini, C10: “Mi
sembra che il provvedimento sia apprezzato da parte di tutto l’arco
consiliare, non capisco perché quando arrivano osservazioni la si
prende sul personale. Riteniamo che rinviare a un regolamento
successivo sia un rimando inutile, come se la legge sia qualcosa di
intoccabile, altrimenti si va a intaccare l’onorabilità di qualcuno.
Visto il clima positivo su questa legge ritengo si possa invece
trovare accordo tra tutti i gruppi per intervenire su questo
aspetto”.

Marco Podeschi, Upr: “Questa
legge è molto arzigogolata. Spesso la maggioranza attacca
l’opposizione e ci dice che i nostri emendamenti sono scritti male e
fanno schifo In questo caso allora voi avete fatto una legge in cui
si dice tutto e il contrario di tutto. Mi dicono che gli uffici fanno
fatica a spiegare ai cittadini quale tipo di agevolazione possano
usufruire- abbiamo incentivi per questo, sgravi per quest’altro- ne
abbiamo tantissime. Ci vorrebbe anche un po’ di buon senso, mi ha
fatto impressione vedere tutte le associazioni di categoria
schierate. Non dico che bisogna sempre ascoltare tutti, ma in questa
legge ci sono in effetti forte incongruenze. Apprezzo gli sforzi per
migliorare la legge in Commissione”.

Gian Matteo Zeppa, Rete:
“Capisco le buone intenzioni della norma, andare a dare incentivi
dove manca impresa, ma trovo lussureggianti le difese della
maggioranza. Non cerchiamo di difendere l’indifendibile”.

Remo Gianchecchi, Pdcs: “La
legge ha un iter preciso. Questa legge è stata votata in Commissione
e ce la ritroviamo in seconda lettura. Oggi vediamo che la legge non
va bene. Le Commissioni funzionano ancora o sarebbe meglio, come
succede per la Finanziaria, passare direttamente in Aula? Una
riflessione servirebbe”.

Marco Gatti, Pdcs: “Faccio
alcune riflessioni. Perché viene indicato in questo articolo, come
beneficiario, solo un’impresa di diritto sammarinese? Perché per
un’impresa estera con diritto italiano o lussemburghese che apre a
San Marino non sono riconosciuti questi benefici. Una legge deve dare
un’impostazione chiara sui principi generali e dare certezze, ma è
anche vero che ci sono caratteristiche che possono mutare nel tempo
per cui le norme o prevedono decreti delegati o regolamenti. Il fatto
di poter cambiare delle caratteristiche per poter usufruire di alcuni
incentivi, attraverso regolamenti che possono adattarsi al mutamento
dei tempi, è qualcosa di valore. Le valutazioni espresse sulla
possibilità di abusi, che con tutte le norme possono esserci, credo
portino all’indicazione di Zanotti di mettere in capo al comitato
valutatore la definizione dei criteri. Non sopporto si parli di
prestanome perché è un fenomeno vietato per legge”.

Elena Tonnini, Rete:
“Bisognerebbe stabilire anche cosa sia imprenditoria giovanile, qui
si arriva anche 45 anni per le donne. Tutto l’impianto di sgravi e
incentivi previsto in questa legge è sconsiderato perché non
considera di fatto la necessità dello Stato di far fronte a tutta
una serie di spese e di avere certe entrate. Questo articolo 2 si
apre effettivamente a distorsioni perché di fatto di prevede la
possibilità di rilevare imprese preesistenti per ottenere incentivi
da parte di chi non potrebbe ottenerli. E si introduce a riguardo
anche il concetto di innovatività estremamente labile”.

Tony Margiotta, Su: “Dove si
parla di dare opportunità a giovani di mettersi in proprio in centri
storici si deve dare strumenti chiari, al di sopra di ogni dubbio,
Anche noi siamo assolutamente contrari e ci uniamo al coro di chi ha
criticato questo punto e chiediamo di intervenire subito”.

Alessandro Cardelli, Pdcs,
repliche: “Su questo articolo si è alimentato un lungo
dibattito. E’ chiaro che vogliamo vietare distorsioni. E’ proprio il
punto sottolineato al primo comma. D’altro lato la legge pone un
altro paletto importante, in caso di subentro all’interno dello
stesso nucleo familiare è vietato fino alla grado di parentela di
secondo grado, ad eccezione che ci sia un forte grado di
innovatività. Queste preoccupazioni sono anche le mie. Se c’è
possibilità di mettere altri paletti in corso d’opera credo che il
comitato valutatore abbia la facoltà di farlo. Credo sia un elemento
di garanzia. La richiesta di mettere a verbale, come Consiglio,
un’indicazione per il comitato, di elaborare regolamenti volte a
evitare abusi, credo sia importante”.

 

Art. 7 bis “Incentivi per attività nel centro
storico della Capitale”/emendamento di C10-SU respinto con 33
contrari, 9 sì e un astensione.
Andrea Zafferani, C10
: “Con
il nostro provvedimento prevediamo che per le società (aventi
caratteristiche di cui al precedente articolo 2 e 6, lettera a) che
entro il 31 dicembre avvieranno un’attività all’interno del centro
storico della Repubblica di San Marino e che operano nei servizi di
supporto allo studio e alle attività ricreative, anche serali, degli
studenti, nella produzione e vendita di prodotti artigianali creati a
San Marino o nell’immediato circondario e nell’enogastronomia, si
applicano anche i seguenti incentivi: 1) l’esenzione totale dal
pagamento dell’imposta sui redditi 2) l’azzeramento dell’imposta di
registro del contratto di affitto, vendita o locazione finanziaria
dell’immobile sede dell’attività di impresa 3) in deroga al
precedente articolo 7, comma 1, lettera c), agevolazioni sull’affitto
della sede dell’attività di impresa pari al 30% del canone di
locazione per il 1° anno, del 20% per il 2° anno e del 10%per il
terzo anno 4) l’innalzamento fino a 75.000 euro del contributo di cui
alla lettera a) dell’articolo 3”.
Alessandro Cardelli, Pdcs:
“La finalità del provvedimento è condivisibile, ma la ratio di
questa legge si rivolge ai centri storici periferici. Che hanno
esigenze diverse rispetto al centro storico di Città”.
Andrea
Zafferani, C10:
“In attesa di un progetto organico sul centro
della Capitale che però non arriva mai si poteva fare qualcosa in
questo senso. Noto però che quando le proposte provengono
dall’opposizione non vengono mai accolte”.

 

Articolo 9.
“Verifica della domand
a”
/C10-Su presentano emendamento per modificare la composizione del
Comitato Valutatore che viene respinto con 25 voti contrari, 14 a
favore e 3 astenuti.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Trovo questo sia uno degli articoli in cui la Commissione ha
peggiorato la situazione, se in precedenza vi era una presenza da
parte della politica minoritaria, ora invece la politica ha un ruolo
assolutamente predominante. E’ un approccio che non condividiamo.
Ancora mi chiedo perché vogliamo la politica che decida
discrezionalmente l’erogazione dei benefici. Si dice che non si vuole
discrezionalità, poi la si prevede. Non va bene, la politica non ha
competenze tecniche. La nostra proposta prevede un comitato
valutatore composto da due tecnici, il direttore della Camera di
commercio e dal direttore dell’ufficio Industria o loro delegati.
Diversamente, era meglio la versione iniziale con un rappresentante
politico su 5, senza che questi avesse un ruolo predominante”.

Marco
Podeschi, Upr
:
“Condivido quanto detto da Zafferani. In molte delle ultime leggi
si è cercato di introdurre figure tecniche, in modo tale che ci sia
una terzietà rispetto a chi decide.

Il problema qui è che è tutto il contrario. Altro aspetto, la
figura del dirigente dell’ufficio industria, ormai avrà dei cloni,
dei sosia ,perché sarà in 200 comitati. Tra l’altro c’è
un’accentramento di potere enorme in questa figura. Poi non c’è una
figura di riferimento dell’amministrazione fiscale. Quando parliamo
tutti della politica che deve fare passi indietro e che sta entrando
nella Pa, e facciamo una legge per i giovani, chi mettiamo nel
comitato valutatore? I soliti segretari di Stato”.

Mimma
Zavoli, C10
:
“Mi colpisce la volontà di mantenere alcuni capisaldi da parte di
un giovane consigliere da cui ci si aspetterebbe al contrario la
volontà di provare davvero a reimpostare modalità di costruzione di
percorsi autorizzativi diversi. Dispiace che la politica non cominci
a dire a se stessa di stare fuori da certi ambiti”.

Gian
Matteo Zeppa, Rete:

“E’ opprimente e imbarazzante la costante presenza politica che
deve dare il suo giudizio su un progetto imprenditoriale. Rispetto
alla definizione di comitato valutatore e dei suoi compiti, forse mi
è sfuggito, ma non è prevista, mi pare, la possibilità di ricorso
nei confronti delle sue decisioni. Credo sia un errore madornale.
Oltre il fatto che sia un organo strettamente politico”.

Nicola
Selva, Upr
:
“I giovani qui propongono vecchi sistemi di controllo politico.
Resto esterrefatto. La politica non può occuparsi di tutto,
soprattutto, le iniziative dei giovani non devono essere controllate
dalla politica, ma solo guidate”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Abbiamo una legge scritta dal giovanile di un partito che non
piace a nessuna sigla di associazioni datoriali, le quali per la
prima volta, su una legge di 16 articoli, scrivono 18 pagine dove
lsono smontati uno ad uno. Non piace neanche al Consiglio Generale,
molti anche dalla maggioranza sostengono che bisogna fare attenzione.
Poi alla fine il comitato valutatore, dove ci sono due segretari di
Stato, deve fare un regolamento che ridà al potere esecutivo la
possibilità di esercitare il potere legislativo. E’ il quadro
plastico della situazione normativa sammarinese, dove non si capisce
più niente”.

Tony
Margiotta, Su:

“C’è un emendamento di Cittadinanza attiva che Su ha presentato
con i colleghi di C10 perché l’articolo originale è stato
modificato in modo peggiorativo in Commissione. La politica deve
fermarsi all’approvazione del progetto di legge, fermarsi
all’elaborazione delle regole e lasciare la parte decisionale alle
persone competenti, pagate per farlo. Diversamente c’è il dubbio
sulla discrezionalità che ha caratterizzato questo Paese in
passato”.

Alessandro
Cardelli, Pdcs, replica
:
“La Commissione per l’imprenditoria si riunisce ogni sei mesi, un
tempo troppo dilatato per esigenze delle imprese. Abbiamo deciso di
ridurre la sua composizione e di lasciare la componente politica,
come è stato già detto, perché questa legge prevede un forte
investimento della politica nei confronti dei giovani. Per questo la
presenza dei segretari di Stato è un elemento di monitoraggio e
controllo delle risorse pubbliche. Come diceva Ciavatta è chiaro che
questo articolo non piace alle associazioni di categoria che prima
erano la maggioranza nell’analogo organismo e oggi non ci sono più
nella valutazione dei progetti”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“ Se tutte le volte che si prevede un incentivo deve essere la
politica a fare le valutazioni non usciamo più dalla logica della
discrezionalità. Credo che le leggi debbano prevedere principi
universali e che le valutazioni debbano essere fate in modo tecnico.
Non ho molto da aggiungere, c’è proprio una differenza filosofica.
Non parlate almeno di volontà di superare la discrezionalità e di
dare certezze perché qui sono i segretari di Stato a decidere come e
a chi dare”.

Dichiarazioni
di voto
:

Federico
Pedini Amati, Indipendente
:
“Volevo esprimere vicinanza a Cardelli in questo progetto di legge
che l’ha visto protagonista, suo malgrado. Sono certo che sono state
messe a verbale tutta una serie di correzioni da fare. Le
associazioni di categoria erano contrarie a portare la legge in
questo modo, anche io la considero una forzatura. Intendimento finale
di incentivo per la giovane imprenditoria mi trova d’accordo. Questa
legge si poteva fin dall’inizio portare all’attenzione del Consiglio
in modo diverso, in modo più condiviso con le associazioni di
categoria”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Ho già elencato una serie di motivazioni che ci convincono di non
votare a favore a questo progetto di legge. Dal nostro punto di vista
sono altre le strade da percorrere. La legge amplifica gli sgravi
fiscali e contributivi previsti anche da altre legge. La legge è
confusa, scritta male, carente, ambigua, tanto che in Aula anche
colleghi di maggioranza hanno chiesto di scrivere a verbale impegni
per delle modifiche successive. Il Consiglio è sovrano anche per
tardare l’approvazione delle leggi per consentire un confronto. Di
qui la nostra richiesta di ritirare questo progetto di legge. E’
legge che non avrà esiti se non in base ai desiderata dei segretari
di Stato che faranno parte del comitato valutatore. Cari giovani, se
volete aprire un’attività e beneficiare di quanto previsto, dovete
inginocchiarvi davanti ai segretari di Stato. Questo il sunto di una
legge che dovevamo rivedere”.

Marco
Podechi, Upr:

“Capiamo l’esigenza di dare una scossa al sistema economico in
difficoltà ma la risposta è molto confusa. Il problema non sono gli
sgravi ma capire perché le persone non investono in Repubblica. Temo
che tra qualche mese ci saranno problemi interpretativi e mi dispiace
ma dovrò dire che l’avevamo detto”.

Massimo
Andrea Ugolini, Pdcs:

“A nome di Bene Comune esprimo parare favorevole al Pdl, ringrazio
tutti coloro che sono intervenuti in Commissione per dare contributi
e anche per evidenziare difficoltà. A fronte del dibattito si è
migliorato il testo e sono emerse difficoltà e per risolverle il
rinvio ad un regolamento flessibile può essere un vantaggio”.

Comma 18.
Progetto di Legge “Modifiche urgenti alla Legge Qualificata 11
maggio 2007 n.1/Pdl ritirato, Odg approvato a maggioranza
Roberto
Ciavatta, Rete
:
“E’ una legge che non può cambiare le sorti di nulla, ma manifesta
una vicinanza delle istituzioni a una serie di figure, quelle dei
disoccupati, attraverso un’attenzione relativa alle occasioni in cui
ci sono tornate elettorali. Il Pdl prevede semplicemente una piccola
modifica nella legge qualificata elettorale che va a stabilire la
creazione di due liste per chi andrà a fare scrutatori e presidenti
di seggio. Una di queste sarà composta da chi versa in una
situazione di disoccupazione e una da tutti gli altri. Le procedure
di scelta sarebbero come ora, ad eccezione della priorità data a chi
è iscritto ed è disoccupato. E’ una cosa di un impatto
insignificante, il progetto può essere stralciato in caso il
segretario di Stato dia la possibilità di cogliere l’indicazioni
dell’articolo 1”.
Gian
Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni:

“Concordo sul fatto che il Pdl non sia la risoluzione dei problemi
dei disoccupati, ma è sicuramente un segno di sensibilità. La
problematica può essere approfondita, abbiamo avuto un confronto con
i proponenti, il congresso di Stato ha intenzione di predisporre
modifiche normative in merito alle disposizioni elettorali e
referendarie e suggerirei ai proponenti di valutare l’inserimento di
questo principio contenuto nell’articolo 1 in un progetto più ampio,
che è quello che stiamo predisponendo. Se si trova accordo di tutte
le forze politiche credo si possanono recepire questi principi da
presentare entro il mese di marzo prossimo”.
Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Visto l’impegno preso dal segretario di Stato di presentare
comunque una normativa in materia, diamo disponibilità a ritirare il
Pdl dalla discussione a fronte di un Odg che affronti l’impegno del
segretario di Stato a presentare entro marzo 2016 in Aula un progetto
di legge. Do lettura dell’Odg, ‘Il
Consiglio Grande e Generale (…) impegna il Congresso di Stato a
recepire, nel Pdl che presenterà in prima lettura entro marzo 2016,
le disposizioni previste nel progetto di leggo al comma 18 della
presente sessione consiliare’
”.

Dichiarazioni
di voto sull’Odg/approvato a maggioranza

Valeria
Ciavatta, Rete
:
“C’è un esigenza di coordinamento di alcune norme contenute in
parte nella legge elettorale, in parte in quelle sul referendum e
sulla campagna elettorale. Faremo una legge qualificata e rispetto
alle specifiche competenze demandate a commissioni elettorali
chiediamo non si metta mano. Non esageriamo con interventi normativi
laddove non servono, ci deve essere questa capacità, non fissiamo
queste competenze in una legge qualificata. Si metta solo ciò che è
necessario. Noi ci apprestiamo a modifiche a legge elettorali che
devono essere di questo tenore”.

Gerardo
Giovagnoli, Psd:
“Voteremo
favorevolmente l’Odg e alcune considerazioni espresse ora dal
consigliere Ciavatta sono condivisibili. La modifica della legge
elettorale deve essere frutto di un percorso condiviso, gli assetti
devono essere conservati. A volte si sono attuati dei blitz nella
modifica di questa legge e siamo contrari a queste avventure
legislative. Ci deve essere run agionamento politico di natura
approfondita”.

Mina
Oscar, Pdcs:

“Mi associo alle considerazioni fatte dai colleghi Ciavatta e
Giovagnoli. Esprimiamo parere favorevole all’Odg del movimento Rete”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Sull’Odg è difficile non essere d’accordo, anche è strano dover
sempre rinviare anche Pdl semplici come questi in attesa
dell’intervento del governo. C10 e Su condivido l’appello dei
colleghi precedenti sulla speranza che l’intervento si limiti
esclusivamente agli aspetti tecnici e non intervenga su questioni
sostanziali della legge elettorale”.

San Marino, 25 Novembre 2015/02

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy